Storia evolutiva del corpo
Gabriella Spedini
L'aspetto sotto cui il corpo umano appare oggi ai nostri occhi è il prodotto di un lungo cammino evolutivo che la nostra specie ha percorso in milioni di [...] studiato come tale. Introducendo nel sistema della natura la dimensione temporale, l'opera di Darwin segna una vera e propria il perfetto coordinamento tra nuclei centrali, corteccia cerebrale (neopallio) e strutture anatomiche periferiche ...
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Motricità
Francesco Lacquaniti
Il termine motricità (dal francese motricité, derivato dal latino motor, "che mette in movimento") in neurofisiologia indica l'attitudine a compiere, controllare e coordinare [...] retinocentrica). Invece, la frequenza di scarica dei neuroni della corteccia visiva primaria (l'area calcarina o striata del lobo di coordinazione della locomozione che prevede la covariazione temporale degli angoli di orientamento del tronco e dei ...
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Schema corporeo
Carlo Loeb
Per schema corporeo si intende l'immagine spaziale che ogni uomo ha del proprio corpo. Il concetto fa riferimento a una funzione complessa di sintesi che permette di riconoscere [...] esperienze animali e umane, che dimostrano come la porzione di corteccia sensitiva che non riceve più afferenze sensitive - poiché la molte malattie, ma usualmente si ritrova nell'epilessia temporale, nell'emicrania, in malattie cerebrali focali, in ...
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Lateralità
Giovanni Berlucchi e Bruna Rossi
Con il termine lateralità si definisce genericamente l'asimmetria fra la metà destra e quella sinistra del corpo umano e, in senso più specifico, la parziale [...] , il significato di questa correlazione con la dominanza manuale non può che essere indiretto, poiché la corteccia del planum temporale non ha funzioni motorie, bensì uditive e linguistiche. Essa comprende infatti aree uditive primarie e secondarie ...
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Sogno
Mauro Mancia
Il termine sogno (dal latino somnium, derivato di somnus, "sonno") indica in senso ampio, ogni attività mentale, anche frammentaria, che si svolge durante il sonno; in senso più ristretto, [...] meccanismi della sua produzione con la desincronizzazione della corteccia cerebrale e con la maturazione di quelle aree corticali inconscia) verso le porte della percezione, di tipo temporale, che comporta il trasferimento di un desiderio molto ...
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Tronco dell'encefalo
Giovanni Berlucchi
Il tronco dell'encefalo è la porzione del nevrasse che congiunge il cervello in senso stretto (telencefalo e diencefalo) con il midollo spinale (v. il capitolo [...] i lati. Le informazioni che ciascun collicolo superiore invia al genicolato mediale, che a sua volta proietta alla corteccia uditiva nel lobo temporale, sono pertanto binaurali. Nel mesencefalo si trova anche il nucleo rosso, che trasmette al talamo ...
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Sintomo
Sandro Forconi
Il termine sintomo (dal greco σύμπτωμα, "avvenimento fortuito, accidente", derivato di συμπίπτω, "accadere, capitare") in senso figurato sta per indizio, segno di qualcosa che [...] che è colpita, si distinguono sindromi frontale, parietale, temporale, rolandica, talamica, occipitale, cerebellare ecc.); sindrome gastrocardiaca tre tipi: MEA 1 (adenomi del pancreas, corteccia surrenale, adenoipofisi e paratiroidi), MEA 2 (adenomi ...
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MITO
Cosimo Damiano Fonseca
È ben chiaro, se non addirittura ovvio, che disquisendo del 'mito di Federico II', si intende riferirsi a quello che gli epistemologi classificano come 'mito storico', nel [...] di Federico che trascende lo stesso accadimento temporale della sua nascita. Innanzitutto l'identificazione con colui che indaga su Federico non è quello di rompere la corteccia del mito quanto, invece, di valutarne esemplarmente e criticamente le ...
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neuroteologia
Alberto Melloni
La riflessione sulla teologia, sulla mente e le sue funzioni è originaria e comune a tutte le grandi tradizioni religiose: il cervello come luogo nel quale agiscono sensi [...] . Wilder Penfield negli anni Cinquanta del 20° secolo inizia i suoi studi sulla corteccia cerebrale e scopre che una stimolazione elettrica del lobo temporale destro produce stati estatici e la sensazione di trovarsi davanti a una esperienza cosmica ...
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MINGAZZINI, Giovanni
Gaetana Silvia Rigo
Giuseppe Armocida
MINGAZZINI, Giovanni. – Nacque ad Ancona il 15 febbr. 1859 da Ferdinando, ingegnere, e da Cesira Franceschelli.
Nella prima età si trasferì [...] basi per una classificazione clinica dei tumori del lobo temporale (Contributo clinico ed anatomico allo studio dei tumori del con certa disinvoltura nel campo della morfologia della corteccia cerebrale, cercando tra le solcature la stimmate somatica ...
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cervello
cervèllo s. m. [lat. cerĕbĕllum, dim. di cerĕbrum «cervello»] (pl. -i; in alcune locuz. anche le cervella). – 1. a. In anatomia, la parte anteriore dell’encefalo, costituita dagli emisferi cerebrali, la regione talamica e l’ipotalamo,...
limbico
lìmbico agg. [der. di limbo] (pl. m. -ci). – In anatomia, che è situato in posizione marginale: circonvoluzione l., o lobo l., la circonvoluzione cerebrale posta superiormente al corpo calloso di cui segue il contorno. Sistema l.,...