GUAZZESI, Lorenzo
Renato Pasta
Nacque ad Arezzo il 26 genn. 1708 da Gaspare, giureconsulto, docente a Pisa e gonfaloniere di Arezzo, morto nel 1749, e Maria Maddalena di Giuseppe d'Angelo, patrizio [...] aperta con generosità agli ingegni non solo locali. Che cosa ciò significasse è facile intuire, se si pone mente Guazzesi). L'elenco va integrato con i dati offerti da F. de' Giudici nell'Elogio postumo del G. (Lucca 1765, riedito in Tutte le opere) ...
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PAOLAZZI, Leo
Niva Lorenzini
(Antonio Porta). – Nacque a Vicenza il 9 novembre 1935 da Anna Trentini, di famiglia benestante, e da Pietro Antonio, futuro proprietario della casa editrice Rusconi e Paolazzi.
Il [...] e le poesie pubblicate nei Novissimi.
La raccolta, giudicata dalla critica il libro più eversivo di Porta, 1959), a cura di N. Lorenzini, Milano 2009; Poesie in forma di cosa. Opere 1959-1964, Sesto San Giovanni 2012.
Narrativa: Partita, Milano 1967 ...
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CONTI (Comes, Comitum, De Comitibus), Natale (Hieronymus)
Roberto Ricciardi
Nacque probabilmente a Milano nel 1520, dove si era trasferita la sua famiglia, di origine romana. Fanciullo, fu condotto [...] stato uno Scipione o un Annibale" (Saltini, pp. 59 s.), giudicava il libro "grato e piacevole... ancorché costui scende spesso a molti un libro, senza una nozione di rappresentare alcuna cosa nel suo spirito e risultato generale". Una traduzione ...
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PERFETTI, Bernardino
Françoise Waquet
PERFETTI, Bernardino. – Nacque a Siena il 7 settembre 1681, da Pier Angelo e da Orsola Amerighi.
Famiglia di mercanti all’origine, i Perfetti avevano acquisito [...] 116, 157v-158, 181, 182v, 184). Non si sa che cosa ne sia stato di una sua Istoria o Trattato dell’improvisare, opera XI (Siena 1712; Venezia 1725): questa poesia ‘da tavolino’ fu giudicata mediocre (vedi lettera di Benvoglienti a Marmi, s.d., Siena, ...
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LEVI, Primo
Giuseppe Monsagrati
Nacque a Ferrara il 25 giugno 1853 da Bonajuto, commerciante di vestiti, e da Rosa Castelfranchi. L'origine israelitica, da lui subordinata all'integrazione nell'identità [...] Italia; minore l'attenzione per la politica, giudicata generalmente con occhio critico verso le posizioni della con le funzioni di direttore generale degli affari commerciali. La cosa non piacque a molti giornali, che lanciarono una vera campagna di ...
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CASTRIOTA, Costantino
Renato Pastore
Sono ignoti data e luogo della nascita di questo discendente indiretto di Giorgio Castriota Scanderbeg, e quindi risulta incerta anche l'attribuzione della sua paternità [...] nella sua vita di cavaliere e di letterato della relazione col marchese di Vasto, il quale, giudicando essere il C. "atto a ciascuna cosa che comandar si potesse",ne fece il proprio fedele accompagnatore, paggio e famigliare nelle campagne sostenute ...
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GIARRATANO, Cesare
Guido Gregorio Fagioli Vercellone
Nacque a Popoli (Pescara) il 24 luglio 1880 da Salvatore e da Ida Carradori.
La famiglia doveva essere agiata, perché risulta che una certa larghezza [...] G., a parte l'argomento della tesi di laurea discussa nel 1903, "De vita et scriptis Valerii Flacci", giudicata, peraltro, dalla critica "tenue cosa".
Sempre nel 1903, a dimostrazione di una formazione più avanzata e di un ampliamento d'interessi, il ...
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giudicato1
giudicato1 (letter. ant. iudicato) agg. e s. m. [part. pass. di giudicare; come sost., dal lat. iudicatum, part. pass. neutro sostantivato di iudicare «giudicare»]. – 1. agg. a. Di persona, affare, questione su cui è stato pronunciato...
cosa
còsa s. f. [lat. causa «causa», che ha sostituito il lat. class. res]. – 1. È il nome più indeterminato e più comprensivo della lingua italiana, col quale si indica, in modo generico, tutto quanto esiste, nella realtà o nell’immaginazione,...