Avventuriero veneziano (Venezia 1730 - Madagascar 1785). Impiegato della cancelleria ducale, dal 1764 segretario del senato, cadde in disgrazia e dovette fuggire a Stoccolma, ove pubblicò una Narrazione [...] apologetica (1779), descrivendo la corruzione e gli intrighi dominanti nel Consiglio dei Dieci. Condannato in contumacia, spogliato dei suoi beni, fu poi in Inghilterra, in Portogallo, nell'America Settentrionale, in Brasile e infine nel Madagascar. ...
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Patriota (Torino 1789 - Reano 1864). In rapporto con le società segrete liberali francesi, cospirò contro il governo assoluto di Vittorio Emanuele I. Arrestato il 4 marzo 1821 e liberato dieci giorni dopo [...] per lo scoppio della rivoluzione, fu condannato a morte in contumacia dal restaurato governo di Carlo Felice. Profugo in Svizzera e in Francia, ivi nel 1848 gli giunse la nomina a senatore del regno. Da Ludovica Ghislaine De Merode ebbe due figlie, ...
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Uomo politico (Parigi 1582 - ivi 1653). Sovrintendente delle Finanze, cadde in disgrazia (1624); arrestato per malversazioni, evase dopo alcuni mesi rifugiandosi all'estero. Rientrato in Francia (1628), [...] fu costretto (1632) a espatriare nuovamente per i suoi intrighi contro Richelieu. Condannato a morte in contumacia, fu reintegrato nelle sue cariche dopo la morte di Richelieu; nel 1651 duca e pari di Francia. ...
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Uomo politico (Napoli 1798 - ivi 1881); avvocato, di tendenze moderate, fu ministro degli Affari ecclesiastici (1848), poi delle Finanze (1849) nel governo costituzionale concesso da Ferdinando II. Costretto [...] a dimettersi dall'incalzare della reazione, riparò in Toscana e fu condannato a morte in contumacia. Tornato a Napoli dopo la caduta dei Borboni (1860), fu deputato dal 1867 al 1870. ...
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Uomo politico belga (Bouillon 1906 - Malaga 1994). Discepolo di Ch. Maurras e dapprima attivista dell'Azione cattolica, dalla quale però nel 1934 fu espulso, diede vita nel 1935 al movimento d'ispirazione [...] fascista detto rexismo e, con la capitolazione belga del 1940, divenne un deciso collaboratore di Hitler. Condannato a morte in contumacia, riparò in Spagna nel 1945 e pubblicò libri di memorie. ...
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BOTTA ADORNO, Antonio
Adam Wandruszka
Nacque a Pavia intorno al 1688 da antica famiglia genovese.
Il padre Alessandro fu, secondo l'Arneth, cancellato per un delitto dal libro d'oro della nobiltà genovese; [...] fuggì dalla città patria e fu condannato a morte in contumacia; fu ritenuto dai contemporanei uno dei migliori poeti del tempo, tanto che Ludovico Antonio Muratori gli dedicò nel 1706 il suo trattato Della perfetta poesia italiana.
Il B. all'età di ...
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Giurista e uomo politico (Tricase, Lecce, 1812 - Napoli 1879). Studiò giurisprudenza a Napoli e vi esercitò poi l'avvocatura, acquistando notevole fama. Deputato (1848) al parlamento napoletano, perseguitato [...] i suoi sentimenti antiborbonici, fuggì a Civitavecchia, poi a Genova, insieme con P. S. Mancini e altri patrioti; fu condannato in contumacia alla pena di morte e alla confisca dei beni. A Londra e a Parigi conobbe G. Pepe e V. Gioberti. Stabilitosi ...
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Al-Mālikī, Nūrī. - Uomo politico iracheno, anche noto con lo pseudonimo di Jawar (n. Al-Hillah 1950). Primo ministro dal 2006. Membro del partito islamico sciita Da’ wa durante gli anni degli studi universitari, [...] nel 1980 fu costretto all’esilio dal regime di Saddam Hussein e condannato a morte in contumacia. In Iran, dove si era rifugiato, si dedicò ad attività di opposizione al regime. Rientrato in patria dopo la guerra in Iraq e la caduta di Hussein, è ...
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Uomo politico tedesco (n. Halberstadt 1900); membro del partito nazista, fu segretario di R. Hess (1933-1941); quando questi si recò in Inghilterra, B. divenne capo della cancelleria di Hitler. Durante [...] la battaglia di Berlino se ne persero le tracce (tra il 1° e il 2 maggio 1945); fu condannato a morte in contumacia, come criminale di guerra, dal tribunale di Norimberga. ...
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BUONCONSIGLIO, Vitruvio
Franco Barbieri
Figlio del maggiore e ben più valente Giovanni, è comunemente menzionato nella forma dialettale Vitrulio. La prima notizia su di lui risale al gennaio 1523 quando, [...] assieme all'intagliatore F. Maio, feriva in una rissa presso Rialto un mercante veneziano. Fuggito, venne condannato in contumacia, il 20 febbr. 1523, a sei anni di esilio; lo ritroviamo a Ferrara, testimone in documenti del 3 nov. 1528 e del 1º sett ...
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contumacia
contumàcia s. f. [dal lat. contumacia, der. di contŭmax: v. contumace] (pl., raro, -cie). – 1. Nel diritto processuale penale, situazione di un imputato che, essendo stato citato in giudizio, si astiene dal comparire al dibattimento;...
contumace
agg. e s. m. e f. [dal lat. contŭmax -acis «arrogante, ostinato, renitente a una citazione o sentenza»]. – 1. Imputato in un processo penale o parte in un processo civile che si trovino in situazione di contumacia: dichiarare contumace...