Micosi
Gian Carlo Fuga
Raffaele Murace
Le micosi (dal greco μύκης, «fungo») sono affezioni superficiali o profonde dell’organismo, determinate da funghi, in particolare dermatofiti, lieviti, funghi [...] , o dermatofizie, cioè le micosi il cui agente patogeno è un dermatofita, possono essere distinte, a seconda della modalità di contagio, in antropofile (da uomo a uomo), zoofile (da animale a uomo) e geofile (da terreno a uomo); è possibile anche ...
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tabe Sindrome caratterizzata da grave e progressivo decadimento generale. T. dorsale (o atassia locomotoria progressiva) Malattia del sistema nervoso, di natura luetica (➔ sifilide), elettivamente localizzata [...] La malattia si sviluppa a notevole distanza di tempo dall’infezione primaria, di solito dopo 10 o 20 anni dal contagio, ed è relativamente più frequente negli uomini che nelle donne. La sintomatologia, costituita nelle sue linee essenziali da dolori ...
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verruca Piccola neoformazione cutanea, con notevole sviluppo dello strato corneo. La forma più comune è la v. volgare (o porro), rilevatezza emisferica a superficie irregolare, la cui sede di predilezione [...] preferita alle mani e al viso, sono le v. piane (dette anche v. giovanili), anch’esse dovute a un virus e contagiose. Di natura completamente diversa sono invece le v. senili (o v. seborroiche), espressione di un processo degenerativo della cute. V ...
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varicella Malattia infettiva da virus, acuta ed epidemica, caratterizzata da un esantema vescicoloso. L’agente eziologico è Herpesvirus varicellae (o virus v.-zoster). La v., il cui periodo di incubazione [...] latente nei gangli dei nervi sensitivi, rendendo possibile una riattivazione dell’infezione in forma di Herpes zoster. Il contagio avviene generalmente per via respiratoria o, più raramente, per via cutanea. Il quadro clinico della malattia inizia ...
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vaiolo medicina Malattia infettiva acuta, contagiosa ed epidemica, di natura virale, caratterizzata da un tipico esantema vescicolopustoloso. Può colpire, oltre l’uomo, diversi animali, nei quali, a seconda [...] diete, si tenevano le navi in quarantena, si vietavano spostamenti e contatti fra le persone in periodo di contagio. Dalla constatazione che molti degli schiavi provenienti dall’Oriente con i segni della malattia sul viso ne erano immuni ...
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Nome generico di processi patologici a carico del fegato, causati da vari agenti eziologici in grado di indurre diverse alterazioni anatomiche. Si distinguono forme di origine virale ( e. acute e croniche), [...] laddove più marcati sono i deficit igienici e idrico-sanitari, essendo l’acqua e gli alimenti contaminati il veicolo principale del contagio. Sebbene il virus dell’e. A e quello dell’e. E siano trasmessi per via oro-fecale, non sembra frequente l ...
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(o oftalmite)
Medicina
Denominazione generica di processi infiammatori dell’occhio, che coinvolgono specialmente la tunica vascolare. Le due forme più note sono l’o. metastatica, provocata da germi che [...] ’infiammazione dell’occhio controlaterale.
L’o. del neonato è un’infiammazione acuta della congiuntiva del neonato, da contagio gonococcico durante il passaggio attraverso i genitali materni. Si evita praticando alla nascita la ‘profilassi alla Credé ...
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(TBC) Malattia infettiva, contagiosa e ubiquitaria, che deve il nome alla caratteristica formazione anatomopatologica (tubercolo elementare) prodotta, nei tessuti dell’organismo umano e animale, dall’agente [...] l’uso improprio di un trattamento insufficiente può causare, paradossalmente, il diffondersi di germi resistenti ai farmaci.
Modalità di contagio e patogenesi
La più importante fonte d’infezione per l’uomo è costituita dal portatore di una t. aperta ...
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Roberta Villa
L’aviaria in laboratorio
Il pericolo esiste e ha più facce. L’influenza aviaria può diventare una pandemia mortale attraverso mutazioni naturali del virus ma anche mediante tecniche artificiali. [...] per via aerea. È stato fatto notare però che nel momento in cui il virus aumentava la sua capacità di contagio diminuiva la sua pericolosità: non uccideva i furetti che lo contraevano per via aerea, ma solo quelli nelle cui narici veniva spruzzato ...
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Malattie emergenti
GGiancarlo Lancini e Luigi Chieco-Bianchi
Sommario: 1. Introduzione. 2. Malattie emergenti da microrganismi cellulari. a) Nuovi patogeni. b) Nuovi biotipi di microrganismi noti che [...] oltre 800 casi di AIDS pediatrico (v. Hersh e altri, 1991).
La trasmissione per via ematica è anche alla base del contagio in seguito ad assunzione di droga per via endovenosa: lo scambio di siringhe e di aghi infetti presenta, infatti, un alto ...
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contagio
contàgio s. m. [dal lat. contagium, der. di contingĕre «toccare, essere a contatto, contaminare», comp. di con- e tangĕre «toccare»]. – 1. a. La trasmissione di una malattia infettiva dalla persona malata ad una sana sia direttamente...
contagiare
v. tr. [der. di contagio] (io contàgio, ecc.). – Comunicare una malattia per contagio: s’è ammalato di scarlattina e ha contagiato anche il fratello; in senso fig.: è stato contagiato dalle idee stravaganti dei suoi amici. ◆ Part....