Uomo politico (Parigi 1582 - ivi 1653). Sovrintendente delle Finanze, cadde in disgrazia (1624); arrestato per malversazioni, evase dopo alcuni mesi rifugiandosi all'estero. Rientrato in Francia (1628), [...] fu costretto (1632) a espatriare nuovamente per i suoi intrighi contro Richelieu. Condannato a morte in contumacia, fu reintegrato nelle sue cariche dopo la morte di Richelieu; nel 1651 duca e pari di Francia. ...
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Uomo politico (Napoli 1798 - ivi 1881); avvocato, di tendenze moderate, fu ministro degli Affari ecclesiastici (1848), poi delle Finanze (1849) nel governo costituzionale concesso da Ferdinando II. Costretto [...] a dimettersi dall'incalzare della reazione, riparò in Toscana e fu condannato a morte in contumacia. Tornato a Napoli dopo la caduta dei Borboni (1860), fu deputato dal 1867 al 1870. ...
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Uomo politico e giornalista italiano (Bologna 1878 - Roma 1967). Collaboratore del Resto del Carlino e del Giornale d'Italia, fu nel 1910 tra i fondatori del movimento nazionalista e nel 1911 dell'Idea [...] fascismo dal 1923, aderì il 25 luglio 1943 all'ordine del giorno Grandi, per cui fu condannato a morte in contumacia dal tribunale fascista di Verona. Dopo la liberazione, condannato all'ergastolo dall'Alta Corte di Giustizia nel 1945, fu amnistiato ...
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Uomo politico belga (Bouillon 1906 - Malaga 1994). Discepolo di Ch. Maurras e dapprima attivista dell'Azione cattolica, dalla quale però nel 1934 fu espulso, diede vita nel 1935 al movimento d'ispirazione [...] fascista detto rexismo e, con la capitolazione belga del 1940, divenne un deciso collaboratore di Hitler. Condannato a morte in contumacia, riparò in Spagna nel 1945 e pubblicò libri di memorie. ...
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MAROCHETTI, Giovanni Battista
Francesco Lemmi
Patriota, nato a Biella il 3 dicembre 1772, ivi morto il 15 luglio 1851. Avvocato, sottoprefetto a Crescentino e a Chivasso, fu, nella Restaurazione, adelfo [...] e federato ed ebbe gran parte, a Biella, nel moto del 1821. Condannato a morte in contumacia (3 settembre 1821), fu a Ginevra, a Parigi, in Spagna (1836), poi di nuovo in Francia (1838), donde, per l'indulto generale del 1842, poté tornare in ...
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BOTTA ADORNO, Antonio
Adam Wandruszka
Nacque a Pavia intorno al 1688 da antica famiglia genovese.
Il padre Alessandro fu, secondo l'Arneth, cancellato per un delitto dal libro d'oro della nobiltà genovese; [...] fuggì dalla città patria e fu condannato a morte in contumacia; fu ritenuto dai contemporanei uno dei migliori poeti del tempo, tanto che Ludovico Antonio Muratori gli dedicò nel 1706 il suo trattato Della perfetta poesia italiana.
Il B. all'età di ...
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Giurista e uomo politico (Tricase, Lecce, 1812 - Napoli 1879). Studiò giurisprudenza a Napoli e vi esercitò poi l'avvocatura, acquistando notevole fama. Deputato (1848) al parlamento napoletano, perseguitato [...] i suoi sentimenti antiborbonici, fuggì a Civitavecchia, poi a Genova, insieme con P. S. Mancini e altri patrioti; fu condannato in contumacia alla pena di morte e alla confisca dei beni. A Londra e a Parigi conobbe G. Pepe e V. Gioberti. Stabilitosi ...
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Uomo politico tedesco (n. Halberstadt 1900); membro del partito nazista, fu segretario di R. Hess (1933-1941); quando questi si recò in Inghilterra, B. divenne capo della cancelleria di Hitler. Durante [...] la battaglia di Berlino se ne persero le tracce (tra il 1° e il 2 maggio 1945); fu condannato a morte in contumacia, come criminale di guerra, dal tribunale di Norimberga. ...
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Storico e uomo politico, nato a Potenza il 23 marzo 1863, morto a Roma il 20 maggio 1939. Avviatosi dapprima agli studî giuridici, poi a quelli di storia dell'antichità, militò da giovane nel socialismo. [...] Implicato nei fatti di Milano del 1898, n'ebbe una condanna in contumacia, la destituzione dalla cattedra di storia antica che aveva conseguito (1890) nell'Accademia scientifico-letteraria di Milano. Eletto deputato a Milano e a Napoli nelle elezioni ...
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Quinto duca di G. (Blois 1614 - Parigi 1664); figlio cadetto del duca Carlo, destinato alla vita ecclesiastica e arcivescovo di Reims a quindici anni, per la morte del fratello maggiore e del padre (1639-40) [...] divenne capo della casa. Sostenitore del conte di Soissons nella sua ribellione, fu (1641) condannato a morte in contumacia dal parlamento di Parigi, ma ottenne il perdono (1643) e anche il ducato, che era stato confiscato (1632) al padre. Dopo la ...
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contumacia
contumàcia s. f. [dal lat. contumacia, der. di contŭmax: v. contumace] (pl., raro, -cie). – 1. Nel diritto processuale penale, situazione di un imputato che, essendo stato citato in giudizio, si astiene dal comparire al dibattimento;...
contumace
agg. e s. m. e f. [dal lat. contŭmax -acis «arrogante, ostinato, renitente a una citazione o sentenza»]. – 1. Imputato in un processo penale o parte in un processo civile che si trovino in situazione di contumacia: dichiarare contumace...