BUONDELMONTI, Zanobi
Gaspare De Caro
Figlio di Bartolomeo e di Alessandra di Guglielmo de' Pazzi, nacque a Firenze il 5 apr. 1491. Tutte le notizie sul primo periodo del B. risalgono al processo istruito [...] nella lettera del 6 sett. 1520, scritta in risposta all'invio fattogli da Niccolò della Vita di Castruccio, la quale, pure giudicata "cosa buona et ben detta", gli dispiaceva in "certi luoghi i quali, se bene stanno, bene si potrebbono non di meno ...
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La Prima guerra mondiale
Guido Pescosolido
Nella storiografia sui conflitti della prima metà del secolo 20° si è affermata negli ultimi anni la tendenza a inserire Prima e Seconda guerra mondiale in [...] la guerra in un’ottica in cui essa potesse essere giudicata non isolatamente, ma alla luce del comportamento di tutte le nulla su cui fondare il suo presente e il suo futuro; cosa che invece poteva portare a concludere l’opera di Fischer e degli ...
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ERIZZO, Nicolò
Renata Targhetta
Detto Marcantonio, secondo dei figli maschi di Nicolò, detto Andrea, e di Caterina Grimani del cavaliere Marcantonio, nacque a Venezia il 28 apr. 1723.
Questo ramo degli [...] cui i Bentivoglio potevano disporre presso la Curia, giudicata particolarmente utile in un momento così difficile e che se mai nelle nuove relazioni vi fosse una qualche cosa, alla quale gli effetti non corrispondessero alle rettissime sue intenzioni ...
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ALFIERI, Edoardo (Dino)
Pietro Pastorelli
Nacque a Bologna l'8 dic. 1886, da Antonio e da Maria Bedogni. Da giovane visse a Milano dedicandosi al giornalismo ed all'attività politica nelle file del nazionalismo. [...] . L'opera dell'A. in proposito è stata così giudicata: "Sebbene portasse nelle sue nuove funzioni un bagaglio imponente dopo sei mesi di guerra con la Grecia… non sapeva che cosa fosse Florinas, annota il 19 maggio 1941) ne mettevano maggiormente ...
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DUODO, Francesco
Giuseppe Gullino
Terzogenito di Pietro di Francesco e di Pisana Pisani di Vettore di Marino, nacque a Venezia il 16 dic. 1518.
Ricche entrambe le famiglie, i cui membri compaiono di [...] Arsenale era stata gravemente ridimensionata da un incendio, cosa che aveva contribuito non poco a spingere il lì i Veneziani ricevettero la notizia della caduta di Nicosia, giudicata peraltro inespugnabile, senza che lo Zane avesse tentato di portare ...
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storia
La riflessione sulla s. presenta due aspetti, corrispondenti ai due significati del termine s.: da un lato è riflessione sull’oggettivo corso storico delle vicende umane, nel quale è volta a scoprire [...] , cioè che il verace accertamento della natura di una cosa consiste nella sua ricostruzione genetica, giacché solo chi, come ., ma a patto di rovesciare la posizione hegeliana, giudicata ancora teologica o comunque chiusa in una pura teoreticità ...
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Miguel Gotor
Da una tangentopoli all’altra
Se si confronta la crisi che nel biennio 1992-93 pose fine alla cosiddetta ‘Repubblica dei partiti’ con quella che sta attraversando l’Italia in questo periodo [...] che bisognava comunque scendere a patti e stabilire nuove forme di convivenza con ‘Cosa nostra’: il 23 maggio e il 19 luglio 1992 vi furono gli attentati ai giudici Giovanni Falcone e Paolo Borsellino e nell’estate dell’anno successivo le stragi di ...
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MAMELI (dei Mannelli), Cristoforo
Paola Bernasconi
Nacque il 5 febbr. 1795 a Lanusei (oggi in provincia di Nuoro), da Giovanni Antonio Basilio, appartenente a una famiglia della piccola nobiltà isolana, [...] e diritti della Chiesa cagliaritana nel settore delle opere pie: la sua tesi fu però giudicata in contrasto con le prerogative regie, cosa che determinò il sequestro della pubblicazione.
Nella seconda metà degli anni Quaranta, in coincidenza con ...
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FRANGIPANE, Cintio
Livio Antonielli
Nacque a Udine il 9 marzo 1765, dal conte Nicolò e da Laura dei conti Maniago. La famiglia paterna, da secoli investita dei feudi di Castel Porpetto e di Tarcento, [...] della Patria), il F. assommò anche l'incarico di giudice della feudalità.
Con la caduta del governo veneziano e la 19 febbr. 1809 giunse la nomina all'appena istituito Senato, cosa che consacrò il suo ingresso definitivo nella sfera più alta del ...
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LIPPOMANO, Giovanni
Giuseppe Gullino
Primo dei figli maschi del patrizio Alessandro di Giovanni e di una figlia di Pietro Zen dottore, nacque a Venezia nella parrocchia di S. Baseggio, nel 1515.
È probabile [...] , che descrive sommariamente contenuto e valore dell'opera, giudicata "perfettissima". E tuttavia la cronaca appare incompiuta, perché dove ho a stare per otto mesi, ne' quali scriverò ogni cosa con ogni particolarità et verita" (c. 247r).
L'opera è ...
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giudicato1
giudicato1 (letter. ant. iudicato) agg. e s. m. [part. pass. di giudicare; come sost., dal lat. iudicatum, part. pass. neutro sostantivato di iudicare «giudicare»]. – 1. agg. a. Di persona, affare, questione su cui è stato pronunciato...
cosa
còsa s. f. [lat. causa «causa», che ha sostituito il lat. class. res]. – 1. È il nome più indeterminato e più comprensivo della lingua italiana, col quale si indica, in modo generico, tutto quanto esiste, nella realtà o nell’immaginazione,...