venire [lat. vĕnire] (pres. indic. vèngo, vièni, viène, veniamo, venite, vèngono; pres. cong. vènga, veniamo, veniate, vèngano; imperat. vièni, venite; fut. verrò, ecc.; condiz. verrèi, ecc.; pass. rem. [...] : venire a patti (con qualcuno) → □. 4. a. [di cosa, pervenire in un luogo, con la prep. da: una nave che viene da lontano della tombola, ecc., essere estratto, anche nell'espressione v. fuori: se viene (fuori) l'asso, ho vinto io] ≈ uscire. d ...
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conoscere /ko'noʃere/ (o cognoscere) [lat. cognoscĕre, der. di (g)noscĕre "conoscere", col pref. con-] (io conósco, tu conósci, ecc.; pass. rem. conóbbi, conoscésti, ecc.; part. pass. conosciuto). - ■ [...] (di), (venire a) sapere. ↔ ignorare. b. [avere cognizione di una cosa: c. il mestiere, una lingua, una tecnica] ≈ essere pratico (di), iniziale del rapporto è fare la conoscenza (di), anche se, in determinati contesti (come nell’ultimo es. citato), si ...
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Fabio Rossi
scherzare. Finestra di approfondimento
Modi di scherzare - S. ha un sign. molto vicino a quello di giocare e divertirsi (v. scheda giocare), ma più incentrato sull’atto e l’effetto del dire, [...] si facevano degli scherzi tremendi, come buttarsi addosso dell’acqua gelata. In quest’ultimo sign., scherzo è privo di sinon. se non attenuati (sorpresa, che però può riferirsi a qualsiasi cosa, anche seria e più o meno piacevole o spiacevole, che ...
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essere¹ /'ɛs:ere/ [lat. esse (volg. ✻essĕre), pres. sum, da una radice ✻es-, ✻s-, che ricorre anche nel sanscr. ásti "egli è", gr. estí, osco est, ant. slavo jestŭ, ecc.] (pres. sóno, sèi, è, siamo [ant. [...] in essere → □. 4. [essere in condizione, detto di una persona o di una cosa, con la prep. in: e. in buono, in cattivo stato; e. in e propri, anche se le ultime due frasi possono avere un equivalente, rispettivam., in mi chiamo Alessio e in Gianni fa l ...
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niente /'njɛnte/ (ant. neente, neiente, e altre var.) [etimo incerto; tra le varie etimologie proposte (lat. ne inde, nec entem, ✻nec gentem), è ritenuta più accettabile l'ultima, accolta anche per spiegare [...] di iniziativa, progetto e sim., non essere realizzato: del viaggio non se ne fa più niente] ≈ mandare a monte (o all'aria 1. [il non essere, ciò che non è, anche preceduto dall'art.: la cosa finì in n. (o nel n.)] ≈ Ⓣ (filos.) non essere, nulla. ● ...
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parlare² [lat. mediev. parabolare, ✻paraulare, der. di parabola]. - ■ v. intr. (aus. avere) 1. a. [avere o aver sviluppato la facoltà del linguaggio: il bambino comincia già a p.; gli animali non parlano] [...] , confessare, soffiare. c. [assol., fare una proposta, pronunciarsi su qualche cosa: non sta a me p.; io ho fatto la mia offerta, ora poco, o forse sofisticare (G. Leopardi). Se invece si parla in modo meno rilassato, di argomenti più impegnativi o ...
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tutto [da una var., non bene spiegata, del lat. totus "tutto, intero", forse ✻tuttus o ✻tuctus influenzato dal plur. cuncti "tutti"]. - ■ agg. 1. a. (solo al sing.) [di oggetto, quantità e altro, senza [...] ignaro della cosa] ≈ e ↔ [→ TUTTO agg. (3. e)]; oltre (a) tutto, dopo tutto, oltre tutto [in aggiunta ad altri motivi e sim.: dovrebbe essermi grato: oltre a t., sono stato io a tirarlo fuori dagli impicci] ≈ alla (fin) fine, in fondo. ↑ come se non ...
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fenomeno /fe'nɔmeno/ s. m. [dal gr. phainómenon, part. sost. di pháinomai "mostrarsi, apparire"]. - 1. (filos.) [ciò che appare, che è conoscibile attraverso i sensi] ≈ apparenza. ↔ cosainsé, noumeno. [...] 2. [qualsiasi cosa sia suscettibile di osservazione scientifica: f. fisici, chimici, psichici, atmosferici, ecc.] ≈ evento, 4. (fig., fam.) [persona fuori del comune, di qualità eccezionali: in latino è un f.; che f.!] ≈ asso, cannone, cannonata, (fam ...
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andare¹ [etimo incerto; nella coniugazione, il tema and- si alterna in alcune forme con il tema vad- dal lat. vadĕre "andare"] (pres. indic. vado [tosc. o lett. vo, radd. sint.], vai, va [radd. sint.], [...] rabbonirsi; andare in estasi (o in visibilio) → □; andare in rovina (o in malora o alla malora) 1. [di cosa, cessare di e per stizza, oppure definitivo: è tardi, vado, tornerò per cena; se vuoi bene ad un altro, io me ne vado via, e buona notte ai ...
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avere² v. tr. [lat. habēre] (pres. ho /ɔ/ [radd. sint.; ant. àggio], hai, ha [radd. sint.]; abbiamo [ant. avémo], avéte, hanno [ormai rarissime le grafie ò, ài, à, ànno]; pass. rem. èbbi, avésti, èbbe, [...] , portare, [una calzatura] calzare. 3. [racchiudere insé, seguito da una quantità numerica: l'appartamento ha sei o assol.: che cosa ha a che fare con tutto ciò?] ≈ entrarci. 2. [dover affrontare qualcuno o qualcosa, spec. in espressioni al futuro, ...
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NOUMENO
Guido Calogero
. Termine filosofico, originario della filosofia platonica ma messo in uso specialmente da quella kantiana. Per Platone, νοεῖν ("intelligibili") o "intellette": participio presente passivo del verbo νοεῖν "intelligere")...
Potere di fatto sulla cosa che si esprime attraverso il compimento di atti corrispondenti all’esercizio di un diritto reale (art. 1140 c.c.), per cui un soggetto, indipendentemente dal fatto che sia o no titolare del diritto di proprietà o di...