Orientalista italiano (Brescia 1865 - Napoli 1947), prof. nell'Istituto orientale di Napoli (1892-1935), socio corrispondente dei Lincei (1921). Autore di saggi sul dialetto maltese (1897-1900), di Elementi [...] turca-osmanli (1899), di studî di dialettologia e lessicologia turca, di un Lessico turco-italiano (1939) e un Lessico italiano-turco (post., 1952), di letteratura araba e persiana (trad. del Corano, 1929), di storia e diplomatica ottomana. ...
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(arabo Durūz) Setta religiosa di origine musulmana sorta in Egitto nell’11° sec., attualmente presente in Libano, Siria e Israele. Il nome, che deriva da uno dei fondatori e primi propagandisti, l’egiziano [...] ; da sé stessi i D. si chiamano Muwaḥḥidūn «Unitari». Benché le sue prime radici siano nell’ismailismo e citi il Corano, la setta deve considerarsi ormai fuori dell’islam. La sua dottrina sostiene che la divinità si è manifestata a varie riprese ...
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La civilta islamica: scienze della vita. Fra scienza e religione: la 'medicina del Profeta'
Julia Bummel
Fra scienza e religione: la 'medicina del Profeta'
Due sono i significati che si attribuiscono [...] spirituali, come la preghiera e la recitazione del Corano.
Gli autori di questi testi non fanno ancora medica era consuetudine introdurre la materia con un versetto del Corano o un detto del Profeta per conferirle una legittimazione religiosa, ...
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La civilta islamica: condizioni materiali e intellettuali. Il ruolo delle istituzioni
Ekmeleddin Ihsanoglu
Il ruolo delle istituzioni
Nel corso del processo di istituzionalizzazione della scienza, e [...] i seguenti edifici e istituzioni: (1) il Gunbad-i ῾Ālī o mausoleo (al-Qubba al-῾Āliya), dove erano impiegati i recitatori del Corano (ḥāfiẓ); (2) la moschea pubblica, che aveva un ḫāṭib (oratore), un imām, un mu᾽aḏḏin, un mukabbir e degli ῾amala ...
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Poeta e scrittore lettone (distretto di Liepa, Livonia, 1889 - Riga 1937); studiò a Valmiera e poi a Mosca (1910-14). Dopo gli anni della prima guerra mondiale trascorsi nel Caucaso (1921-35) fu redattore [...] di numerose raccolte e poesie (tra cui Zobens un lilija "La spada e il giglio", 1920; Mans Korans "Il mio Corano", 1923), in cui esprime il travaglio dell'uomo chiamato a Dio ma fatalmente attratto verso il suo contrario, scrisse numerosi racconti ...
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Modernista musulmano indiano, nato a Delhi o Dihlī il 17 ottobre 1817 e morto nel 1898. Di lontana origine araba, anzi di presunta discendenza da Maometto attraverso la costui figlia Fāṭimah (cosicché [...] accanto alla divina; negava i miracoli attribuiti a Maometto o a santi musulmani, anzi anche i miracoli che il Corano racconta di Mosè, di Gesù, ecc., dando ai rispettivi racconti una interpretazione razionalistica, e affermando essere l'universo ...
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ISLAMICA, Arte
O. Grabar
L'espressione arte i. viene utilizzata convenzionalmente per definire la produzione artistica delle regioni e delle popolazioni governate o dominate dalla fede e dall'etica [...] uccello vivo col permesso di Dio; e guarirò anche, col permesso di Dio, il cieco nato e il lebbroso e risusciterò i morti''" (Corano III, 47-48). Questi versetti, tratti da un lungo dialogo tra Dio e Maria, la madre di Gesù, insieme con la condanna ...
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zakat
zakāt s. ar., usato in it. al femm. – L’elemosina rituale, z., riveste una particolare importanza nell’islam in quanto è uno dei cinque pilastri della religione, insieme all’attestazione di fede, [...] dal patrimonio dei musulmani benestanti e viene destinata essenzialmente a favore dei poveri e dei diseredati della comunità. Nel Corano il verbo zakā («essere puro», ma anche «prosperare») e i suoi derivati, vengono usati tanto per indicare il retto ...
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Pratica divinatoria fondata su segni provocati o scelti a caso: getto di dadi o di astragali, estrazione casuale di uno o più pezzetti di legno con iscritti i responsi da un gruppo preventivamente mescolato [...] si possono considerare cleromantici i responsi ottenuti da passi di libri aperti a caso ( bibliomanzia), in genere libri sacri (Corano, sortes biblicae), o testi letterari fondamentali nell’antichità classica (sortes homericae; sortes vergilianae). ...
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PAGANINI, Paganino (De Paganinis)
Giannetto Avanzi
Tipografo bresciano vissuto tra la seconda metà del sec. XV e la prima metà del sec. XVI, capostipite della famiglia di tipografi di questo nome. Iniziò [...] 1494 riprese in pieno l'attività in Venezia, che durò sino al 1518, epoca in cui stampò probabilmente la prima edizione del Corano in caratteri arabi, distrutta per ordine del papa. Nel 1517 fu certamente a Salò stampatore di due libri teologici e fu ...
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corano
(o Corano) s. m. [dall’arabo qur’ān «lettura, recitazione liturgica», e quindi anche il testo recitato]. – Libro sacro dell’islamismo, costituito dall’insieme delle rivelazioni che Maometto affermò essere a lui venute da Dio; scritto...
corata
s. f. [lat. volg. coratum, pl. corata, der. di cor «cuore»]. – 1. Nell’uso ant. e letter., denominazione complessiva del cuore, polmoni, fegato, milza nell’uomo e negli animali: Tra le gambe pendevan le minugia, La corata pareva [=...