vedere /ve'dere/ [dal lat. vidēre] (pres. indic. védo [lett. véggo, ant. o poet. véggio], védi [ant. véi, vé'], véde, vediamo [ant. o poet. veggiamo], vedéte, védono [lett. véggono, ant. o poet. véggiono]; [...] , guarda, è veramente troppo! Oppure può anche introdurre un’esclamazione tra sé e sé: ma guarda un po’ che cosa mi tocca sopportare! Data l’alta frequenza di questi due verbi, in contesti esclamativi, in usi fam. o region. da v. e guardare si sono ...
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attaccare [prob. tratto da staccare, con mutamento di pref.] (io attacco, tu attacchi, ecc.). - ■ v. tr. 1. (con la prep. a del secondo arg.) a. [unire una cosa a un'altra per mezzo di colla e sim.] ≈ [...] G. B. Ramusio]; appiccare il cappello all’attaccapanni); appendere, se si tratta di un quadro o sim.; agganciare, per tutto sim.: prima di i. il viaggio in India, non avevo idea di che cosa avrei sperimentato; il Governo prometteva d’intraprendere ...
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prendere /'prɛndere/ [dal lat. prĕhendĕre e prĕndĕre] (pass. rem. io prési [ant. prendéi, prendètti], tu prendésti, ecc.; part. pass. préso [ant. priso]). - ■ v. tr. 1. a. [esercitare una presa su cosa [...] ● Espressioni: prendere le armi → □. b. [recare con sécosa da utilizzare al momento opportuno: p. l'ombrello] ≈ (fam sign. di p. ha sempre a che fare col senso del possesso, ma in modo meno diretto. P. è talora un sinon. fam. di acquistare, comprare ...
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dire (ant. dicere /'ditʃere/) [lat. dicĕre] (pres. dico, dici [ant. o pop. di'], dice, diciamo, dite, dìcono; imperf. dicévo, ecc.; pass. rem. dissi, dicésti, ecc.; fut. dirò, ecc.; condiz. dirèi, ecc.; [...] , proporre, suggerire. e. [invitare con autorità a fare qualche cosa: ti dico di venire qui subito; gli ho detto di smetterla grado di convinzione, talora anche in contrasto con altre dichiarazioni: lei sostiene che il figlio se n’è voluto andar lui ...
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Fabio Rossi
sbaglio. Finestra di approfondimento
Giusto e sbagliato - S. e i termini ad esso connessi (sbagliare,sbagliato) richiamano i concetti di «giusto» o «ingiusto» nelle sfere logica e morale, [...] della scarsità lessicale del polo positivo. Se, infatti, per designare una cosa inesatta si dispone almeno di errore, non viceversa): errore di calcolo, di stampa, di valutazione; cadere in errore. L’errore di stampa (ovvero l’omissione, l’aggiunta ...
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grande [lat. grandis]. - ■ agg. 1. a. [di spazio, territorio, superficie, che supera la misura ordinaria: un g. palazzo] ≈ ampio, esteso, largo, lungo, (ant.) magno, spazioso, vasto. ↔ corto, piccolo, [...] contrapp. ad altra cosa minore della stessa specie: nel salotto g.] ≈ maggiore, [di carattere tipografico] maiuscolo. ↔ piccolo, [di carattere tipografico] minuscolo. 8. [in prop. interrogative, in comparazioni, o se determinato da numeri, indica la ...
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noia /'nɔja/ s. f. [prob. dal provenz. noja, enoia]. - 1. a. [senso di insoddisfazione che proviene dal sentirsi occupato in una cosa monotona, dall'incapacità di decidere e di agire, ecc.: n. profonda, [...] gratificante ecc.», n., che è termine assai com., non ha sinon. se non lett., quali tedio e uggia: la lima è un tedio, voce di quel vento e in quel fragore sentire, come da un’infinita lontananza, la vanità d’ogni cosa e il tedio angoscioso della ...
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amore /a'more/ s. m. [dal lat. amor -ōris]. - 1. [sentimento di viva affezione verso una persona] ≈ ↑ adorazione, culto, idolatria, passione. ↓ affetto, (non com.) affezione, amorevolezza, attaccamento, [...] , micio, passerotto, stella e tesoro. Anche una cosa o una persona graziosa (non necessariamente amata) possono fregiarsi quale si nutra del trasporto (fisico e psichico). Se ci piace una persona, infine, ciò di solito non implica un particolare ...
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idea /i'dɛa/ s. f. [dal gr. idéa, propr. "aspetto, forma, apparenza"]. - 1. a. (filos.) [rappresentazione mentale di un ente reale o astratto: i. di Dio, dell'universo; i. del bello] ≈ concetto, immagine, [...] modo di concepire o giudicare qualche cosa: tollerare le i. altrui; ho anch'io la mia i. in proposito] ≈ (lett.) convincimento non ad altro fine che a suscitare la parvenza di avere a sé alleate la Verità, la Ragione, la Filosofia, la Scienza e la ...
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scherzare /sker'tsare/ v. intr. [dal longob. ✻skerzōn, cfr. ted. scherzen "scherzare"] (io schérzo, ecc.; aus. avere). - 1. [fare giochi o altre attività divertenti: smettila di s. con l'acqua!] ≈ divertirsi, [...] si facevano degli scherzi tremendi, come buttarsi addosso dell’acqua gelata. In quest’ultimo sign., scherzo è privo di sinon. se non attenuati (sorpresa, che però può riferirsi a qualsiasi cosa, anche seria e più o meno piacevole o spiacevole, che ...
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NOUMENO
Guido Calogero
. Termine filosofico, originario della filosofia platonica ma messo in uso specialmente da quella kantiana. Per Platone, νοεῖν ("intelligibili") o "intellette": participio presente passivo del verbo νοεῖν "intelligere")...
Potere di fatto sulla cosa che si esprime attraverso il compimento di atti corrispondenti all’esercizio di un diritto reale (art. 1140 c.c.), per cui un soggetto, indipendentemente dal fatto che sia o no titolare del diritto di proprietà o di...