FRANCAVILLA (o Franqueville), Pietro
Jean Alazard
Scultore, nato, secondo il Baldinucci, a Cambrai (1553?): morì a Parigi nel 1615. Dopo aver lavorato per qualche tempo a Parigi, recatosi a Firenze [...] vi divenne allievo del Giambologna. A Roma copiò gli antichi. A Genova, tra l'altro, lavorò col Giambologna per i Grimaldi in S. Francesco di Castelletto (rilievi e statue ora nell'Università) e nel 1585 scolpì due grandi statue, Giove e Giano, per ...
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ROSSELLI, Matteo
Matteo Marangoni
Pittore, nato a Firenze il 10 agosto 1578, ivi morto il 18 gennaio 1650. Fu scolaro di Gregorio Pagani e del Passignano che seguì poi a Roma, ma risentì anche influssi [...] del Chimenti e del Cigoli. Nella sua giovinezza copiò molte opere di Andrea del Sarto. Acquistata in breve grandissima rinomanza, fu chiamato alle corti di Firenze e di Modena. Fra le sue tante opere ricordiamo: a Firenze la Natività a S. Gaetano, ...
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Pittore, nacque a Ferrara il 31 dicembre 1842 da Antonio (1789-1872) che era stato allievo a Roma di Tomaso Minardi e, ristabilitosi presto e, definitivamente in patria, fu pittore operoso di ritratti, [...] di quadri storici e sacri, e copiò abilmente i maestri locali del Cinquecento. Appresi dal padre i principî dell'arte e per consiglio di lui, il B. si stabilì sul 1865 a Firenze, e frequentò assiduamente il caffè Michelangiolo, convegno dei ...
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Pittore, nato a Gournay (Seine-et-Marne) nel 1849, morto a Parigi il 27 marzo 1906. Di umile origine, sesto di sette figli, studiò disegno in un'accademia di Strasburgo, e a 19 anni andò a Saint-Quentin, [...] dove copiò i Latour del museo. Venuto poi a stabilirsi a Parigi, vi seguì i corsi della scuola di belle arti, ma egli stesso disse di essere stato particolarmente influenzato dai Rubens del Louvre. Arruolatosi nel '70, è fatto prigioniero e internato ...
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KNOLLER, Martino
Antonio Morassi
Pittore, nato l'8 novembre 1725 a Steinach presso il Brennero, morto il 24 luglio 1804 a Milano. Studiò con Paolo Troger all'Accademia di Vienna. Nel 1755 si recò a [...] Roma, dove frequentò il Winckelmann e il Mengs, e copiò le opere degli antichi. Nel 1758 fu chiamato a Napoli dal conte Firmian, che l'anno appresso lo mandò a Milano perché decorasse il Palazzo Vigoni. Tornato a Roma, vi rimase sino al 1765, quando ...
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ANSALDO, Giovanni Andrea
Mario Labò
Nato a Voltri (Genova) il 24 ag. 1584, fu messo giovanissimo a imparare pittura da Orazio Cambiaso, figlio di Luca. Quando decise di cominciare a dipingere si fece [...] prestare (Soprani) da un amico un quadro di Paolo Veronese e lo copiò diverse volte. Da queste esercitazioni, e da sicuri contatti con lo Strozzi (l'amicizia del quale per il coetaneo A. è documentata: cfr. Labò, 1925), uscì il suo primo dipinto noto ...
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COSTA, Giovanni
Caterina Bon
Figlio di Giuseppe e Teresa Larco, nacque a Livorno il 12 0 18 maggio 1833. Iniziò gli studi artistici in questa città con G. Baldini, primo maestro di Fattori; passò in [...] seguito un periodo di studio a Pisa durante il quale copiò gli affreschi di B. Gozzoli nel Camposanto. Nel 1858 si trasferì a Firenze, dove frequentò l'Accademia sotto l'insegnamento di E. Pollastrini. Appartiene probabilmente a questo momento Il ...
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Pittore (Benifayo, Valencia, 1531 - Madrid 1588). Visse in Portogallo, poi (dal 1550) nelle Fiandre, dove fu allievo di A. Moro. Nel 1555 era in Castiglia al servizio di Filippo II come ritrattista della [...] famiglia reale. Creò uno stile ritrattistico di corte, derivato dallo stile del maestro e dallo studio di Tiziano, di cui copiò molte opere (Il principe Don Carlos; L'infanta Isabella Clara Eugenia, ambedue a Madrid, museo del Prado). Eseguì anche ...
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VETRI, Paolo
Alfonso De Romanis
Pittore, nato a Castrogiovanni (oggi Enna) il 21 febbraio 1855, morto a Napoli il 2 maggio 1937. Fu scolaro attentissimo di Domenico Morelli, al quale fu poi legato con [...] fedeltà assoluta, come assistente assiduo e discepolo devoto. A Napoli, per il soffitto della cappella Nunziante, copiò la grande tela dell'Assunta che il maestro aveva dipinto per la cappella della Reggia; e, sulla scorta dei bozzetti di lui, eseguì ...
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GIOVANNI ANTONIO di Brescia
Mary Pittaluga
Incisore. Non si conoscono con precisione i limiti cronologici della sua vita. Firmò le sue stampe IO. ANT. BRIX., o IO. ANT. BR.: due di esse hanno la data: [...] non è risolto. Studiò anche il Dürer, come dimostrano alcune copie di stampe sue; ma, a differenza degl'incisori del tempo, i loro limiti. L'ammirazione per Marcantonio è provata dalla copia di molte stampe di lui e dall'evidente derivazione dal suo ...
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copata
(o cupata) s. f. [dall’arabo qubbiaṭ «mandorlato»]. – Nome di piccoli dolci diffusi spec. a Siena, a forma di dischi sottili, fatti di un composto croccante di miele, mandorle, noci, aromatizzato con anice e chiuso fra due ostie. Dolci...
copia1
còpia1 s. f. [dal lat. copia «abbondanza», der. di ops opis «facoltà, mezzi», col prefisso co-1], letter. – 1. Abbondanza, grande quantità: c. di viveri, di foraggi; gran c. di gente; larga c. di denaro; c. di citazioni, di esempî,...