Funzionari greci, ricordati a partire dal sec. V a. C. sino al III d. C. e oltre, che si differenziano sia dai magistrati ordinarî propriamente detti (ἄρχοντες) sia dai semplici impiegati (ὑπηρέται). A [...] trierarchi, e quelli delle fratrie. Epimeleti nelle società private sono quelli della corporazione dei mercanti, degli orgeoni della Mater Deorum al Pireo, della corporazione degli artisti dionisiaci.
Bibl.: G. Glotz, s. v. Epimeletai, in Daremberg e ...
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TORY, Geoffroy
Tammaro De Marinis
Erudito, artista, tipografo nato a Bourges nel 1485, morto a Parigi nel 1533. Iniziato agli studî da un canonico della sua città, si recò poi in Italia, prima a Roma, [...] dei grandi anonimi illustratori dei libri italiani pubblicati prima a Venezia, Ferrara e Firenze.
Nel 1518 fu ammesso nella corporazione dei librai e nel 1529 in quella dei tipografi; in quest'anno egli mise fuori lo Champ fleury, opera originale ...
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TONIOLO, Giuseppe
Anna Maria Ratti
Nato a Treviso il 7 marzo 1845, morto a Pisa il 7 ottobre 1918. Allievo di A. Messedaglia, si laureò in giurisprudenza a Padova nel 1867; rimase nella stessa università [...] , contemperino le opposte esigenze di libertà e autorità. In favore del sindacato (unità organica professionale) e della corporazione (in cui si risolvono tutti i sindacati), intesi appunto come organi destinati a rimediare all'insufficienza dell ...
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MONTICOLO, Giovanni
Roberto CESSI
Storico, nato a Venezia il 12 dicembre 1852, morto a Roma il 31 ottobre 1909. Salito dalla cattedra delle scuole medie a quella universitaria a Roma, ebbe aperto il [...] l'acuta visione dello storico nel penetrare con vasto intuito le origini, la genesi e lo sviluppo della corporazione medievale veneziana, dalla scuola di devozione all'esercizio giurisdizionale di polizia di mestiere, sotto il controllo diretto dello ...
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ORSOLINO, Tomaso
Daniele Sanguineti
ORSOLINO, Tomaso. – Nacque intorno al 1587 da Antonio, «bravo architetto genovese, quantunque nato di padre lombardo» (Soprani - Ratti, 1768, p. 420) e da Concordia [...] un non convenzionale paliotto d’altare. Nel 1621 contribuì, con la realizzazione di un angelo, alla richiesta, avanzata dalla stessa Corporazione, di rivestire con marmi la cappella dell’Arte in S. Sabina. Tra il 1625 e il 1629 si occupò della ...
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ELISIO, Tommaso
Paolo Portone
Nacque a Napoli intorno al 1487. Nominato spesso come "Elysius, de Elisio, Eligio", non è da confondersi con Tommaso Elisio soprannominato l'Illirico dell'Ordine dei frati [...] teologi dell'università di Napoli, ove ricoprì per due volte l'ufficio di vicecancelliere, la più prestigiosa carica di questa corporazione accademica e l'unica a poter conferire nel Regno la laurea in teologia.
Morì a ottantaquattro anni in una data ...
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Nato a Pistoia il 6 aprile 1875. Laureato in medicina e in giurisprudenza, entrò al Commissariato generale dell'emigrazione, di cui dal 1919 al 1927 fu commissario generale, passando quindi nel ruolo diplomatico [...] (dal 1925) l'Istituto nazionale di credito per il lavoro italiano all'estero; è membro del Consiglio nazionale delle corporazioni e di varî consigli superiori. Dal dicembre 1928 è senatore del regno.
Incaricato di disciplina dell'emigrazione nell ...
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SOCIALE, LEGISLAZIONE
Bruno Biagi
. La legislazione sociale, nel suo moderno significato, è, dal punto di vista storico, la conseguenza nel campo legislativo del fenomeno che si accompagna al nascere [...] del lavoro, Roma 1927; Codice del lavoro, Roma 1930 e successivi aggiornamenti; O. Fantini, La legislazione sociale nell'Italia corporativa e negli altri stati, Milano 1931; G. Del Vecchio, I principi della Carta del lavoro, Padova 1935; E. Capolozza ...
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Già Tertulliano e San Girolamo hanno trasportato la voce classica capitulum a significare le divisioni di un libro, dal che è derivato il senso di passo della Sacra Scrittura che si canta durante l'ufficio [...] . XIII una personalità giuridica propria con carattere di fondazione, distinta dalla personalità del capitolo che aveva carattere di corporazione. Questa riforma fece sì che i canonici non volessero più saperne di spartire con nuovi colleghi la quota ...
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PUBLICANO (publicanus; τελώνης)
Gioacchino Mancini
Era nell'antichità colui che prendeva ad appalto le imposte, pagando allo stato una certa somma per il prodotto di una tassa che esigeva poi per mezzo [...] alla sua reputazione anche l'avidità e la mancanza di scrupoli dei suoi subalterni. I publicani costituivano una corporazione speciale (ordo publicanorum). Le ingenti somme occorrenti per far fronte ai grandi appalti di imposte resero necessaria la ...
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corporazione
corporazióne s. f. [dal lat. tardo corporatio -onis, der. di corporare (v. corporato), sul modello dell’ingl. corporation (da cui anche il fr. corporation)]. – 1. In età romana, unione di persone (sacerdoti, funzionarî, artigiani)...
corporativo
agg. [dal fr. corporatif, der. di corporation «corporazione»; cfr. lat. tardo corporativus «che forma corpo», der. di corporare (v. corporato)]. – Di corporazione, fondato sulla corporazione: sistema c., organizzazione c.; anche,...