amaro
L'aggettivo è di uso piuttosto largo, prevalentemente poetico, sempre in senso figurato, anche se riferito a termini come ‛ cibo ' e simili: Pg VIII 99 Da quella parte... / era una biscia, / forse [...] tutt' il loco varo, / così facevan quivi d'ogne parte, / salvo che 'l modo v'era più amaro, ove a. " non qualifica la cosainsé, ma l'effetto su chi la vede ", con un passaggio " dall'uno all'altro dominio sensoriale " analogamente a If I 60, V 28 ...
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queto (quieto)
Aldo Duro
Mentre la forma ereditaria ‛ cheto ' (v.) compare con un unico esempio, e con particolare accezione, in Fiore CLXXIII 12, più riccamente esemplificate sono le due forme ‛ quieto [...] si ferma secondo che egli parli o taccia); Pensa, lettor, s'io mi maravigliava, / quando vedea la cosainsé star queta, / e ne l'idolo suo si trasmutava (Pg XXXI 125: la cosa è il grifone, simbolo di Cristo, che, pur rimanendo fermo, sempre uguale a ...
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ACCENTO
In italiano l’accento consiste nell’aumento dell’intensità con cui viene pronunciata una sillaba (detta sillaba tonica), che acquisisce così maggior rilievo rispetto alle altre sillabe della [...] / ne (avverbio o pronome)
Né carne né pesce / Me ne andrò da qui / Di soldi ne hai?
– sé (pronome) / se (congiunzione)
La cosainsé / Se sapessi!
– sì (avverbio affermativo) / si (pronome)
Alla fine ha detto sì / Si prende troppo sul serio ...
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solipsismo
Dal lat. solus «solo» e ipse «stesso». L’atteggiamento di chi risolve ogni realtà insé medesimo, o dal punto di vista pratico (ponendo a metro delle azioni il proprio interesse personale) [...] l’invincibilità del s., sia pure soltanto sul piano teoretico, una volta risolta in chiave soggettivistica (cioè in termini di volontà e di rappresentazione) la «cosainsé». Nella prima metà del Novecento, il tema del s. è tornato di attualità ...
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Mondo come volonta e rappresentazione, Il (Die Welt als Wille und Vorstellung)
Mondo come volontà e rappresentazione, Il
(Die Welt als Wille und Vorstellung) Opera (1819; edd. ampliate 1844, 1859) [...] la oggettiva. La volontà, «quell’alcunché direttamente conosciuto da ciascuno», è l’«unica conoscenza che abbiamo dell’intima essenza del mondo» (II, 22). Essa, in quanto «cosainsé» è l’essenza sia del mondo sia dell’individuo, ma non si esaurisce ...
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neokantismo
Denominazione con la quale vengono designate una serie di scuole e correnti filosofiche affermatesi in Germania nella seconda metà dell’Ottocento e nei primi decenni del Novecento e diffusesi [...] kantiane (particolarmente per quanto riguarda il concetto di cosainsé e l’opposizione intuizione-categoria). L’obiettivo è arte, religione, ecc.), dando vita a una concezione in cui assume fondamentale importanza la nozione di attività simbolica ...
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Sistema dell'idealismo trascendentale (System des transzendentalen Idealismus)
Sistema dell’idealismo trascendentale
(System des transzendentalen Idealismus) Opera (1800) di Fr. Schelling. Vi si espone [...] , per così dire, dalla coscienza alla coscienza, componendo il dissidio fra ‘natura’ e ‘io’ senza ricorso alla kantiana ‘cosainsé’. La natura, nelle sue diverse fasi di sviluppo, non è che l’esplicarsi ‘inconscio’ dell’attività dello spirito (essa ...
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Green, Thomas Hill
Filosofo inglese (Birkin, Yorkshire, 1836 - Oxford 1882). Fondatore dell’idealismo inglese, ne fu uno dei massimi esponenti. Entrato come studente nel Balliol College di Oxford (1855), [...] «metafisica della conoscenza» che – oltrepassando la lezione kantiana, segnatamente nel rifiuto della «cosainsé» – postula una coscienza universale intesa quale principio unico dell’attività conoscitiva. A tale riflessione gnoseologica, che verrà ...
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come se, filosofia del (ted. Als Ob Philosophie)
come se, filosofia del
(ted. Als Ob Philosophie) Concezione filosofica elaborata dal filosofo neokantiano Vaihinger (➔) nella sua opera maggiore Die [...] , ecc.) che portano a una presa di distanza dalla realtà (semifinzioni), oppure approdano a contraddizioni formali (finzioni pure) come il concetto di punto, linea, infinito, assoluto, cosainsé, atomo, materia, numero immaginario e così via. ...
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Marburgo, Scuola di
Fondata da H. Cohen, prof. a Marburgo dal 1873 al 1912, ha avuto come principali esponenti oltre allo stesso Cohen, Natorp e Cassirer. L’apporto filosofico più notevole della Scuola [...] intelletto non appaiono più così nettamente distinti come nell’originaria formulazione kantiana e il problema della cosainsé tende a essere risolto vedendo in essa il limite ideale di un processo di determinazione dell’oggetto da parte del pensiero ...
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cosa
còsa s. f. [lat. causa «causa», che ha sostituito il lat. class. res]. – 1. È il nome più indeterminato e più comprensivo della lingua italiana, col quale si indica, in modo generico, tutto quanto esiste, nella realtà o nell’immaginazione,...
se
sé pron. rifl. [lat. sē] (radd. sint.). – 1. Forma forte della declinazione del pron. rifl. di 3a pers.; si usa soltanto quand’è riferito al soggetto (maschile o femminile, singolare o plurale) o nelle frasi enunciate con verbo all’infinito...