Pittore e incisore (South Orange, New Jersey, 1796 - ivi 1886). Coltivò dapprima l'incisione e, dopo il 1835, si volse alla pittura. Durante un viaggio in Italia (1840) studiò e copiò gli antichi maestri. [...] Dipinse ritratti e in seguito paesaggi, che trattò con largo impianto compositivo e molta cura dei particolari, in gamme di toni grigi ...
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Pittore. Nacque a Porto Maurizio nel 1644, morì a Genova nel 1726. Studiò con il Fiasella. Si recò poi a Parma ove osservò e copiò il Correggio. Si formò uno stile proprio correggesco e berniniano che [...] precorse il civettuolo Settecento di altri paesi e che egli comunicò anche ad artisti suoi contemporanei di valore, quali gli scultori Schiaffino e lo stesso Domenico Piola. La sua maniera è nervosa, vivace, ...
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Pittore e incisore (Königsberg 1563 circa - Danzica 1611). Studiò a Praga, nell'ambiente dei pittori della corte di Rodolfo II. Risentì l'influsso della scuola veneziana e dei manieristi fiamminghi, e [...] copiò da A. Dürer. Fu celebre per i ritratti, oggi quasi tutti perduti. La sua opera più importante è il Giudizio universale (1595-1603) nella Corte d'Artù di Danzica, di colorito freddo e torbido. A più viva freschezza sono improntate le sue ...
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Pittore (Anversa 1586 - ivi 1653) paesista. Risentì di J. Bruegel, J. de Momper e, dopo un soggiorno a Roma, di P. Bril; in seguito si avvicinò a P. P. Rubens, del quale copiò numerosi paesaggi. Collaborò [...] con F. Snyders, J. Jordaens, Th. Rombouts. Anche i suoi figli Jan Baptist (1620-1637) e Jeremias (1621-1653) furono pittori ...
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Bonaccorsi, Piero
Marcello Aurigemma
, Notaio e letterato fiorentino (Firenze 1410-1477), concepì gli studi, nei quali ebbe larga parte l'argomento dantesco, come consolazione all'assiduo lavoro. Secondo [...] e di Bosone da Gubbio. In altro codice (Laurenziano-Gaddiano, n. 131, pluteo XC sup., in folio, 88 carte) il B. copiò (1440) la sola terza cantica intercalandola con figure astronomiche e con note marginali italiane e latine, derivate le prime dall ...
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GIROLAMO da Carpi
Carlo Gamba
Pittore e architetto. Nacque a Ferrara nel 1501 da Tommaso detto Sellaio oriundo di Carpi, pittore; morì ivi nel 1556. A Modena e a Parma ben presto studiò e copiò abilmente [...] le opere del Correggio e subì l'influenza del Parmigianino, ma tornato a Ferrara egli impostò il proprio stile sul gusto di questa scuola seguendo il Dosso e specialmente il Garofalo col quale talvolta ...
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VIGÈE-LEBRUN, Èlisabeth
Andrée R. Schneider
Pittrice, nata il 10 aprile 1755 a Parigi, ivi morta il 3 marzo 1842. Allieva di Gabriel Briard, molto sostenuta da G.-F. Doven e da J. Vernet, copiò i Rubens [...] del Lussemburgo e le teste di fanciulle da J.-B. Greuze, del quale sentì profondamente l'influenza. Ebbe grande successo nel ritratto femminile, in quella Parigi del sec. XVIII dove la donna era regina, ...
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Pittore, nato a Genova l'8 maggio 1639, morto a Roma il 2 aprile 1709. In patria scolaro di Luciano Borzone, copiò gli affreschi di Pierin del Vaga nel palazzo Doria; vide e intese le opere lasciate dal [...] Baroccio, dal Rubens e dal van Dyck. Forse diciottenne, si recò a Roma, attratto probabilmente dal desiderio di studiare le pitture di Raffaello, e vi rimase, tranne brevi interruzioni, tutta la vita. ...
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Pittore, nacque a Napoli intorno al 1570; morì nel 1637. L'attività artistica del C. si può fare incominciare dal soggiorno a Napoli del Caravaggio, di cui da principio copiò le opere. In seguito il C. [...] trasformò la sua maniera caravaggesca, traducendola in disegno e plastica, specialmente nei lavori a fresco, anche perché la tecnica di questa pittura rendeva difficile l'attuazione del luminismo caratteristico ...
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Incisore, attivo fra il 1490 circa e il 1520. Vissuto nell'Italia settentrionale, si trasferì (1509 circa) a Roma dove rimase a lungo. Attento in un primo periodo ai modi del Mantegna, guardò poi alle [...] soluzioni di Marcantonio Raimondi. Copiò anche da Dürer e da Luca di Leida. ...
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copata
(o cupata) s. f. [dall’arabo qubbiaṭ «mandorlato»]. – Nome di piccoli dolci diffusi spec. a Siena, a forma di dischi sottili, fatti di un composto croccante di miele, mandorle, noci, aromatizzato con anice e chiuso fra due ostie. Dolci...
copia1
còpia1 s. f. [dal lat. copia «abbondanza», der. di ops opis «facoltà, mezzi», col prefisso co-1], letter. – 1. Abbondanza, grande quantità: c. di viveri, di foraggi; gran c. di gente; larga c. di denaro; c. di citazioni, di esempî,...