Diritto
C. del negozio giuridico Intesa da alcuni in senso soggettivo come l’ultimo motivo determinante della volizione negoziale, viene rappresentata oggi dalla dottrina prevalente quale la ragione e [...] che contribuiscono all’identificazione dell’azione esercitata (cosagiudicata), la c. petendi ha rilevanza in tutti di ‘effetto’ significando comunemente ciò da cui e per cui una cosa è. Il rapporto della c. all’effetto costituisce la causalità. L ...
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Dottrina che, sulla base delle formulazioni teoriche di K. Marx e F. Engels, propugna un sistema sociale nel quale sia i mezzi di produzione sia i mezzi di consumo sono sottratti alla proprietà privata [...] in cui ognuno possiede gli stessi diritti su ogni cosa. Nella cerchia delle antiche civiltà mediterranee, il c ‘Crollo del capitalismo’ e ‘dittatura del proletariato’ erano quindi giudicate parole d’ordine del passato. Una linea più vicina al pensiero ...
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Il pensiero del Croce nell'ultimo venticinquennio, pur con molteplici arricchimenti e approfondimenti, è rimasto, in sostanza, quale si era manifestato nell'epoca prefascista ma la sua personalità morale [...] il C. a un suo discepolo il 10 ottobre 1925 - è cosa che porto nel sangue, come figlio morale degli uomini che fecero il per ottenere l'abdicazione del re Vittorio Emanuele III, giudicata indispensabile dalle forze antifasciste per la loro andata al ...
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Scienza
Gerard Radnitzky
Paolo Rossi
di Gerard Radnitzky, Paolo Rossi
SCIENZA
Teoria della scienza di Gerard Radnitzky
sommario: 1. Introduzione. 2. Che specie di disciplina è la teoria della scienza [...] superiore a T sotto l'aspetto Z' per ciascuno degli aspetti giudicati rilevanti; (C) fornire metodi o indicatori con l'aiuto dei sulla scienza e la storia della scienza diventavano una cosa sola con il tentativo di ‟costringere l'individuo, o ...
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Etica
Carlo Augusto Viano
Il termine e le origini
'Etica' è parola di derivazione greca (da ἔθοϚ, che significa 'costume', 'carattere') equivalente al termine di derivazione latina 'morale' (da mores, [...] cristianesimo mise anche d'accordo la virtù con la legge. La cosa non era facile per i filosofi antichi, che spesso consideravano le di una funzione di utilità, che assegni a chi giudica la medesima probabilità di chiunque altro di esser collocato ...
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Scienza greco-romana. Scienza e forme di sapere in Platone
Luc Brisson
Scienza e forme di sapere in Platone
L'atteggiamento di Platone nei confronti del sapere relativo al mondo sensibile è oggetto [...] valutazioni divergenti. La sua influenza è stata per lo più giudicata negativamente, in quanto la tesi che egli sostiene ‒ e cioè sia il ruolo dell'espediente narrativo di Platone, una cosa resta chiara: in un dialogo consacrato alla scienza, sono ...
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Mentre vi è un generale consenso sulla valutazione morale di specifici comportamenti verso gli esseri umani, almeno nelle questioni essenziali (uccidere o provocare un danno fisico oppure esercitare una [...] quanto causare una malattia o una sofferenza in un animale già esistente. Ma cosa dire della valutazione morale della manipolazione genetica in se stessa? Come giudicare la fecondazione in vitro, la donazione, la manipolazione dei singoli geni, se il ...
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Biotecnologie, ecologia ed etica
Dietmar Mieth
(Zentrum für Ethik in den Wissenschaften, Tubinga, Germania)
In questo saggio discuteremo alcune importanti questioni attinenti l'ecologia e l'etica nel [...] dato caso e in un settore specifico (per esempio, le biotecnologie), cosa si debba promuovere, tollerare o vietare. Occorre poi valutare se i delle sostanze inquinanti, non può che essere giudicata positivamente, a patto peraltro che vantaggi e ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero: Filosofia (2012)
Giambattista Vico
Andrea Battistini
Vissuto tra Sei e Settecento, Vico si formò nel clima di aspirazioni riformistiche creatosi nel Regno di Napoli e, anche se non ebbe mai una posizione politicamente [...] suo orgoglio razionalistico, René Descartes non solo aveva giudicato inutili le scienze umane che consentivano soltanto una un rapporto distinto di somiglianza o di analogia.
Identificando una cosa e una sua proprietà, il tuono non fu soltanto ...
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FRISI, Paolo (al secolo Giuseppe)
Ugo Baldini
Secondogenito degli otto figli di Giovanni Mattia e di Francesca Magnetti, nacque a Melegnano, presso Milano, il 13 apr. 1728.
Il nonno paterno Antonio, [...] al concorso dell'Accademia di Berlino per il 1760, ma Euler giudicò il suo lavoro non conclusivo.
Tra il giugno e l'autunno risiedere in famiglia, ciò che implicava la secolarizzazione. La cosa non piacque in ambienti ecclesiastici e, solo nel 1776, ...
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giudicato1
giudicato1 (letter. ant. iudicato) agg. e s. m. [part. pass. di giudicare; come sost., dal lat. iudicatum, part. pass. neutro sostantivato di iudicare «giudicare»]. – 1. agg. a. Di persona, affare, questione su cui è stato pronunciato...
cosa
còsa s. f. [lat. causa «causa», che ha sostituito il lat. class. res]. – 1. È il nome più indeterminato e più comprensivo della lingua italiana, col quale si indica, in modo generico, tutto quanto esiste, nella realtà o nell’immaginazione,...