Teoria e storia della storiografia
Marcello Mustè
Nell’Avvertenza (scritta nel maggio del 1916) alla prima edizione italiana di Teoria e storia della storiografia (1917), Croce chiarì che quest’opera, [...] del «buio delle origini» (p. 44) e persino del tempo più vicino o presente, quell’«eterno fantasma della “cosainsé”» (p. 46) che accompagnerebbe ogni nostro atto conoscitivo, diventano così il preludio di una ricerca disperata dell’universale oltre ...
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La riforma della dialettica hegeliana
Biagio de Giovanni
Per La riforma della dialettica hegeliana si intende una serie di scritti compresi tra il 1904 e il 1912, raccolti da Giovanni Gentile, con quel [...] .
Naturalmente vale la reciproca: la dialettica si pone il compito di sfondare il campo dove alloggia la cosainsé, trasformata in Logo-Natura, lotta per impadronirsi del presupposto, farlo proprio. Insomma, ora Kant su Hegel, ora Hegel su ...
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Storiografia etico-politica
Girolamo Imbruglia
Storiografia etico-politica è la formula – tra le molte crociane – che ha avuto forse il maggior successo. Formula potente, condensa in modo apparentemente [...] futuro come apocalisse e fa scomparire la verità del presente nell’ombra del probabile, della misteriosa cosainsé. Il mito è religione e si traduce in teologia, così come la filosofia della storia diviene apocalissi. Nel mito l’universale diventa ...
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Croce e Vico: del verum-factum e del principio della storia
Marcello Montanari
Leggere Vico per correggere Hegel
Inaugurando nel febbraio del 1947 l’Istituto italiano di studi storici con un discorso [...] volta, ciò che risulta più utile ai propri scopi. L’astrattezza hegeliana e il mistero della cosainsé sono così corrette da un esplicito vichismo, dalla concezione vichiana del verum-factum.
Che questi testi ‘ultimi’ di Croce contengano l’idea di ...
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stare (istare)
Ugo Vignuzzi
Verbo di frequenza medio-alta, con 26 presenze nella Vita Nuova, 30 nelle Rime (di cui 3 nelle Rime dubbie), 49 nel Convivio, 132 nella Commedia, 51 nel Fiore e una nel Detto, [...] 5, Cv I III 9 (‛ s. contento ', come in Pg III 37), If VII 109 io... di mirare stava inteso (‛ s. inteso in ', con l'infinito, in Fiore CV 14); IX 87 (‛ s. queto ': cfr. Pg XXXI 125 vedea la cosainsé star queta; Fiore CLXXIII 12 e CXCIV 2), XIX 58 ...
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Valentina Lucianetti
Abstract
Il presente contributo, in tema di delitti contro la pubblica amministrazione, analizza la fattispecie delittuosa della violazione dei sigilli prevista dall'art. 349 c.p. [...] , G., Reati contro la pubblica amministrazione, Torino, 2004, 422).
La tutela penale, pertanto, non garantisce la cosainsé, nella sua integrità materiale, come potrebbe erroneamente immaginarsi pensando ad atti di manomissione o di disposizione ...
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Lettere
Jean-Jacques Marchand
Denominazione consueta del carteggio privato, che comprende le lettere inviate (un’ottantina) e ricevute (circa 250) tra il 1497 e il 1527. Ne fanno parte, in effetti, [...] essere accetto; però io lo indrizzo alla Magnificenza di Giuliano. Filippo Casavecchia l’ha visto; vi potrà ragguagliare in parte e della cosainsé, e de’ ragionamenti ho auto seco, ancor che tuttavolta io l’ingrasso e ripulisco (Lettere, p. 296 ...
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DEL CHIARO, Anton Maria (Antonmaria)
Gino Benzoni
Assai scarsa di dati la biografia del D., solo lacunosamente e, anche, ipoteticamente ricostruibile per lo più, comunque, utilizzando i cenni a proprio [...] "non vorrà sorpassare i limiti del tempo" prescrittigli dalla corte viennese. Poca cosa, insé, questa lettera del D., ma, in mancanza d'altro, illuminante. Se ne deduce che professa una rispettosa ammirazione per Guido Grandi; che da Portoferraio ...
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appello al lettore
Vittorio Russo
. Numerose volte lungo il corso del suo poema (19 volte: lf VIII 94-96; IX 61-63; XVI 127-132; XX 19-24; XXII 118; XXV 46-48; XXXIV 22-27; Pg VIII 19-21; IX 70-72; [...] pelle talpe / ... e fia la tua imagine leggera / in giugnere a veder com'io rividi / lo sole in pria, che già nel corcar era; XXXI 124 ss. Pensa, lettor, s'io mi maravigliava, / quando vedea la cosainsé star queta, / e ne l'idolo suo si trasmutava ...
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conoscere (canoscere; cognoscere)
Domenico Consoli
1. Verbo di notevole frequenza nelle opere di D., sia in prosa che in verso. Ricorre in complesso 162 volte (10 nella Vita Nuova, 18 nelle Rime, 70 [...] del De Causis (prop. VIII). Le intelligenze separate conoscono Dio in quanto loro causa, e la realtà in quanto suo effetto da esse mediato. Esse conoscono dunque ogni cosainsé, poiché conoscono Dio universalissima cagione di tutte le cose. La loro ...
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cosa
còsa s. f. [lat. causa «causa», che ha sostituito il lat. class. res]. – 1. È il nome più indeterminato e più comprensivo della lingua italiana, col quale si indica, in modo generico, tutto quanto esiste, nella realtà o nell’immaginazione,...
se
sé pron. rifl. [lat. sē] (radd. sint.). – 1. Forma forte della declinazione del pron. rifl. di 3a pers.; si usa soltanto quand’è riferito al soggetto (maschile o femminile, singolare o plurale) o nelle frasi enunciate con verbo all’infinito...