Architetto e disegnatore (Lione 1727 - Parma 1801); si formò a Lione, Parigi e, ottenuto il Grand Prix (1745), giunse a Roma dove fu anche in contatto con G. B. Piranesi. Di nuovo a Parigi (1750), disegnò [...] per il Recueil d'Antiquités del contedi Caylus. Chiamato a Parma nel 1753, architetto delle Fabbriche ducali e insegnante dell'Accademia, svolse un'intensa attività (dai progetti urbanistici all'architettura effimera, al disegno di costumi per feste ...
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Militare (Parigi 1628 - Versailles 1695), figlio postumo di François de M. contedi Bouteville (m. decapitato nel 1627), di cui mantenne il titolo fino al 1661, allorché divenne, in seguito a matrimonio, [...] . Iniziò la carriera come aiutante di campo del principe di Condé, guadagnandosi il grado di maresciallo di campo nella battaglia di Lens (1648); partecipò poi a quasi tutte le campagne a fianco di Condé che seguì anche dal 1653 nell'avventura ...
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Condé, Alpha. – Uomo politico guineano (n. Boké 1938). Laureato in scienze politiche all’univ. della Sorbona diParigi, è stato costretto a vivere in esilio fino al 1991, anno in cui è tornato in patria. [...] parte all’elezione del 1993, la prima aperta a più partiti politici dopo trent’anni di regime autoritario, pur uscendone ufficialmente sconfitto dal presidente Conté. A pochi giorni dalle elezioni presidenziali del 1998 a cui era candidato è stato ...
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Uomo politico e storico (Parigi 1553 - ivi 1617). Scrisse una Historia sui temporis (1604) di notevole valore, ma è soprattutto noto come uno dei maggiori bibliofili dell'epoca. Aveva cominciato a raccogliere [...] dei Rohan (Armand-Gaston-Maximilien, 1674-1749, e Charles, 1715-87) e più tardi (1788), in parte, in quelle del contedi Artois (Carlo X). Entrarono così a far parte della Bibliothèque Royale, che divenne nel 1830 l'attuale Bibliothèque de l'Arsenal. ...
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Uomo politico francese (Parigi 1766 - ivi 1822). Figlio del duca di Fronsac e nipote del duca Louis-François Armand de R., fu conosciuto col titolo dicontedi Chinon. Dopo aver assistito all'irruzione [...] in Austria, poi in Russia, ove fu al servizio di Caterina II e di Alessandro I, rivelando, come governatore di Odessa (1803) e poi della Nuova Russia, ottime doti amministrative. Realista di provata fede ma non reazionario, rientrato in Francia (1814 ...
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Famiglia originaria del Delfinato, conosciuta sin dal sec. 11º, divenne una delle più note dell'aristocrazia francese con titolo marchionale (1620), poi ducale (1775). Tra i suoi maggiori esponenti si [...] (Pont-à-Mousson, Meurthe-et-Moselle, 1757 - Parigi 1792), contedi C.-T., il quale fu eletto deputato agli Stati generali opposizione ai Giacobini, il club monarchico che ebbe un proprio organo di stampa. Fu ucciso dalla folla il 10 agosto 1792. ...
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Favorita di Luigi XIV (Tours 1644 - Parigi 1710). Divenuta (dal 1661) l'amante di Luigi XIV, ebbe da lui quattro figli, tra cui Maria Anna principessa diConti, e il contedi Vermandois. Dopo che il re [...] si legò con la Montespan, si ritirò in un monastero di carmelitane (1674). Scrisse allora le Réflexions sur la miséricorde de Dieu (1680). ...
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Figlia (Parigi 1866 - Moncalieri 1926) di Napoleone Giuseppe Girolamo Bonaparte e di Clotilde di Savoia; sposò (1888) lo zio Amedeo, duca d'Aosta, già vedovo di Maria Vittoria Dal Pozzo della Cisterna, [...] ed ebbe un figlio, Umberto Maria (v.) contedi Salemi. Durante la prima guerra mondiale trasformò il castello di Moncalieri in ospedale per i mutilati di guerra. ...
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Stato interno dell’Europa orientale, confinante con la Slovacchia a N, l’Ucraina a NE, la Romania a E, la Serbia e la Croazia a S, la Slovenia e l’Austria a O.
Il territorio ungherese si presenta per [...] pesante, secondo i dettami di un modello di sviluppo che non teneva conto della povertà energetica e di materie prime del paese. nell’aprile 1945, l’Ungheria firmò nel 1947 a Parigi il trattato di pace con gli Alleati che restaurò le frontiere del ...
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Figlio (Torino 1798 - Oporto 1849) di Carlo Emanuele principe di Carignano e di Maria Cristina di Sassonia-Curlandia, ebbe genitori di tendenze apertamente liberali e, educato a Parigi e a Ginevra, fu [...] ministro a ministro (il clericale C. Solaro della Margherita al liberaleggiante E. di Villamarina), e ancora allontanando senza esitazione ministri creduti onnipotenti quali il conte A. della Escarena nel 1835. E le riforme interne, dall'abolizione ...
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sensitivity reading (sensitive reading) loc. s.le m. inv. Nell’editoria, in particolare quella statunitense, tipo di editing che, all’interno di un testo destinato alla pubblicazione, ha il compito di individuare parole, frasi e concetti ritenuti...
patto s. m. [lat. pactum, der. di pacisci «patteggiare» (che ha la stessa radice di pax pacis «pace»), part. pass. pactus]. – 1. a. In genere, convenzione, accordo fra due persone o fra due parti: fare, concludere, stringere un p. con qualcuno...