Ammiraglio danese (n. 1516 - m. Copenaghen 1565); nel 1564, al comando di 25 vascelli, batté la flotta svedese, condotta dall'amm. Bagge, nel Baltico meridionale. Nuovi combattimenti si ebbero in seguito [...] fra le squadre svedesi e quella danese comandata da T.; infine, nel giugno 1565, T. si scontrò con alcuni vascelli nemici riportando gravi ferite, che ne causarono la morte ...
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Uomo politico danese (Fredericia 1881 - Copenaghen 1954), socialdemocratico, membro del parlamento dal 1932. Fu ministro delle Finanze (1937-42). Alla morte di Stauning (1942) divenne presidente del Consiglio. [...] Hitler, con la minaccia della rottura dei rapporti tra i due stati, lo costrinse a dimettersi. Presidente del Consiglio dal maggio all'ott. 1945, promosse la ricostruzione della Danimarca; dal 1947 all'ott. ...
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Uomo politico danese (Halle 1737 - Copenaghen 1772); medico privato di Cristiano VII e amante della regina Carolina Matilde, dominò il re, mentalmente instabile, acquisendo grande influenza politica, fino [...] ad accentrare nelle proprie mani ogni responsabilità di governo. Dal marzo 1771 al genn. 1772 varò una serie di riforme, dall'abolizione della tortura, alla libertà di stampa, alla riduzione del lavoro ...
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Uomo politico tedesco (Kassel 1865 - Copenaghen 1939); deputato socialdemocratico al Reichstag dal 1903, fu membro (1911) del direttorio del partito e poi leader (1917-18) insieme a F. Ebert. Entrato nel [...] governo di M. von Baden come segretario di stato senza portafoglio nell'ott. 1918, il 9 nov. seguente, di sua propria iniziativa e senza preavviso al governo e allo stesso Ebert, proclamò la repubblica. ...
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Uomo di stato (Christianshavn 1812 - Copenaghen 1888), deputato, uditore generale dell'esercito (1851); fondò in difesa della Costituzione del 1849 la "Unione del cinque giugno", trasformatasi poi in partito [...] liberale, di cui fu il leader. Quando il partito liberale andò al potere, fu nominato ministro dei Culti (1854); fu poi presidente del Consiglio e ministro degli Esteri (1857-63). Cercò di risolvere la ...
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Uomo politico danese (Einsiedelsborg, Odense, 1785 - Copenaghen 1864). Ministro delle Finanze (1831-45) e presidente del Consiglio dei primi quattro ministeri costituzionali (1848-52). Conservatore, fu [...] deputato al Landsting (1849-60), e membro del Consiglio del regno (1854-61) ...
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Uomo politico cèco (Vester Egede 1837 - Copenaghen 1922). Deputato dal 1872 al 1895, fondò nel 1882 l'Associazione per la neutralizzazione della Danimarca (dal 1885 Associazione danese per la pace) e nel [...] 1891 l'Ufficio internazionale per la pace a Berna, di cui fu presidente. Nel 1908 ottenne il premio Nobel per la pace ...
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Erede presuntivo al trono di Danimarca (Copenaghen 1798 - Przemków, Slesia, 1869). Dal 1814 a capo della linea cadetta della casa reale danese; protestò contro la "lettera aperta" con cui Cristiano VIII [...] di Danimarca si era opposto, nel 1846, alle aspirazioni d'indipendenza dei ducati di Schleswig e di Holstein; e richiese contro la corona l'aiuto prussiano, che condusse alla guerra del 1848-51. Dovette ...
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Uomo politico danese (Gartow, Hannover, 1735 - Copenaghen 1797). Chiamato in Danimarca dallo zio Johan Hartvig B., divenne ministro degli Esteri nel 1773 (e tale rimase, salvo una breve interruzione, fino [...] alla morte), continuando la saggia opera dello zio e acquistandosi grandi benemerenze. Diresse abilmente la politica danese: nel 1780 concordò con Russia, Prussia e Svezia la "neutralità armata", ma le ...
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Ecclesiastico e uomo politico danese (Horsens 1606 - Copenaghen 1668); il suo vero nome era H. Ribev, ma adottò il nome di uno zio materno, H. Svaning. Prof. di lingue orientali nell'univ. di Copenaghen, [...] vescovo del Seeland (1655), contribuì (1660) attivamente alla trasformazione della monarchia danese in monarchia ereditaria, e fu fautore dell'assolutismo monarchico ...
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copenaghense
copenaghènse agg. e s. m. e f. – Appartenente o relativo alla città di Copenaghen (dan. København), capitale del regno di Danimarca; abitante, originario o nativo di Copenaghen.
giustizia climatica loc. s.le f. Principio etico per cui si costituisce una condizione di parità ed uguaglianza dei diritti, dei doveri e delle risorse di fronte ai cambiamenti climatici di dimensione locale e planetaria, in particolare quelli...