Čelovek s kinoapparatom
Bernard Eisenschitz
(URSS 1929, L'uomo con la macchina da presa, bianco e nero, 64m a 24 fps); regia: Dziga Vertov; produzione: VUFKU; fotografia: Michail Kaufman; montaggio: [...] libero dal linguaggio del teatro e della letteratura". Ambizione notevole, visto che si oppone a tutte le convenzioni del linguaggio cinematografico allo scopo di eliminarle.
A prima vista risulta difficile trovare un filo conduttore. Le ...
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῾Arab
Giuseppe Gariazzo
(Tunisia/Francia 1988, Arabi, colore, 98m); regia: Fadhel Jaïbi, Fadhel Jaziri; produzione: Collectif du Nouveau Film et Théâtre/IMF/Carthago Films; sceneggiatura: Fadhel Jaïbi, [...] dei corpi, del set, della macchina da presa. Con ῾Arab Fadhel Jaïbi e Fadhel Jaziri, i due registi, sradicano le convenzioni della messa in scena e realizzano un'esemplare riflessione sullo spazio, sul rapporto fra il campo e il fuori campo, sulla ...
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Jones, Jennifer
Maurizio Porro
Nome d'arte di Phyllis Isley, attrice cinematografica statunitense, nata a Tulsa (Oklahoma) il 2 marzo 1919. Dotata di un temperamento istintivo, che rispecchiava la sua [...] con Charles Boyer la memorabile coppia (una fanciulla di umili origini e un intellettuale polacco) che mette in evidenza le rigide convenzioni del mondo inglese ‒ e quindi di Duel in the Sun. Al fianco di Joseph Cotten e di Gregory Peck (in un ...
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Regista e sceneggiatore russo, nato a Magnitogorsk (oblast′ di Čeljabinsk) il 21 maggio 1934. Autore appartato di un cinema umanistico di introspezione psicologica e grande semplicità formale, si è segnalato [...] e i dubbi sul regime opprimente e sulla propria vita, costituisce un triplice ritratto di donne al di fuori delle convenzioni del realismo socialista. Tema, girato nel 1979, fu censurato dagli organi di Stato e distribuito solo nel 1986, con l ...
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Giordana, Marco Tullio
Francesca Vatteroni
Regista cinematografico, nato a Milano il 1° ottobre 1950. Iscrivendosi fin dagli esordi nella tradizione del cinema d'ispirazione civile, ha affrontato temi [...] le profonde contraddizioni di un verdetto controverso. Alla controllata messa in scena del procedimento giudiziario, rispettosa delle convenzioni del genere, fanno da contrappunto le immagini di repertorio e le dichiarazioni degli amici di Pasolini ...
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Matarazzo, Raffaello
Sergio Grmek Germani
Regista cinematografico, nato a Roma il 17 agosto 1909 e morto ivi il 17 maggio 1966. Realizzatore di film di genere in primo luogo basati sull'accettazione [...] grandi incubi, rappresentazioni estreme e senza scampo del conflitto tra la violenza della passione e il potere coercitivo delle convenzioni sociali. In questo filone melodrammatico s'iscrivono in vario modo, lungo tutti gli anni Cinquanta, Paolo e ...
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Axelrod, George
Marzia G. Lea Pacella
Sceneggiatore e regista cinematografico statunitense, nato a New York il 9 giugno 1922. Da autore di commedie con dialoghi brillanti e raffinati, plasmate sul modello [...] di La fête à Henriette (1952) di Julien Duvivier, ha elaborato un divertito gioco sulle scelte e le convenzioni della scrittura cinematografica. Prima con Vincente Minnelli (Goodbye, Charlie!, 1964, Ciao, Charlie!, tratto da una sua commedia) e ...
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Attore e regista cinematografico (Londra 1889 - Vevey 1977). Dopo un'infanzia difficile nei quartieri poveri di Londra, entrò a far parte, molto giovane, della compagnia di pantomime di Fred Karno, con [...] . Da un lato allora c'è la descrizione dell'apparente "normalità" di tante situazioni accettate, delle regole e delle convenzioni del perbenismo borghese, dei cerimoniali che vengono da C. portati al grottesco. Dall'altro lato quella società è vista ...
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BENE, Carmelo
Piergiorgio Giacchè
Nacque il 1° settembre 1937, secondogenito di Umberto e di Amalia Secolo, in località Campi Salentina (Lecce), dove i genitori avevano in gestione un tabacchificio di [...] vivace contrapposizione dentro un pubblico teatrale dominato dall’ignavia del nuovo conformismo o dall’inerzia delle antiche convenzioni, è stato un raro 'miracolo' che ha alimentato un successo straordinario, esatto contrario dell’ordinario consenso ...
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Comico
Augusto Sainati
Etimologicamente il termine comico deriva dal greco komos, che in epoca classica indicava un genere di festino chiassoso e sregolato con il quale si festeggiava il dio del vino. [...] fratelli Marx, artefice di una comicità travolgente ed estroversa, irrispettosa delle convenienze di etichetta come delle convenzioni linguistiche, dispiegò un ventaglio di rapporti diversi e complementari con l'universo sonoro: Harpo, il fratello ...
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convenzionare
v. tr. [der. di convenzione] (io convenzióno, ecc.). – Stabilire per mezzo di una convenzione. Nel rifl., convenzionarsi, impegnarsi tramite una convenzione, riferito in partic. a medici liberi professionisti o a cliniche private...
convenzionato
agg. [part. pass. di convenzionare]. – 1. Che è convenuto, fissato, regolato da una convenzione: merci a prezzi c.; tariffa convenzionata. 2. Vincolato per mezzo di una convenzione a prestare determinati servizî: clinica c. con...