FRIGIMELICA (Frizimelega, Frisimellica), Francesco
Dagmar Von Wille
Nacque a Padova il 15 genn. 1490 da Iacopo, discendente da una antica casata padovana residente nel palazzo di famiglia a Ponte dei [...] Questa opinione fu condivisa dal suo allievo M. Massuzzi, il quale ne La preservazione dalla pestilenza (1577) insiste sulla teoria del contagio (Santoro, pp. 23 s.).
Nel 1555 il F. si recò come archiatra al capezzale di papa Giulio III, affetto da ...
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Biologia
Animale o vegetale il cui metabolismo dipende, per tutto o parte del ciclo vitale, da un altro organismo vivente, detto ospite, con il quale è associato più o meno intimamente, e sul quale ha [...] L. Spallanzani dimostrò che gli infusori non nascono per generazione spontanea, ma da ‘germi preesistenti’, aprendo così la via alla dottrina del contagio. N. Andry fu il primo ad attribuire agli elminti un’azione patogena e P.S. Pallas e J.A.E. Göze ...
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PEDIATRIA (XXVI, p. 592; App. II, 11, p. 513)
Gino Frontali
La varietà dei problemi affrontati in questi ultimi anni e il conseguente ampliamento del campo di studî di questa disciplina rendono quanto [...] della meningite tubercolare. I compiti della profilassi rimangono però invariati, anzi sono accentuati dalla possibilità che il contagio avvenga da parte di adulti già trattati con streptomicina e isoniazide e quindi con ceppi già divenuti resistenti ...
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FERRANNINI, Andrea
Mario Crespi
Nacque a Benevento, da Antonio e da Generosa Rummo, il 27 marzo 1864. Studiò medicina e chirurgia all'università di Napoli, allievo di importanti maestri quali A. Cantani, [...] bacillémiques, ibid., 26, pp. 9-15);studiò i rapporti tra costituzione individuale e sviluppo della malattia e le modalità del suo contagio (Ilsignificato dell'abito tisico, in Medicina pratica, IV [1919], pp. 151-159; Predisposizione - Eredità ...
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BUONAGRAZIA, Girolamo
Anne Jacobson Schutte
Nato a Firenze il 2 febbr. 1470, è noto sia per la sua attività di medico sia per aver preso parte al tumulto antimediceo del 26 apr. 1527 che va sotto il [...] -, il trattato è un affascinante insieme di precauzioni igieniche d'ordine pratico, e tuttora valide per evitare il contagio epidemico, e di fantastiche prescrizioni di un'infinità di pillole, polveri e unguenti ritenuti efficaci contro la peste. Il ...
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INFETTIVOLOGIA
Giuseppe Visco-Enrico Girardi
In questi ultimi decenni, nel settore della medicina dedicato alle infezioni e in modo particolare alle malattie infettive (v. infezione, XIX, p. 196; infettive, [...] denominato ''non A non B'') e D: il primo è un virus a habitat intestinale che provoca una malattia benigna a contagio orofecale; gli altri sono gli agenti delle forme più gravi, trasmesse attraverso il sangue umano.
Malattia di Lyme: prende il nome ...
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BUNIVA, Michele Francesco
Valerio Castronovo
Nacque a Pinerolo, il 15 maggio 1761, dall'architetto Giuseppe Gerolamo e da Felicita Testa.
Il B. si laureò in medicina a Torino il 7 marzo 1781 e attese [...] alcune regioni paludose del Piemonte e l'adozione di misure appropriate contro le malattie del bestiame e il diffondersi del contagio. Il conflitto con la Francia conclusosi nel maggio 1796 lasciava dietro di sé - osservava il B. in un opuscolo del ...
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LUSTIG, Alessandro
Stefano Arieti
Nacque da Maurizio e da Anna Segrè il 5 maggio 1857 a Trieste, dove concluse gli studi superiori. Iscrittosi alla facoltà di medicina e chirurgia dell'Università di [...] miliartuberkulose Erkrankten, in Wiener Medizinische Wochenschrift, XXXIX [1884], pp. 1429-1431), studiò le modalità di contagio nell'influenza equina (Das Contagium der Influenza (Brustinfluenza, Brustseuche, Influenza pectoralis) der Pferde, in ...
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CORTE (Curtius), Bartolomeo
Augusto De Ferrari
Nacque a Milano nel 1666 da una famiglia di antica nobiltà. Del padre, Carlo, si sa solo che fu cassiere della Cassa di redenzione di Milano e che ebbe, [...] intorno a gli effluvii, sì organici o inorganici, cagione della peste, ibid. 1721.
Nella prima egli afferma che il contagio si diffonde ad opera di certi "vermiccioli" o piccolissimi "insetti", simili a quelli della rogna. Essi sono originari dell ...
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Infezione causata da Emosporidi (Sporozoi) appartenenti al genere Plasmodium. La m. umana e dei mammiferi in genere (scimmie, roditori ecc.) è trasmessa esclusivamente da zanzare del genere Anopheles.
La [...] di sensibilizzazione e ai nuovi rimedi introdotti, come le zanzariere trattate con insetticidi (che hanno ridotto del 50% il rischio di contagio) e una terapia combinata basata sull’artemisina (ACT).
Per oltre due secoli la m. è stata curata con la ...
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contagio
contàgio s. m. [dal lat. contagium, der. di contingĕre «toccare, essere a contatto, contaminare», comp. di con- e tangĕre «toccare»]. – 1. a. La trasmissione di una malattia infettiva dalla persona malata ad una sana sia direttamente...
contagiare
v. tr. [der. di contagio] (io contàgio, ecc.). – Comunicare una malattia per contagio: s’è ammalato di scarlattina e ha contagiato anche il fratello; in senso fig.: è stato contagiato dalle idee stravaganti dei suoi amici. ◆ Part....