MORLACCHI, Francesco
Biancamaria Brumana
MORLACCHI, Francesco (Giuseppe, Baldassarre). – Nacque a Perugia il 14 giugno 1784 da Alessandro (1760-1818) e da Virginia Terenzi (1766-1834).
La presenza della [...] Concordi [A 11]; per le nozze di Isotta Hercolani e Raniero Simonetti per voce e orchestra [A 23]; Cantata del conteUgolino per soprano e quartetto d’archi tratta dal canto XXXIII dell’Inferno di Dante [78]); e musica strumentale (Sonate per organo ...
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Trasposizione
Antonio Costa
Fin dalle sue origini il cinema ha fatto ampio ricorso al repertorio di testi letterari (romanzi, drammi, commedie, fiabe), prima di tutto per trarne ispirazione, ma anche [...] loro aspetti gotici o romantici, da Pia dei Tolomei (1908) di Mario Caserini, ripreso nel 1958 da Sergio Grieco, a Il conteUgolino (1909) di Giovanni Pastrone, ripreso poi nel 1949 da Riccardo Freda, ma anche vere e proprie parodie, da Maciste all ...
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questo
. Dell'aggettivo e pronome dimostrativo q., che indica persona o cosa nell'ambito o di chi parla (If X 78 ciò mi tormenta più che questo letto) o di un contesto immediatamente precedente o successivo [...] 96 Questi è desso, e non favella [v. QUEST']. / Questi... il dubitar sommerse / in Cesare; XXXI 77, XXVIII 14 i' fui conteUgolino, / e questi è l'arcivescovo Ruggieri (per la contrapposizione con ‛ io ' cfr. XII 114 e XXIII 104, Pg I 77); XXI 124 ...
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ombra
Federigo Tollemache
Domenico Consoli
Se prescindiamo dal caso speciale della canzone CI (Al poco giorno...), che esamineremo nel corso dell'articolo, il vocabolo ricorre assai raramente in rima [...] , ecc., o provocati dall'una di esse all'altra (valga per tutti il caso dell'arcivescovo Ruggieri e del conteUgolino) o esercitati sulle o. da demoni o altri mostri infernali; e nemmeno certi eventi apparentemente estranei alla normale economia ...
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viso
Domenico Consoli
Il vocabolo è presente in tutte le opere dantesche, con particolare frequenza nella Commedia. Ha due valori fondamentali: " vista " e " faccia " . Di solito la bipartizione del [...] 121-123; occhi e volto si uniscono nel recupero del motivo stilnovistico).
L'interpretazione più nota e più probabile data alle parole del conteUgolino io scorsi / per quattro visi il mio aspetto stesso (If XXXIII 57, e v. prima al v. 48) parte dal ...
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DELLA GHERARDESCA, Ranieri
Maria Luisa Ceccarelli Lemut
Del ramo dei conti di Donoratico, era il figlio, probabilmente secondogenito, di quel conte Gherardo che era stato decapitato a Napoli con Corradino [...] di podestà con il parere favorevole dei Pisani prigionieri a Genova, non si verificò alcun riavvicinamento tra il D. e il conteUgolino, anzi il contrasto si approfondì a tal punto, che il D., poco dopo, dovette lasciare Pisa per la Sardegna, dove il ...
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MARTINI, Luca
Franco Angiolini
– Nacque a Firenze, nella parrocchia di S. Marco, il 18 febbr. 1507, da Angelo di Guglielmo e da Elena di Filippo Bracciolini, nipote del celebre umanista Poggio Bracciolini. [...] che raffigura Pisa risollevata da Cosimo, una statua di Sansone e un bassorilievo in bronzo che rappresenta la morte del conteUgolino Della Gherardesca e dei suoi figli, opera che conferma gli interessi danteschi del Martini. Al principio del 1553 ...
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morire (morere, in rima)
Antonietta Bufano
Quanto alla morfologia, oltre alla normale alternanza di forme dittongate e non dittongate (muore anche in poesia - Rime CIV 90 -, ma in rima sempre more; al [...] , / che... (XVIII 134); Che ... io fossi preso / e poscia morto, dir non è mestieri (If XXXIII 18: ma qui - è il conteUgolino che rievoca la sua lenta agonia per fame - il verbo vale " far morire ", non " uccidere "); Fiore CXIX s'i' dovess'esser ...
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Marco Lombardo
Pietro Mazzamuto
Personaggio del Purgatorio (XVI 25-145), posto nella cornice degl'iracondi e immaginato da D. senza alcun profilo fisico, perché avvolto dal fumo amaro e sozzo che fa [...] " savio e valente uomo " viene presentato dal Villani (VII 121), che lo trova a Pisa presso la corte del conteUgolino della Gherardesca, al quale, quando questi gli chiese che cosa pensasse dello splendore della sua corte, avrebbe risposto: " non ...
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teatro
Giovanni Antonucci
La fortuna dell'opera dantesca e dello stesso personaggio di D. in teatro è fenomeno tipicamente ottocentesco, generato dalla più ampia riscoperta dei valori morali e civili [...] i canti che più si prestavano alle sue intenzioni, come per esempio il canto dei simoniaci, dei barattieri, del conteUgolino, di Sordello.
Altri attori, celebri e meno celebri, seguirono il suo esempio, forse con minore passione civile, ma, più ...
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titolo
tìtolo s. m. [dal lat. titŭlus]. – 1. Con riferimento all’antichità romana (per la quale è di uso frequente, anche oggi, la forma lat. titulus), iscrizione apposta alle immagini degli antenati; più genericam., iscrizione sopra statue,...
sapere2
sapére2 (ant. o dial. savére) v. tr. [lat. volg. *sapēre, per il lat. class. sapĕre «aver sapore; esser saggio, capire», che in epoca tarda ha sostituito nel sign. il lat. class. e letter. scire] (pres. indic. so 〈sò〉 [radd. sint.;...