RAZZETTI, Giuseppe
Stefano L'Occaso
RAZZETTI, Giuseppe. – Nacque a Mantova, dal bresciano Gioacchino, nel 1801 (L’Occaso, 2008, p. 174).
Nel 1819 studiava presso l’Imperial Regio Liceo di Mantova (Ferrari, [...] attività a margine di operazioni di tutela lo portò, a cavallo tra il 1857 e il 1858, a realizzare le copie ad acquarello degli affreschi di scuola giottesca della cappella Bonacolsi, nel palazzo Acerbi-Cadenazzi (Mantova, Museo di Palazzo ducale) (D ...
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Pittore (Les Andelys, Normandia, 1594 - Roma 1665), tra i massimi esponenti del classicismo barocco. Allievo del pittore manierista Q. Varin (1611), nel 1612 si trasferì a Parigi dove, dopo un [...] breve soggiorno a Venezia, giungerà all'inizio del 1624. Con lo scultore F. Duquesnoy disegnò e misurò le statue antiche, copiò i Baccanali di Tiziano, ammirò i pittori bolognesi (in particolare il Domenichino) e Raffaello. Tra i primi committenti di ...
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CARTARO, Mario
Fabia Borroni
Incisore anche cartografico, disegnatore e mercante di stampe, è con molta esattezza definito in un gruppo di documenti citati dallo Ehrle (p. 12) come "intagliator seu [...] esemplare differisce dall'altro per composizione e numero di tavole.
La prima incisione datata del C., del 1560, è una copia in controparte dell'Adorazione dei pastori di Heinrich Aldegrever: è questa una delle ventotto incisioni datate fra il 1560 e ...
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CALCEOPULO, Attanasio
Manoussos Manoussacas
Figlio di Filippo Calceopulo (il nome greco Chalkeopulos ha subito molte deformazioni: Calceopulus,Calceopilus,Calciopilus,Calceopilo,Calciophylus), apparteneva [...] come avente l'incarico di evadere la corrispondenza del cardinale quando questi si assentava da Roma. Nel 1446-47 il C. copiò e firmò, probabilmente per conto di Bessarione, il manoscritto 210 della Biblioteca classense di Ravenna; la sua scrittura è ...
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Pittore, nato a Lovanio intorno al 1460, morto ivi nel 1549. Secondogenito di Dieric, lavorò, come il fratello maggiore, Dieric II, nella bottega del padre; ma risentì l'influenza di Ugo van der Goes. [...] pesante e tormentata, a cui sottentrò più calma e finezza d'esecuzione in altri dipinti forse più tardi. Il B. copiò pure con delicatezza, introducendo varianti, opere del padre.
Tra le altre sue opere sono da rammentare: la Natività (Museo di ...
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Moggi, Moggio de'
Ettore Caccia
Letterato e maestro di grammatica; nato a Parma da umile famiglia nel 1325 (inesatta è la notizia della sua origine vicentina, data da B. Pagliarino [Cronache di Vicenza, [...] onora l'amico per le sue virtù di calligrafo e di ‛ recensore ' di manoscritti: se questo il M. non fece, e non copiò opere del Petrarca, è certo che ebbe l'incarico di sorvegliarne la copiatura (Variae IV). Se inoltre si ricorda che proprio in quel ...
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LIBERI, Pietro
Vittorio Moschini
Pittore, nato a Padova il 15 aprile 1614, morto a Venezia il 18 dicembre 1687. Nel 1628 andò a Costantinopoli; nel 1632 fu fatto prigioniero dai Turchi a Mitilene e [...] . In complesso ebbe una feconda vena pittorica e tra l'altro fu notevole anche come ritrattista. Lo imitò, e più lo copiò, il figlio Marco (nato nel 1640, morto verso il 1696). Se diversi altri pittori risentirono del suo influsso, ciò non avvenne ...
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MILANI, Aureliano.
Stefano Pierguidi
– Nacque a Bologna nel 1675. Secondo Zanotti il padre era macellaio, come quello di Ludovico Carracci, con il quale egli avrebbe avuto qualche parentela. Il percorso [...] all’omonimo affresco di palazzo Fava.
Zanotti riferisce che insieme con A.M. Cavazzoni, conosciuto sempre in palazzo Fava, il M. copiò per il marchese F. Angelelli la Resurrezione di Annibale Carracci oggi al Louvre, che nel 1689 il senatore A.M ...
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DEVERS, Giuseppe
Silvana Pettenati
Nacque a Torino il 7 ag. 1823 da Antonio, soprastante agli operai della sartoria Demichelis, e da Giuseppa Lungagero. Dopo aver appreso i primi rudimenti del disegno [...] Si tratta di sei piatti da coltello dalla tesa in oro ornata di stemma sabaudo, recanti nel cavetto ritratti a mezza persona copiati da celebri dipinti di proprietà reale.
Questi saggi gli valsero la protezione del re, il quale lo inviò a Parigi con ...
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BOSSI, Giuseppe
Sergio Samek Ludovici
Figlio di Francesco Antonio e Teresa Bellinzaghi, nacque a Busto Arsizio l'11 ag. 1777; ricevette la sua prima educazione nel collegio dei somaschi di Merate. Si [...] monete, oggetti d'arte antica e libri (già nel 1808 si era fatto fare da L. Marini, bibliotecario della Vaticana, una copia del cod. Urb. 270 del Trattato:cfr. G. Pedretti, I manoscritti Bossi all'Ambrosiana, in Raccolta Vinciana, XIX [1962], pp. 294 ...
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copata
(o cupata) s. f. [dall’arabo qubbiaṭ «mandorlato»]. – Nome di piccoli dolci diffusi spec. a Siena, a forma di dischi sottili, fatti di un composto croccante di miele, mandorle, noci, aromatizzato con anice e chiuso fra due ostie. Dolci...
copia1
còpia1 s. f. [dal lat. copia «abbondanza», der. di ops opis «facoltà, mezzi», col prefisso co-1], letter. – 1. Abbondanza, grande quantità: c. di viveri, di foraggi; gran c. di gente; larga c. di denaro; c. di citazioni, di esempî,...