Tra Sciascia e FavaQuando, nel 1969, Sciascia scrive il saggio intitolato Sicilia e sicilitudine, segna la fortuna di un vocabolo, appunto sicilitudine, destinato da lì in avanti ad indicare l’inesplicabile [...] ingenuità di un bambino che presenta sé stesso e la sua famiglia in un tema in classe:Io mi chiamo Calafiore Sebastiano è una cosa difficile da spiegare: cioè un lavoro, […] una casa pulita […]. Quando un uomo non può essere tenuto in soggezione da ...
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Giuseppe Fava, un romanziere da rileggere: letteraria “passione” e torbido confine tra il bene e il maleI cento anni dalla nascita di Giuseppe Fava sono occasione di una rinnovata attenzione alla declinazione [...] l’amata Annuzza, per cercare, se non fortuna, almeno serenità in Venezuela. Se il finale aperto di questo testo contempla pazzia di un ragazzo e la morte di un giovane, ma una cosa così orribile, da un momento all'altro così spaventosa. [...] Fate ...
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La bolla pontificia di Innocenzo VIIINella sola Germania del XVII secolo, vennero giustiziate per stregoneria circa centomila donne (Lentini, S., 2016). Le cifre sono spaventose e inaccettabili per il [...] di ucciderle e non imporrebbe pene di questo genere se le streghe non collaborassero veramente con i diavoli nel provocare meccanismi di sublimazione.«[…] E par che sia una cosa venuta / da cielo in terra a miracol mostrare» (Dante Alighieri, Vita ...
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Gabriella PaceRitornoRoma, Il Labirinto, 2022 Ritorno è un racconto del reduce. La materia del libro appartiene a quell’ambito della letteratura concentrazionaria che riguarda l’internamento dei militari. [...] dal sogno della pasta al pomodoro. Desiderio e cibo diventano una cosa sola: anche il femminile si presenta nella figura della donna che nella sua tasca. Il tempo, se non è connotato in senso alimentare, lo è in senso climatico: è questa l’altra ...
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E adesso spogliati, come sai fare tu. Ma non illuderti, io non ci casco più(Bella senz’anima, Riccardo Cocciante, 1974) Sei strofe di otto, sei, quattro versi, 36 in tutto e, per quanto lo si noti poco [...] descrivono per sottrazione: «tutto senz’allegria, senza una lacrima». Sein una coppia mancano momenti di felicità e di difficoltà, quando fa». Un amore mai natoL’ascoltatore potrebbe chiedersi: ma cosase ne faceva lui di questa donna? Perché, nella ...
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Donne sotto il Vesuvio.Giovan Battista Basile nacque nell’ultimo quarto del XVI secolo, ed è dunque contemporaneo di Shakespeare e Cervantes. Il quadro culturale inquieto e vivace in cui sboccia il suo [...] della sua memoria: ma il “corpus magnum” delle sue fiabe se lo è tirato fuori, pagina per pagina, dalla sua fantasia e alla fiaba e quindi di rendersi in grado di utilizzarla per figurare i propri traumi (Rodari, XIX):la cosa che egli crea, e che non ...
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La parola chiave di questa nota è sentimento. Per il vocabolario, «la facoltà e l’atto del sentire», ma anche la «coscienza, la consapevolezza di una condizione». E molto, molto di più.Il sentimento condiviso [...] che il trascorrere dei secoli porta con sé.Ci si chiede a questo punto se Dante, lavorando alla più rivoluzionaria opera dell far tremar le vene e i polsi, cosa fatta capo ha, le dolenti note, dalla cintola in su e molte altre sono alcune delle ...
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Per meglio comprendere gli elementi che formano i toponimi, di quelli medievali e moderni così come di quelli antichi, occorre premettere quali sono le funzioni che il toponimo assume, alcune connaturate, [...] uso; dunque solo il linguista, in molti casi, potrà stabilire che cosa il toponimo volesse inizialmente indicare: ’interlocutore scopra un luogo ricco per esempio di funghi e non se ne appropri, lasciando l’esclusiva a chi per primo ha individuato ...
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Silvia PareschiFra le righe. Il piacere di tradurreBari-Roma, Laterza, 2024 Capita di restare incantati quando qualcuno innamorato del suo lavoro ne parla o scrive. È il caso di Fra le righe. Il piacere [...] cancro, infatti, e non semplicemente «benigno» (in inglese, «benign»), se non alla luce dello spirito animistico del pescatore, testi e articoli consultatiBosticco, G., Di che cosa parli quando parli di pace?, in «Il Corriere della Sera - La Lettura ...
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Siamo abituatissimi a digitare sulle tastiere di computer e smartphone. Non siamo più abituati a scrivere a mano: tanti non ci riescono più o quasi. Cosa stiamo perdendo? Per capirlo, può aiutarci questa [...] corsivo è dunque un esercizio sempre più raro, prevale di gran lunga quella standard in formato digitale. D’altra parte – se vogliamo citare l'attività di lettura – è arduo immaginare che "annusando" al giorno d’oggi un e-book si possa sentire quel ...
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cosa
còsa s. f. [lat. causa «causa», che ha sostituito il lat. class. res]. – 1. È il nome più indeterminato e più comprensivo della lingua italiana, col quale si indica, in modo generico, tutto quanto esiste, nella realtà o nell’immaginazione,...
se
sé pron. rifl. [lat. sē] (radd. sint.). – 1. Forma forte della declinazione del pron. rifl. di 3a pers.; si usa soltanto quand’è riferito al soggetto (maschile o femminile, singolare o plurale) o nelle frasi enunciate con verbo all’infinito...
NOUMENO
Guido Calogero
. Termine filosofico, originario della filosofia platonica ma messo in uso specialmente da quella kantiana. Per Platone, νοεῖν ("intelligibili") o "intellette": participio presente passivo del verbo νοεῖν "intelligere")...
Potere di fatto sulla cosa che si esprime attraverso il compimento di atti corrispondenti all’esercizio di un diritto reale (art. 1140 c.c.), per cui un soggetto, indipendentemente dal fatto che sia o no titolare del diritto di proprietà o di...