Teologo e filologo musulmano, nato nel Khuwārizm il 467 eg.-1075 d. C., e morto nella stessa regione nel 538-1144.
Nel campo teologico e tradizionistico, la sua opera maggiore è il commento al Corano (al-Kashshāf [...] ‛an ḥaqā'iq al-Qur'ān, edito a Calcutta da W. Nassau Lees, in 2 volumi, e più volte ristampato in Egitto), che nonostante la tendenza mu‛tazilita dell'autore godette di gran favore negli ambienti ortodossi ...
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Berbero marocchino (seconda metà sec. 8º d. C.); messosi a capo delle popolazioni berbere dei Berghawāṭa, si fece promotore di un'eresia che adattava l'Islam ad antiche credenze e pratiche berbere. Atteggiandosi [...] a profeta, compose anche un Corano in berbero. La sua eresia, duramente combattuta dall'ortodossia musulmana, scomparve nel sec. 12º, sotto gli Almohadi. ...
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Fondatore della religione islamica (La Mecca 570 circa - Medina 632). È considerato dai musulmani il sigillo dei profeti, cioè colui che ha concluso il ciclo della rivelazione iniziata da Adamo. M., figura [...] Dio (rasūl Allāh), ma nonostante l'importanza fondamentale che riveste la sua figura, essendo colui che ha rivelato il Corano, l'ortodossia islamica insiste sul carattere esclusivamente umano della sua persona. Fonti principali della vita di M. sono ...
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SUNNAH
Carlo Alfonso Nallino
. Vocabolo arabo che significa consuetudine, modo abituale di comportarsi, e che nelle scienze religiose e giuridiche dei musulmani ha i seguenti due sensi tecnici:
1. [...] sunnah si troverà in realtà nel complesso della sunnah qualcosa che viene in appoggio di quel testo; cosicché in fondo il Corano è abrogato dal Corano, la sunnah dalla sunnah. Ma se si escludono ash-Shāfi‛ī ed alcuni dei suoi seguaci, si trova che i ...
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GIHĀD
Carlo Alfonso Nallino
. Vocabolo arabo, che nel linguaggio tecnico di tutti i popoli professanti l'islamismo designa la guerra santa, ossia la guerra dei musulmani contro gl'infedeli. Propriamente [...] della sua vita a Medina (622-632 d. C.), quale capo di stato oltre che quale apostolo religioso, e di versetti del Corano emanati nel decennio predetto e riguardanti non solo l'azione militare contro il nemico infedele ma anche la ripartizione e la ...
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LUQMĀN
Francesco Gabrieli
. Personaggio leggendario dell'Arabia preislamica. Tradizioni risalenti al paganesimo arabo ne facevano un uomo straordinariamente longevo (mu ammar) e raccontavano delle sue [...] , fu sterminata da Dio per empietà. Maometto, in alcuni versetti da cui prende il titolo di L. la XXXI surah del Corano (11-12, 15-18), lo ricorda come un antico saggio ispirato da Dio. Questo accenno coranico fu sviluppato dai commentatori; a poco ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
L'islam
Claudio Lo Jacono
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
L’islam è un insieme di credenze e ritualità ma, non secondariamente, anche [...] Allàh), senza ipostasi o persone. Egli, per il tramite dell’angelo Gibrìl (Gabriele), avrebbe rivelato verso il 610 il Corano – articolato in 114 sure, o capitoli – a Muhàmmad (Maometto), prescelto come ultimo profeta di una lunga catena iniziata con ...
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Scrittore persiano (m. Harāt 1505). La sua opera più nota, che fu tradotta in Europa, è Anwār-i Suhailī ("Luci di Canopo"), rielaborazione in artificiosa prosa persiana della raccolta favolistica Kalīla [...] e Dimna. Si devono anche a lui un commento del Corano e una storia del martirologio alidico, in prosa mista a versi, divenuta più tardi popolarissima in Iran. ...
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Filologo arabista (Bautzen 1802 - Dresda 1870), editore di importanti testi arabi, come il Kashf aẓẓunūn di Haggī Khalīfa (7 voll., 1835-58), il Fihrist di Ibn an-Nadīm (ed. postuma, 1871-72) e, con edizione [...] rimasta fondamentale in Occidente benché imperfetta, il Corano stesso (1834). ...
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Nome umanistico dell'orientalista Th. Buchmann (Bischofszell, Turgovia, 1504 o 1509 - Zurigo 1504). Nel 1531 successe a Zwingli nella cattedra di teologia anticotestamentaria di Zurigo. Profondo conoscitore [...] dell'ebraico (continuò la traduzione della Bibbia di Leo Jud, 1543), dell'arabo (trad. del Corano, 1543) e del greco neotestamentario, compose anche lavori di cronologia. ...
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corano
(o Corano) s. m. [dall’arabo qur’ān «lettura, recitazione liturgica», e quindi anche il testo recitato]. – Libro sacro dell’islamismo, costituito dall’insieme delle rivelazioni che Maometto affermò essere a lui venute da Dio; scritto...
corata
s. f. [lat. volg. coratum, pl. corata, der. di cor «cuore»]. – 1. Nell’uso ant. e letter., denominazione complessiva del cuore, polmoni, fegato, milza nell’uomo e negli animali: Tra le gambe pendevan le minugia, La corata pareva [=...