Le prime manifestazioni di vita dopolavoristica, in Italia, seguono cronologicamente la costituzione dei fasci di combattimento e risalgono al 1920. In seguito, i compiti dell'Opera Nazionale Dopolavoro [...] 1923, con la quale il Governo fascista, accogliendo la Convenzione di Washington dell'Ufficio internazionale del lavoro, limitava ad otto p. 307). Successivamente nuove intese con il Comitato Olimpico Nazionale Italiano (C.O.N.I.; v. olimpici, ...
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WILSON, James
Henry Furst
Giurista e statista americano, firmatario della Dichiarazione d'indipendenza; nacque in Scozia, a Carskerdo presso St Andrews, il 14 settembre 1742. Studiò nelle grandi università [...] avvocato generale non retribuito della Francia.
Nella grande Convenzione costituzionale del 1778 egli fu il più erudito nel quale la fede nella democrazia non distrusse la coscienza della realtà nazionale.
Ediz. e bibl.: J. Wilson, Opere, voll. 3, ...
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Nacque a Chartres nel 1754 da piccola famiglia. Compagno di studî di Robespierre, poté, faticosamente, diventare avvocato poco più che ventenne; ma l'esercizio della professione non lo interessò affatto, [...] agli Stati generali; fece parte dell'Assemblea legislativa e della Convenzione, finché, arrestato dopo i fatti del 31 maggio 1793 con 1789 al 2 giugno 1793), "giornale libero, imparziale e nazionale", egli era già notissimo. Come uomo politico, B. fu ...
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Uomo politico cèco, nato a Kožlany (Boemia) il 28 maggio 1884: fu allievo del Masaryk nell'università di Praga, quindi andò a proseguire i suoi studî a Parigi. Nel 1909 ottenne la cattedra di economia [...] uno dei maggiori artefici della costituzione dei corpi di volontarî cèchi e della convenzione stipulata nel marzo 1918 a Roma dall'Orlando col consiglio nazionale cecoslovacco. Al momento della catastrofe dell'Impero austro-ungarico, i deputati cèchi ...
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Generale austriaco, nato a Vienna il 1° febbraio 1768, morto a Rohitsch (ora Rogatec) in Slavonia il 21 agosto 1855. Suo padre, nativo di Pognana sul lago di Como, si era trasferito a Vienna come intendente [...] di Rimini aveva chiamato gl'Italiani alla guerra dell'indipendenza nazionale, lo precedette con ardita mossa verso il regno di di Monte Milone e della Rancia. Egli stesso concluse la convenzione di Casalanza, per cui re Ferdinando di Borbone lo creò ...
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Nato ad Elberfeld il 18 ottobre 1798. Dopo lunghi viaggi all'estero fondò a Trieste il Lloyd austriaco. Nel 1848 fu eletto al parlamento tedesco di Francoforte; nel novembre seguente entrò come ministro [...] perduto ogni fiducia nello stato tanto che un prestito "nazionale" di 500 milioni di fiorini s'era potuto ammontare di 156 milioni cedendole beni demaniali e stipulò la convenzione monetaria austro-tedesca del 1857 per preparare l'abolizione del ...
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Uomo politico, giurista e scrittore argentino, nato a Buenos Aires il 6 maggio 1859, morto il 9 giugno 1921. È ricordato specialmente per la nota diplomatica da lui trasmessa come ministro degli Esteri [...] un trattamento di favore di íronte alla legge nazionale. Riconoscimento e pagamento del debito non possono avvenire indetta a L'Aia per l'anno successivo, votava la Convenzione Porter, secondo la quale "nessuna misura coercitiva potrà aver luogo ...
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Generale polacco, nato a Pierzchowiec (Cracovia) nel 1775, morto nel podere di Winnagora (Posnania) nel 1818. Undicenne, raggiunse il padre in Sassonia, dove dopo 4 anni di studio si arruolò nel reggimento [...] in Italia. Così sorsero le legioni polacche in base alla convenzione col governo provvisorio di Milano (gennaio 1797) "per coadiuvare espressione popolare nella canzone di Dąbrowski", divenuta inno nazionale. D. scrisse: Wyprawa do Wielkopolshi 1794 ...
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Uomo politico boliviano nato a La Paz nel 1804. Ancora giovanissimo, combatté nella guerra per l'indipendenza dell'Alto Perù; poi, costituitosi lo stato boliviano (1826), prese parte alle lotte interne [...] compimento con il combattimento di Ingavi. Nel 1843 riunì la convenzione allo scopo di farsi nominare presidente benemerito per la durata onestamente, e incoraggiò lo sviluppo della cultura nazionale. Profittando della sua assenza dal governo, nel ...
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. Furono così chiamati, durante la rivoluzione inglese, gli Scozzesi seguaci del Covenant (convenzione, patto), una specie di professione di fede religiosa nazionale. Nel 1637 l'arcivescovo Laud, ministro [...] di Carlo I, impose agli Scozzesi, che seguivano la religione presbiteriana, un nuovo libro liturgico, col quale s'introduceva di fatto in Scozia il rito anglicano. Gli Scozzesi si ribellarono, firmarono ...
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convenzione
convenzióne s. f. [dal lat. conventio -onis «incontro, riunione; accordo, contratto», der. di convenire: v. convenire]. – 1. Accordo, patto stretto fra due o più persone, fra enti pubblici, fra stato e stato, mediante il quale...
comitato2
comitato2 s. m. [dal fr. comité, e questo dall’ingl. committee, der. del lat. committĕre «affidare»]. – 1. Gruppo di persone delegate a rappresentare gli interessi di una comunità, a risolvere o studiare problemi di varia natura,...