pertugio
Antonio Lanci
Esclusivo della Commedia, nel senso di " buco ", " stretta apertura ", " fessura ": If XXIV 93 corrëan genti nude e spaventate, / sanza sperar pertugio o elitropia, " un buco [...] ); XXXIII 22 Breve pertugio dentro da la Muda (la torre dei Gualandi, in Pisa, ove fu rinchiuso il conteUgolino, con i suoi figli e nipoti), " piccola balestriera o buco " (Buti), ovvero " feritoia ", " finestrella ", come intendono in genere ...
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forame
Vincenzo Valente
Latinismo, che vale " varco strettissimo ", " angusta fessura ", diversa dal ‛ foro ' (v.), che è una buca circolare più o meno profonda.
Nel verso per non aver via né forame [...] 25 il termine s'identifica con il breve pertugio dentro da la Muda (la stretta apertura della Torre dei Gualandi comunicante con l'esterno), che - dice il conteUgolino - m'avea mostrato per lo suo forame / più lune già, quand'io feci 'l mal sonno. ...
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rodere
Lucia Onder
Con costrutto transitivo, nel senso di " mordere ", " sgretolare con i denti ", nelle parole del conteUgolino: Ma se le mie parole esser dien seme / che frutti infamia al traditor [...] ch'i' rodo, / parlare e lagrimar vedrai insieme (If XXXIII 8); pronominale, suscita idea " di operazione prolungata e (per contesto) ferocemente goduta " (Mattalia), in XXXII 130 non altrimenti Tidëo si ...
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scana
In If XXXIII 35, nel mal sonno del conteUgolino, in cui le cagne magre, studïose e conte (i Pisani seguaci di Ruggieri) fendono con l'agute scane i fianchi al lupo, Ugolino, e ai lupicini, i suoi [...] figli e nipoti. Chiosa il Buti: " L'agute scane sono li denti pungenti del cane ch'elli ha da ogni lato, coi quali elli afferra "; è dunque cosa non diversa, quanto al valore semantico, da ‛ sanna ', " ...
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Gherardesca, Anselmuccio della
Figlio del conte Guelfo della Gherardesca (figlio del conteUgolino), e di Elena, figlia naturale di re Enzo. Imprigionato con l'avo e gli altri parenti nella torre dei [...] i Fragmenta Historiae Pisanae (Rer. Ital. Script. XXIV 655) sarebbe stato figliuolo di un altro figlio del conteUgolino, Lotto. La presenza poetica del personaggio, nell'episodio dantesco, si isola nella disperata domanda che il fanciullo rivolge ...
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cervello
Napoleone Eugenio Adamo
. In senso proprio e materiale il vocabolo ricorre all'inizio dell'episodio del conteUgolino (If XXXII 129): e come 'l pan per fame si manduca, / così 'l sovran li [...] denti a l'altro pose / là 've 'l cervel s'aggiugne con la nuca. Il Sapegno, spiegato l'ultimo verso " dove il cervello si congiunge con la colonna vertebrale ", aggiunge (seguendo il Porena) che " nuca ...
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Rubbi, Andrea
Letterato veneziano (1738 - ivi) 1817); appartenne alla Compagnia di Gesù, nei cui collegi fu professore sino alla soppressione dell'ordine. Poligrafo, curò varie raccolte di opere letterarie [...] nel 1798 e infine, con le varianti del cod. Palatino 316, nel 1811-1812. È anche autore di una tragedia, Il conteUgolino (Venezia 1807), la prima di una serie d'imitazioni ottocentesche (G. Rosini, C. Marenco, ecc.) dell'episodio dantesco. ...
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dimane (domane)
Fernando Salsano
Nell'unica attestazione della Commedia, in If XXXIII 37 Quando fui desto innanzi la dimane, significa " mattina ", come, seguito dai moderni commentatori, ha sostenuto [...] nello stesso significato ". Non bisogna tuttavia trascurare l'implicito riferimento al giorno successivo, di cui la narrazione del conteUgolino non può fare a meno. Nelle attestazioni del Fiore (CXXVII 7 chéd i' sarei doman troppo dolente, CXLIII ...
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Pannocchieschi, Margherita
Renato Piattoli
, Del ramo dei conti P. che ebbero il feudo di Montingegnoli, casale della Maremma senese fra le valli della Cecina e della Merse, non lungi dal castello di [...] , Lotto, Matteo, Gaddo, Uguccione, Emilia, Gherardesca e una terza femmina di cui s'ignora il nome, la quale andò in moglie a Nino Visconti, giudice di Gallura.
Bibl. - U. del Noce, Il conteUgolino della Gherardesca, Città di Castello 1894, 26. ...
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carcere
Marco A. Cavallo
. Il doloroso carcere (If XXXIII 56) è la " prigione ", la Muda, / la qual... ha 'l titol de la fame (vv. 23-24), in cui è rinchiuso il conteUgolino. In senso figurato, cieco [...] / carcere (If X 59) è l'Inferno, " il quale meritamente [D.] chiama ‛ carcere ' per ciò che alcuno che v'entri mai uscir non ne puote; e chiamal ‛ cieco '... per ciò che ha a far cieco chi v'entra, in ...
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titolo
tìtolo s. m. [dal lat. titŭlus]. – 1. Con riferimento all’antichità romana (per la quale è di uso frequente, anche oggi, la forma lat. titulus), iscrizione apposta alle immagini degli antenati; più genericam., iscrizione sopra statue,...
sapere2
sapére2 (ant. o dial. savére) v. tr. [lat. volg. *sapēre, per il lat. class. sapĕre «aver sapore; esser saggio, capire», che in epoca tarda ha sostituito nel sign. il lat. class. e letter. scire] (pres. indic. so 〈sò〉 [radd. sint.;...