Uno dei dodici Apostoli. Secondo il Vangelo di Matteo (16, 17-19; cfr. Giovanni, 1, 42) il suo nome originario, reso in italiano come Simeone o, per lo più, come Simone (gr. Σίμων), figlio di Giona, fu [...] morto a Roma è affermato da varie testimonianze letterarie e archeologiche: alcuni indizî si sono tratti anzitutto dalla lettera indirizzata ai Corinzî (circa 96-98) da papa Clemente il quale, scrivendo da Roma, ricorda il martirio di P. e di Paolo e ...
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Teologo e storico (n. Heworth, Gateshead, 1841 - m. nel Devonshire 1926); fellow del Trinity College di Oxford (1865), prof. (1874) all'University College a Durham, si occupò di esegesi neotestamentaria [...] commentando Luca, Matteo, Marco, II Corinzî, II Tessalonicesi e Filippesi; si interessò anche di storia ecclesiastica inglese. ...
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Beliàl (ebr. Bĕlīca‛al) Nome ebraico, dal significato approssimativo di «niente di buono» (quindi anche «malvagio, dannoso»). Dall’uso personale che se ne fa in vari testi, tra cui la 2a lettera di s. [...] Paolo ai Corinzi, deriva l’accezione, documentata nella letteratura apocalittica e comune nel Medioevo, di «demonio». Il personaggio di B. appare spesso, come capo delle forze del male, nei manoscritti ebraici del Mar Morto. ...
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Discepolo di s. Paolo, figlio di padre pagano e di madre ebrea che l'educò religiosamente iniziandolo alle Scritture (I Tim. 1,5; 3,5), fu convertito al cristianesimo da Paolo stesso, nel primo viaggio [...] apostolico. Prediletto collaboratore dell'Apostolo che, scrivendo ai Corinzî, ne fa quasi il suo interprete autorizzato, fu da lui circonciso, perché potesse avere maggior facilità di accesso presso gli Ebrei (Atti 16, 1-3); per tre volte fu ...
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kèrigma (kèrygma, cherigma) Nel Nuovo Testamento, l’annuncio del vangelo ai non credenti. Si specifica in due momenti: il Gesù terreno proclama il regno di Dio (Matteo 4, 17-23); la Chiesa post-pasquale [...] annuncia la morte e risurrezione di Gesù (Atti 9,20; 1 Corinzi 1,21 e 15,11). Su questo tema neotestamentario si è sviluppata in epoca recente la cosiddetta teologia kerigmatica, che invoca una maggiore aderenza alla ‘parola’, cioè alla predicazione ...
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Religioso ed educatore (Londra 1466 circa - Sheen, Surrey, 1519), fu al centro del piccolo gruppo di riformatori e studiosi di Oxford, composto tra gli altri da W. Grocyn, Th. Linacre e Th. More. Nel 1496, [...] ordinato sacerdote, iniziò a Oxford un corso di conferenze sulle epistole di s. Paolo ai Romani e ai Corinzî, in cui instaurava una nuova esposizione critica, tendente a cogliere il significato globale del testo. Decano di St. Paul's (1505), ne ...
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Clemente I, santo
Francesco Scorza Barcellona
Nella lista dei vescovi di Roma fornita da Ireneo di Lione, C. (o Clemente Romano) è considerato il terzo successore degli apostoli dopo Lino e Anacleto. [...] Lione si limitava a dire che durante l'episcopato di C. fu scritta la lettera della Chiesa dei Romani alla Chiesa dei Corinzi, forse già Egesippo alla metà del sec. II riteneva che essa fosse opera di C. (Eusebio di Cesarea, Historia ecclesiastica IV ...
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Religione
Nella dottrina cattolica, lo stato di felicità suprema e definitiva, nel quale si trovano coloro che, morti nella grazia e nell’amicizia di Dio e perfettamente purificati, sono per sempre riuniti [...] agli Angeli e ai Santi, e formano la Chiesa gloriosa, nella quale tutti vedono Dio «faccia a faccia» (prima lettera ai Corinzi 13, 12), vivono cioè pienamente la comunione d’amore con la santissima Trinità e intercedono per i loro fratelli nella fede ...
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Esegeta domenicano (Quintin, Cotes-du-Nord, 1873 - Parigi 1945). Professore di teologia nel seminario sirocaldeo di Mossul, poi di esegesi neotestamentaria (1905) e di storia delle religioni (1930-38) [...] biblica. Oltre a uno studio sulle religioni dell'India: Plaies d'Europe et beaumes du Gange (1931), ha pubblicato commenti all'Apocalisse (1921) e alle due lettere ai Corinzî (1935-37), Paul apôtre de J.C. (1942) e Évangile et Évangélistes (1944). ...
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Teologo evangelico (Kiel 1863 - Heidelberg 1914), figlio di Bernhard (v.); prof. di scienze neotestamentarie a Gottinga (1890), Marburgo (1895), Heidelberg (1908). Fu di tendenze conservatrici, ma meno [...] (1892) pose le basi dell'interpretazione escatologica del messaggio cristiano. Tra gli altri scritti: Die Offenbarung des Johannes (1904); Das Urchristentum (2 voll., 1914-17); commenti a Luca e alle epistole paoline 1a Corinzî, a Timoteo, a Tito. ...
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corinzio
corìnzio (o corìntio) agg. e s. m. (f. -a) [dal lat. Corinthius, gr. Κορίνϑιος]. – Di Corinto, città storica e moderna della Grecia merid., nel Peloponneso di nord-est: i monumenti c., l’arte c.; come s. m., abitante o nativo di Corinto:...
lettera
lèttera (o léttera) s. f. [lat. lĭttĕra; come sinon. di epistŭla il latino adoperava il pl. littĕrae; cfr. il gr. γράμμα, pl. γράμματα, nei due sign]. – 1. a. Ciascuno dei segni con cui si rappresentano graficamente i suoni delle vocali...