Geografia dei processi di secolarizzazione
Roberto Cartocci
Valerio Vanelli
Dalla fine della Seconda guerra mondiale in poi la società italiana ha subito radicali trasformazioni in tutti i suoi aspetti [...] la Sardegna, l’Umbria e il Lazio – con un debole saldo negativo – si distanziano considerevolmente da Marche e Abruzzo, ventennio si è assistito a un fenomeno di progressiva convergenza tra le regioni appartenenti alla medesima area geografica e ...
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DROGA
Augusto Palmonari e Pino Arlacchi
Droga
di Augusto Palmonari
Droghe, farmaci e medicamenti
Il termine droga ha ormai assunto un significato sinistro per l'opinione pubblica, che ogni giorno [...] giuridico oltre che sul piano clinico, mentre vi è convergenza di orientamenti sulla necessità di intensificare la lotta nei monopolio, quando i grandi profitti e le deboli barriere tecniche dovrebbero incoraggiare potentemente la competizione?Una ...
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CAVOUR, Camillo Benso conte di
Ettore Passerin d'Entrèves
Nacque a Torino il 10 ag. 1810, secondogenito di Michele e Adele de Sellon, nell'avito palazzo nel quale convissero a lungo quattro famiglie [...] , vedeva un sintomo della profonda crisi del regime carlo-albertino, debole e crudele (Diario, agosto-ottobre 1833,in Romeo, I, All'interno, doveva fare i conti con la convergente ostilità brofferiana, rattazziana e garibaldina. Ma fu proprio ...
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Il problema mente-cervello
Paul M. Churchland
(Philosophy Department, University of California San Diego, California, USA)
Patricia S. Churchland
(Philosophy Department, University of California San [...] falso e sostituito con una legge statistica molto più debole. Il calorico, ovvero l'evanescente sostanza che per lungo .R. Damasio (1994) ha denominato queste aree cerebrali 'zone di convergenza' (v. anche il saggio di A.R. Damasio, Emozione, ...
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CAPPONI, Gino
Piero Treves
Nacque in Firenze il 13 sett. 1792, nell'avito palazzo di via S. Sebastiano, che dal giorno della sua morte perpetua il suo nome, unico figlio del marchese Pier Roberto e [...] la propria condotta e a precisare i suoi propositi. Debole governo il suo, perché disarmato e sostanzialmente incapace tanto granducali, può dirsi compiuta. D'altro canto la convergenza ormai quasi completa del suo pensiero con quello del Sisinondi ...
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GARIBALDI, Giuseppe
Giuseppe Monsagrati
Nacque a Nizza, allora capoluogo del dipartimento delle Alpi Marittime dell'Impero francese, il 4 luglio 1807. Era il terzo dei sei figli nati dal matrimonio [...] alla Francia, vennero al pettine i nodi di una convergenza forse poco meditata e affiorarono rancori che non toccavano unità di comando: "La democrazia - spiegava - è sempre debole in faccia al dispotismo per mancanza di concentramento di potere" ...
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L'industria di Stato nelle regioni italiane: congetture ed evidenze
Pier Angelo Toninelli
La celebrazione dei centocinquant’anni della storia d’Italia ha rappresentato un’occasione per rilanciare il [...] furono strumenti importanti della strategia del governo finalizzata alla convergenza fra il Nord e il Sud d’Italia, in contrapporre da parte di Pasquale Saraceno quella, ben più debole, di «isole di industrializzazione», appunto (De Benedetti, in ...
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DISOCCUPAZIONE
Siro Lombardini e Aris Accornero
Economia
di Siro Lombardini
La disoccupazione nelle principali teorie economiche
L'eventualità che l'evoluzione dell'economia - resa possibile dal progresso [...] tempo libero, per cui vi sarà una vasta convergenza di interessi volti al perseguimento dell'obiettivo della riduzione tassi di disoccupazione femminile sono maggiori, soprattutto dove è debole la presenza delle donne nel mercato del lavoro. D'altro ...
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Una rivoluzione silenziosa: i cambiamenti demografici delle regioni italiane
Silvana Salvini
La popolazione italiana del secondo dopoguerra ha vissuto cambiamenti importanti. Accanto a una crescita [...] solo. Per una quota all’incirca pari alla metà del debole aumento del TFT si ha un recupero delle generazioni di metà degli anni Novanta, le regioni attuano una sorta di convergenza delle fecondità, con meccanismi diversi: il Sud assiste ancora al ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Teorie del linguaggio e del segno
Giovanni Manetti
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
L’interesse per il linguaggio e per i segni non verbali [...] i segni potevano essere impiegati.
Posta questa convergenza rispetto ad Aristotele su questo argomento, devono De inv.,I, 47). All’interno dei segni con forza argomentativa debole vengono elencati gli indizi, a cui viene riservato il termine signa e ...
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lama1
lama1 s. f. [dal fr. lame, che è il lat. lamĭna «lamina»]. – 1. a. La parte principale di un utensile destinato a tagliare e avente quindi un bordo (talora anche tutti e due) molto affilato: la l. del coltello, del rasoio, della spada,...
piramide
piràmide s. f. [dal lat. pyrămis -ĭdis, e questo dal gr. πυραμίς -ίδος, nome d’origine incerta, connesso in età ellenistica col greco πῦρ «fuoco», e considerato come allusivo alla forma delle piramidi, assomigliata a quella della...