GHEDDAFI (el-Qadhdhāfī), Mu‛ammar
Paolo Minganti
Nato nel 1942 in una tribù berbera arabizzata nomadizzante al confine fra Tripolitania e Fezzan (ma secondo altre fonti è nato nel 1938 a Misurata), [...] nei valori dell'Islām nella sua concezione più austera (e più generalmente in quelli della religione: all'invito alla lettura del Corano, in una lettera ai capi di Stato in occasione del capodanno 1975, unì l'esortazione a meditare sui Vangeli) e ...
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ADELAIDE, imperatrice
Girolamo Arnaldi
Nacque presumibilmente nel 931, da Rodolfo II della casa sveva dei Guelfi, re della Borgogna transgiurana (o Alta Borgogna), e da Berta di Svevia, figlia del duca [...] a Colombier (Morges) il 12 dic. 937, venivano assegnate in dote alla promessa sposa di Lotario le corti regie di Marengo, Corano ed Olona, le tre abbazie toscane di S. Sisto (Lucca), S. Antonio (Siena), S. Salvatore (Monte Amiata) e due corti minori ...
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IBĀḌITI (in arabo Ibāḍiyyah, dialettalmente nell'Africa settentrionale Abāḍiyyah)
Carlo Alfonso Nallino
Appartenenti ad una setta musulmana eretica, la quale è un ramo moderato, ed unico sopravvissuto [...] infernali saranno eterne anche per i musulmani colpevoli di peccati mortali dei quali non si siano pentiti prima di morire; il Corano è creato. Nel campo politico divergono dai Sunniti nel ritenere che l'imām o capo dello stato musulmano possa essere ...
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GABRIELE (ebr. Gabhri'ēl)
Leone TONDELLI
Giovainni BUSNELLI
Giacomo BUCHI
È uno dei tre angeli che hanno un nome nella Bibbia. Il suo nome significa "uomo di Dio". Egli appare al profeta Daniele [...] appare spesso nelle preghiere del giudaismo. La sua figura è passata nell'islamismo, dove G. è il trasmissore del Corano a Maometto.
Bibl.: V. angelo; inoltre C. Clemen, Religionsgeschichtliche Erklärung des N.T., Giessen 1909; M. J. Lagrange, Le ...
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Scrittore tedesco luterano, nato verso il 1500 a Sprendlingen (tra Darmstadt e Francoforte). A vent'anni si recò a Wittemberg, per studiarvi teologia; qui conobbe Lutero, divenne suo discepolo, e da allora [...] le sue opere in prosa la più nota è Der Barfüsser Mönche Eulenspiegel und Alcoran (Il frate scalzo Eulenspiegel e il Corano), Wittemberg e Francoforte 1542), una parodia del Liber Conformitatum di Bartolomeo da Pisa (1385), in cui quest'ultimo avea ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Umberto Eco
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
Niccolò Cusano, esponente di spicco dell’umanesimo europeo, è generalmente noto per la sua [...] Cusano farà ritorno a Bressanone, dove nel 1460 scrive il dialogo De possest, seguito nel 1461 dall’opera di studio del Corano De cribratione Alkorani. Di nuovo in movimento per il riacuirsi del conflitto con Sigismondo, nel 1462 stende tra Roma e ...
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L'Alfarabi o Alpharabius o Avennasar, ecc. degli scritti latini medievali, uno dei più famosi filosofi musulmani, soprannominato in arabo al-mu‛allim ath-thānī "il secondo maestro" (il primo essendo Aristotele), [...] di distinto dall'esistenza. Nel modo poi di considerare la divinità e la divina provvidenza sono manifesti gl'influssi neoplatonici e del Corano; fra l'altro non è più aristotelico il concetto che Dio sia non soltanto il primo amato (o desiderato) ma ...
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. Nome del fondatore di una comunità religiosa stanziata nella regione a oriente del Giordano, di carattere gnosticobattista. Intorno a questa, e allo stesso Elxai, non si hanno che scarse notizie tramandate [...] e nota col nome arabo di Mughtasilah "coloro che s'immergono", analoga ai mandei ma distinta da essi e forse identica ai sabei del Corano, una fonte araba indica come fondatore un al-Ḥ.s.ḥ, in cui dovrebbe riconoscersi la trascrizione di E.; ma da un ...
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GIARDINO
M. Bernardini
Il g., una volta abbandonato, soggetto alle incursioni degli estranei e del tempo, si cancella facilmente; anche le strutture più consistenti che lo caratterizzano (fontane, bacini, [...] sia quella dei paradeiza ('parchi recintati') imperiali persiani. Nel Corano (IV, 57) si legge "Faremo entrare coloro che parola firdaws deve essere connesso l'arabo janna, usato nel Corano e nella tradizione religiosa per definire i g. del paradiso, ...
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ILKHANIDI
S. S. Blair
Dinastia mongola che governò l'Iran, l'Iraq, il Caucaso e l'Anatolia dal 1256 al 1353, in un periodo contrassegnato da notevoli turbolenze interne, ma anche da una fase di prosperità [...] tempo il centro di una grande fondazione religiosa, che comprendeva luoghi per la preghiera, l'istruzione e la lettura del Corano, alcuni alloggi e un ospedale. Un complesso analogo venne fatto edificare dal visir Rashīd al-Dīn (1247-1318) nella Rab ...
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corano
(o Corano) s. m. [dall’arabo qur’ān «lettura, recitazione liturgica», e quindi anche il testo recitato]. – Libro sacro dell’islamismo, costituito dall’insieme delle rivelazioni che Maometto affermò essere a lui venute da Dio; scritto...
corata
s. f. [lat. volg. coratum, pl. corata, der. di cor «cuore»]. – 1. Nell’uso ant. e letter., denominazione complessiva del cuore, polmoni, fegato, milza nell’uomo e negli animali: Tra le gambe pendevan le minugia, La corata pareva [=...