Pittore (Bösing, Presburgo, 1667 - Norimberga 1740). In Italia dal 1686 al 1709, studiò Tiziano, il Correggio e G. Reni e subì poi l'influsso di Rembrandt. Fu eccellente ritrattista (Suonatore di clarinetto, [...] Budapest, Galleria Nazionale; Autoritratto, Milano, accademia di Brera) ...
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Incisore, pittore e miniatore (Parma 1551 - ivi 1623). Fu uno dei tanti fiacchi epigoni locali del Correggio. Rimangono di lui, tra l'altro, oltre ad alcune incisioni, affreschi nella cattedrale di Parma [...] (1585) e nella farmacia del chiostro di San Giovanni Evangelista nella stessa città ...
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Ingegnere militare (n. Urbino 1521 - m. 1591). Al servizio del duca di Parma fortificò Montecchio, Scandiano, Correggio e Borgo S. Donnino; a Torino attese alla costruzione della cittadella di quella città [...] (1564); poi (1566) il duca d'Alba lo volle in Fiandra per studiare le fortificazioni di Anversa. Come ingegnere pontificio aggiunse le opere esterne alla cinta di Civitavecchia. Cooperò a progetti per ...
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Signore di Verona, nato nel 1308 da Alboino e Beatrice di Correggio, morto il 3 giugno 1351, sposato nel 1328 a Taddea di Carrara, nipote di Marsilio già signore di Padova; successe col fratello Alberto [...] del 24 gennaio 1339 che gli lasciava solo Verona, Vicenza, Parma e Lucca; Parma gli fu tolta nel 1341 da Azzo di Correggio, Lucca fu da lui ceduta l'anno seguente ai Fiorentini. Gli ultimi dodici anni del governo di M. mostrano un'attività torbida ...
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Pittore (Sermoneta 1752 - Roma 1795). Risentì di A. Mengs e di P. Batoni, non senza richiami al Correggio e ai Veneti del Cinquecento. Opere a Roma, Subiaco, Pisa, Loreto, ecc. ...
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Pittore (m. Bergamo 1548). Appare influenzato da C. Boccaccino e dai Campi, nonché, in minor misura, dal Correggio. Opere a Bergamo: Natività, Fuga in Egitto e Adorazione dei Magi in S. Michele al Pozzo [...] Bianco; Storie della vergine in S. Grata; Crocifisso nell'Accademia Carrara ...
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Pittore (Genova 1624 - ivi 1659), figlio di Bernardo, si formò specialmente sull'esempio del Procaccini. Studiò molto il Correggio, guardando anche al Rubens e al van Dyck, giungendo ad elaborare una pittura [...] segnata da vivacità di tocco e da un forte senso dinamico dello spazio. Oltre a numerosi dipinti di soggetto sacro e profano nelle chiese e collezioni di Genova, si devono ricordare gli affreschi nei palazzi ...
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PICO, Alessandro I
Bruno Andreolli
PICO, Alessandro I. – Terzogenito di Ludovico II e della sua seconda moglie Fulvia da Correggio, nacque il 15 maggio 1566.
Il padre morì nel 1568 e, in conseguenza [...] poté essere consacrato solo nel 1689.
Gli Estensi, come già avevano fatto con successo nei confronti del feudo di Correggio, si diedero da fare per incamerare lo Stato pichense, del quale avevano già provveduto sul piano militare a verificare ...
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Musicista (n. Brescia seconda metà sec. 16º - m. Novara 1625). Allievo di C. Porta, fu maestro di cappella a Ravenna, Correggio, Milano, Novara, Venezia. Lasciò gran quantità di musica sacra e profana [...] da 1 a 9 voci, pubblicata dal 1608 al 1625 ...
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Nome con cui è noto il pittore Francesco Mazzola (Parma 1503 - Casalmaggiore 1540). Fu tra i più importanti artefici del manierismo, di cui rappresentò l'ideale di grazia, di raffinatezza. Meglio che nei [...] si può dire degli affreschi della «Saletta di Diana e Atteone» nella Rocca dei Sanvitale a Fontanellato, che pure richiamano l'opera del Correggio alla Camera di S. Paolo. Nel 1523 il P. si recò a Roma, dove fu presentato a papa Clemente VII, allora ...
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correggere
corrèggere v. tr. [dal lat. corrigĕre, comp. di con- e regĕre «reggere, dirigere», rifatto secondo reggere] (coniug. come reggere). – 1. a. Rendere migliore e più esatto eliminando errori, imperfezioni, difetti e sim.: c. le bozze...
correggia1
corréggia1 (o coréggia) s. f. [lat. cor(r)ĭgia, voce di origine celtica]. – Cinghia, striscia di cuoio. ◆ Dim. correggina, correggino m., correggiòla (v.), e correggiòlo m.; accr. correggióne m.