. Nome dato dalla tradizione islamica e dagli scrittori arabi al re degli Omeriti, le cui persecuzioni contro i cristiani, culminate nei massacri di Naǵrān, determinarono l'intervento degli Aksumiti nell'Arabia [...] nome proprio è dato dalle fonti nordarabiche (che ne fanno il protagonista della persecuzione degli Aṣhāb al-Ukhdūd, Corano, LXXXV), nella forma Zur‛ah, che egli avrebbe cambiato in Yūsuf (Giuseppe) assumendo il giudaismo. Comunque debba accogliersi ...
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IBN ISḤĀQ, Muḥammad
Carlo Alfonso Nallino
Raccoglitore di ḥadīth (v.) o tradizioni canoniche musulmane e famoso storico, nato (a quanto sembra) a Medina, ove visse a lungo, per poi trasferirsi nell'‛Irāq; [...] degli altri fatti storici o leggendarî preislamici ai quali è fatto cenno (o si suppone esser fatto cenno) nel Corano; di essa possediamo larghissimi estratti in autori posteriori; 2. la preziosa biografia di Maometto, che, nella recensione fattane ...
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ZAID IBN THĀBIT al-ANṢĀRĪ
Carlo Alfonso Nallino
Ī Nato a Medina e quivi entrato giovanissimo al servigio di Maometto appena questi si fu trasferito dalla Mecca in quella città (622), ne divenne fido [...] per suo uso privato i testi coranici e d'essere poi stato l'autore principale della redazione ufficiale definitiva del Corano ordinata dal califfo ‛Othmān (644-656).
Bibl.: G. Levi Della Vida, Zaid b. Thābit, in Encyclop. de l'Islām, edizione ...
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. Parola persiana, che vale "indice", passata nell'uso comune dell'arabo con lo stesso significato. Porta il titolo di al-Fihrist ("il Catalogo") un'opera araba di grandissima importanza, nella quale l'autore [...] bibliografiche sono dall'autore ripartite nelle singole branche dello scibile musulmano (costituito da sei scienze islamiche - Corano, grammatica, storia e belle lettere, poesia, dogmatica, diritto - e quattro straniere - filosofia e "scienze antiche ...
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HUART, Clément
Francesco Gabrieli
Orientalista, nato a Parigi il 15 febbraio 1854, morto ivi nel 1926. Fu dapprima nella carriera consolare, e dal 1898 professore di persiano nella Ècole des langues [...] studiò i rapporti fra le poesie d'intonazione religiosa attribuite all'antico poeta arabo Umayyah ibn Alī ṣ-Ṣalt e il Corano (in Mém. de l'Acad. des inscript. et belles-lettres, 1904; Journal asiatique, 1904); compilò un'assai diffusa Histoire des ...
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ṢŪFISMO
Carlo Alfonso Nallino
. Voce coniata, sotto la forma latina Ssufismus, dal tedesco F. A. Tholuck nel 1821, per rendere l'arabo taṣawwuf che, presso tutti i popoli musulmani, designa ciò che [...] ; né l'islamismo, divenuto, nell'ultimo decennio di vita di Maometto, oltre che religione anche stato guerriero, nel quale il Corano prometteva ai credenti, quale premio di Dio, le spoglie opime tolte agl'infedeli, era atto a spingere a vita ascetica ...
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MANDEI
Giorgio Levi Della Vida
. Setta gnostica mantenutasi fino a tempi recenti col favore di speciali circostanze d'isolamento, nella xona paludosa presso il luogo di congiunzione tra il Tigri e [...] , quelli di sabei, con cui li designavano i musulmani (certo con allusione ai Ṣābi'ūn di cui è fatta menzione nel Corano) e di cristiani di S. Giovanni, dato loro dai cristiani, esprimendo l'opinione che essi fossero una setta di cristiani eretici ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
I termini “islam” o “musulmano” cominciano a entrare nell’uso europeo solo nel XVI secolo. Il Medioevo [...] e nella poesia in volgare – come la Commedia di Dante, che riserva a Maometto un trattamento atroce.
La prima traduzione del Corano in una lingua occidentale è un’idea di Pietro il Venerabile, abate di Cluny e amico di Eloisa e del filosofo Abelardo ...
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Bamyan
Bāmyān. – Città dell'Afghānistān, situata sul Hindū Kush, nel Hazāra, a 2800 m s.l.m. e 130 km a nord-ovest di Kābul, nella valle dell'alto corso del Sarkhāb. Sul lato settentrionale della valle [...] prima dell'avvento dell'Islam e raffiguranti esseri umani dovevano essere distrutte, in quanto contrarie ai precetti del Corano. A nulla sono serviti gli appelli degli organismi internazionali e le proteste che si sono levate dal mondo intero ...
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MAMELUCCHI
Ernst KUHNEL
F. G.
Col vocabolo arabo mamālīk (plurale di mamlūk, letter. "posseduto, schiavo", del resto usato anche in tale accezione comune) si designarono quelle milizie turche e circasse [...] promovendo l'industria artistica: principi, generali e alti funzionarî offrivano ai santuarî da loro preferiti sontuose copie del Corano splendidamente legate, casse di legno intarsiato o di bronzo incrostato per custodire il libro santo, leggii per ...
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corano
(o Corano) s. m. [dall’arabo qur’ān «lettura, recitazione liturgica», e quindi anche il testo recitato]. – Libro sacro dell’islamismo, costituito dall’insieme delle rivelazioni che Maometto affermò essere a lui venute da Dio; scritto...
corata
s. f. [lat. volg. coratum, pl. corata, der. di cor «cuore»]. – 1. Nell’uso ant. e letter., denominazione complessiva del cuore, polmoni, fegato, milza nell’uomo e negli animali: Tra le gambe pendevan le minugia, La corata pareva [=...