BORRI, Francesco Giuseppe
Salvatore Rotta
Nacque a Milano il 4 maggio 1627 da Branda e da Savina Morosini, che morì nel 1630 poco dopo aver dato alla luce il secondogenito, Cesare.
I Borri vantavano [...] però un po' deluso: "Nemo tamen facile speret sein adyta secretorum elus penetraturum, ita tecte, circumspecte, era già stato "abbrugiato dentro" dai medicamenti somministratigli. La cosa si ripeté, sotto il pontificato di Innocenzo XI, almeno altre ...
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DENINA, Carlo Giovanni Maria (il cognome originario era De Nina)
Guido Fagioli Vercellone
Nacque a Revello presso Saluzzo (Cuneo) il 28 febbr. 1731, secondo di tre maschi e una femmina, da Giuseppe Maria [...] (perfino dall'amico Costa d'Arignano) l'ostentazione di sé contenuta in queste lettere. Il D., giunto a Potsdam, fu presentato tutto quel che avesse voluto. La prima cosa che il D. fece stampare in Germania fu una nuova edizione delle Vicende ...
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FALCO, Giorgio
Girolamo Arnaldi
Nato a Torino il 6 febbr. 1888 da Achille e Annetta Pavia, si laureò nel 1911 a Torino con una tesi in storia medievale su Alfano di Salerno. All'università aveva incontrato [...] 194 al 1930, salvo il periodo maggio 1916 - giugno 1919 in cui fu mobilitato, insegnò (a Fossano, a Roma e a avrebbe invece dato vita a un libro a sé stante, il più fortunato dei suoi libri.
A una cosa almeno era valso, secondo lui, il "rumoroso ...
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BRERA, Giovanni
Claudio Rinaldi
BRERA, Giovanni (Gianni)
Nacque a San Zenone al Po, in provincia di Pavia, l’8 settembre 1919, da Carlo (1878-1945), sarto, e Maria Ghisoni (1882-1942). Ultimo di cinque [...] a farlo, per cui vi ringrazio e se mi lasciate andare vi sarò riconoscentissimo”» tre volte alla settimana, cosa che non era possibile gioca a pallone (ma il sospetto è che rida solo lui), in G. Leopardi, Dialogo d'Ercole e di Atlante, Padova 1992 ...
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CARAFA, Antonio
Gino Benzoni
Il C., che avrà la ventura d'essere cantato in morte da Giovan Battista Vico, il quale gli dedicherà inoltre un'impegnata biografia in latino, nacque il 12 ag. 1642 a Torrepadula [...] il comando supremo d'una annata in guerra, l'ufficio, esentato di fatto, se non formalmente, dal controllo delle i consigli troppo caldi di quel giovane principe che credeva una stessa cosa il mestiere della guerra e quello di correre il cervo", non ...
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GANTI, Giovanni Cristoforo (Gian Cristoforo Romano)
Matteo Ceriana
Figlio dello scultore Isaia da Pisa, uno dei principali tra quelli attivi a Roma alla metà del XV secolo, nacque in data non precisabile [...] non era ancora giunto a Mantova e lo Stanga stesso se ne scusava adducendo le necessità del cantiere della certosa di in Isabella d'Este, i luoghi del collezionismo, in Civiltà mantovana, s. 3, XXX (1995), pp. 92, 95; M.C. Brown, "Purché la sia cosa ...
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CASTELLI, David
Fausto Parente
Nacque a Livorno il 30 dic. 1836 da Abramo Isacco e da Rachele De Medina. Il padre, un avvocato, era figlio di Samuele Castello, figlio, a sua volta, di Abramo Isacco [...] dal giogo di lei gli offuschino il buon senso”, ma la cosa non ebbe seguito.
Nel 1874 venne pubblicato a Firenze Il Messia visione dello sviluppo storico della religione ebraica.
E, in effetti, sein questo libro non riesce a cogliere lo specifico ...
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BONELLI, Michele
Adriano Prosperi
Nato a Bosco, presso Alessandria, il 25 nov. 1541 da Marco e Domenica Giberti, gli fu imposto il nome di Antonio, probabilmente in onore dello zio della madre, Antonio [...] modificare l'impressione precedente, che cioè "con molte honorate parole in fine se negavano le cose più principali" (B. a Rusticucci, 17 ugonotto "se prima non gli vedrà reconciliati con la Chiesa" (Serrano, IV, p. 509). L'urgenza della cosa si era ...
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FOSCARI, Francesco
Giuseppe Gullino
Nacque a Venezia il 19 giugno 1373, primogenito di Nicolò di Giovanni e di Caterina Michiel, figlia della seconda moglie del nonno Giovanni. Nonostante il padre avesse [...] mese savio agli Ordini, e in questa veste caldeggiò in Collegio la proposta di muover ; Paola con Girolamo Michiel. I maschi invece se li era portati via la peste uno dopo ben servire alla Repubblica, la qual cosa ora gli viene impedita dal sapere il ...
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BELLI, Giuseppe Gioachino
Giovanni Orioli
Nacque a Roma il 7 sett. 1791. Il padre, Gaudenzio, di professione computista, apparteneva a famiglia benestante; la madre, Luigia Mazio, a famiglia agiata [...] curiosità e la sete di sapere lo portavano a interessarsi di ogni cosa, anche nel campo scientifico. Imparò persino a suonare il flauto. della plebe romana del tempo, prendendone in prestito la lingua.
Il B. impone a se stesso, sin dall'inizio, una ...
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cosa
còsa s. f. [lat. causa «causa», che ha sostituito il lat. class. res]. – 1. È il nome più indeterminato e più comprensivo della lingua italiana, col quale si indica, in modo generico, tutto quanto esiste, nella realtà o nell’immaginazione,...
se
sé pron. rifl. [lat. sē] (radd. sint.). – 1. Forma forte della declinazione del pron. rifl. di 3a pers.; si usa soltanto quand’è riferito al soggetto (maschile o femminile, singolare o plurale) o nelle frasi enunciate con verbo all’infinito...