MIGNARD, Pierre, detto M. le Romain
Andrée R. Schneider
Fratello minore e più celebre di N.; nato a Troyes il 17 novembre 1612, morto a Parigi il 30 maggio 1695. Uscito dallo studio di S. Vouet, P. [...] M. si stabilì nel 1635 a Roma, dove per ventun anno s'impregnò dell'atmosfera bolognese, copiò l'intera Galleria di palazzo Farnese dei Carracci, apprese la tecnica dell'affresco e dipinse i ritratti d'Urbano VIII, Innocenzo X e Alessandro VII. ...
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Pittore inglese, nato ad Arnold presso Nottingham il 25 ottobre 1802, morto a Londra il 23 settembre 1828. Emigrato in Francia alla fine del 1816, ebbe i primi insegnamenti a Calais da Luigi Francia. Recatosi [...] in seguito a Parigi, subì l'influenza di Delacroix ed Isabey e al Louvre copiò i maestri antichi. Sotto la direzione del barone Gros, il Bonington dipinse tanto a olio quanto all'acquerello. Egli si distinse particolarmente per le sue vedute ispirate ...
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KRAMER, Samuel Noah
Sumerologo, nato in Russia il 28 settembre 1897, emigrato a sette anni con la famiglia negli S.U.A. Frequentò l'univ. di Pennsylvania (Filadelfia) e si specializzò negli studî sumerici [...] di A. Poebel. Nel 1930 prese parte alla spedizione dell'univ. di Pennsylvania in Iraq; nel 1937-39 fu a Istanbul, dove copiò testi e frammenti letterarî nel Museo dell'Antico Oriente, e vi ritornò allo stesso scopo nel 1946 e di nuovo (come Fulbright ...
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ACQUARONI, Giuseppe
Alfredo Petrucci
Nato a Roma nel 1780, fu disegnatore ed incisore in rame. Fu forse zio di Antonio, se questi a lui alludeva ricordando un suo zio che, per il suo amore per Roma, [...] della Città vecchia" l'aveva fatto "figlio della Città eterna".
L'A., proponendosi a modello Giuseppe Vasi, del quale copiò prima, ed imitò poi, le stampe, riprodusse rovine e prospetti di Roma, quasi nuovi Mirabilia archeologici e monumentali da ...
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Giovanni nacque presso Genova nel 1495. È incerto l'anno di sua morte; allievo di A. Semino imitò il Pordenone e il Vaga, che in quel tempo decorava il palazzo di Andrea d'Oria a Fassolo. Nella chiesa [...] , pittore e scultore, nacque a Moneglia nel 1527, morì a Madrid nel 1585. Educato dal padre, dapprima copiò grandi maestri dell'Italia settentrionale e aiutò il padre nelle decorazioni murali, acquistando perizia e sicurezza sorprendenti. Il ...
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Pittore svizzero, nato il 15 agosto 1828 a Feldbrunnen presso Solothurn, dove morì il 22 novembre 1890. Apprese i primi elementi del disegno nell'accademia di S. Luca a Roma, ma la sua formazione artistica [...] decisiva si compì all'accademia di Anversa, sotto l'influenza del Wapper. Nel 1853 si recò in Spagna dove copiò prima il Ribera e il Velázquez, poi creò senz'altro un'opera d'arte ardita per colore e disegno, Los tres amigos (oggi nella coll. ...
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SPON, Jacques
Gioacchino MANCINI
Medico e antiquario francese, nato a Lione nel 1647, morto a Vevey il 25 dicembre 1685. Intraprese nel 1674 un viaggio per la Dalmazia e l'Oriente ellenico, in compagnia [...] e si spinse fino in Asia Minore, osservando e raccogliendo note su monumenti, opere d'arte ed epigrafi, che descrisse e copiò; trascorse, allo stesso scopo, l'inverno 1675-76 in Atene.
Nel 1678 pubblicava a Lione la relazione del Voyage d'Italie ...
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BIANCHI, Andrea, detto il Vespino e il Copista
Angela Ottino Della Chiesa
Attivo a Milano tra la fine del sec. XVI e il primo trentennio del XVII, quasi nulla sapremmo di questo esperto artigiano del [...] B. fu tra i professori dalla fondazione dell'Accademia (1621), anzi dai primi tentativi di insegnamento (1613).
Oltre alle copie sopraddette, e sempre all'Ambrosiana, sono del B. una parte delle effigi di uomini celebri antecedenti o contemporanei ai ...
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Incisore, nato a Ravenna poco prima del 1493, morto a Roma nel 1527. A Roma fece parte di quel gruppo di incisori, specialmente emiliani, divulgatori di Raffaello, e fu seguace o scolaro di Marcantonio [...] , del Baldinucci, di Giulio Romano, di Francesco Salviati; raramente lavorò d'invenzione, e solo per forme decorative; molto copiò, eccellentemente, da sculture classiche antiche, e la sua attività per noi s'inizia appunto con la stampa (1515 e ...
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Gradenigo, Giacomo
Emilio Pasquini
Giacomo di Marco G., detto Belletto (morto nel 1420), colto gentiluomo e abile diplomatico, è figura rilevante nella Venezia trecentesca. Ricoperse cariche in città [...] soprattutto al culto di D. (ciò gli meriterà una citazione nella Leandreide del Natali).
Fra il '90 e il '94 copiò in elegante scrittura, con la diligenza aristocratica di un amanuense d'eccezione, il ms. D II 41 della Gambalunghiana contenente la ...
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copata
(o cupata) s. f. [dall’arabo qubbiaṭ «mandorlato»]. – Nome di piccoli dolci diffusi spec. a Siena, a forma di dischi sottili, fatti di un composto croccante di miele, mandorle, noci, aromatizzato con anice e chiuso fra due ostie. Dolci...
copia1
còpia1 s. f. [dal lat. copia «abbondanza», der. di ops opis «facoltà, mezzi», col prefisso co-1], letter. – 1. Abbondanza, grande quantità: c. di viveri, di foraggi; gran c. di gente; larga c. di denaro; c. di citazioni, di esempî,...