altro [lat. alter]. - ■ agg. indef. 1. a. [anteposto al nome, differente da persona o cosa nominata prima o a cui tacitamente si allude] ≈ differente, diverso. ● Espressioni: l'altro mondo ≈ l'aldilà. [...] in correlazione: a. è dire a. è fare] ≈ una cosa ... una cosa diversa. c. [con l'art., quel che rimane] ≈ il resto, il rimanente. ● Espressioni: altro! (o altro che!) ≈ certo!; per altro (o peraltro) ≈ del resto, però; più che altro ≈ soprattutto; se ...
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Fabio Rossi
usare. Finestra di approfondimento
Fare uso - U. è un termine dal sign. estremamente generico, che come tale può spesso essere sostituito da sinon. più appropriati al contesto. Un sinon. adatto [...] e sfruttatore (con il sinon. region. pappone). Se riferito a cosa, sfruttare può avere l’accezione negativa di esaurire, i der. di u. è assai com. usato, con cui si intende, in contrapp. a nuovo, ciò che è già stato posseduto da altri (detto anche ...
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chiedere /'kjɛdere/ [lat. quaerĕre] (pass. rem. chièsi, chiedésti, ecc.; part. pass. chièsto; nel pres. indic. e cong., accanto alle forme regolari chièdo, chièdono, chièda, chièdano, anche le forme, ant. [...] figlia] ≈ chiedere (o domandare) in moglie (o in sposa) (ø). b. [rivolgersi a qualcuno per sapere una cosa: c. l'ora; c. il sinon. più generico e fam. di c. e domandare, soprattutto se si parla di soldi: i rapitori vogliono due milioni di euro di ...
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sbagliare [lo stesso etimo di abbagliare, con altro pref.] (io sbàglio, ecc.). - ■ v. intr. (aus. avere) 1. [incorrere in un errore, in un'inesattezza di valutazione o di giudizio e sim.: tutti possono [...] fare la cosa giusta, (fam.) imbroccarla. ‖ avere ragione, (fam.) azzeccare, (fam.) indovinare. 2. [agire, comportarsi in modo non sbagliarla v. pron. assol., fam. [concepire vane speranze: se credi di vivere alle mie spalle, l'hai sbagliata] ≈ ...
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bello /'bɛl:o/ [lat. pop. bellus "carino, grazioso"] (sing. m. bèl, pl. m. bèi, davanti a consonante seguita da vocale, e davanti a f, p, t, c, v, b, d, g seguite da l o r; bèllo, bègli negli altri casi; [...] antifrastico: adesso viene il b.!] ≈ brutto, difficile. c. (iron.) [cosa strana: il b. è che vuole avere ragione lui!] ≈ assurdità, pronunciati con una /b/ molto forte. Se la persona è davvero molto bella, in luogo dei superl. sono disponibili altri ...
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quello /'kwel:o/ (si elide in quel davanti a parole che cominciano per cons. diversa da s impura, z, x, ps, gn) [lat. accus. eccu(m) illum] (pl. m. quegli, e quei negli stessi casi di quel). - ■ agg. dimostr. [...] QUELLO pron. dimostr. (1)]. b. [in correlazione con questo, uno dei due: non so se voglio questo o q.] ≈ l'altro. cosa] quanto. ▲ Locuz. prep.: non com., in quella ≈ in quel mentre, in quel momento, proprio allora, (lett.) quivi. ▼ Perifr. prep.: in ...
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estraneo /e'straneo/ [dal lat. extraneus, der. di extra "fuori"]. - ■ agg. 1. [non conosciuto, non familiare: un paese e., una società e.] ≈ ignoto, sconosciuto. ↔ conosciuto, familiare, noto. 2. [che [...] non ha relazione con la persona o la cosain questione, anche con la prep. a: è gente e. (ai fatti)] ≈ ‖ alieno, disinteressato, distaccato (da certa aura spreg., soprattutto se confrontato col più neutro straniero. In senso decisamente più spreg., ...
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stare [lat. stare, da una radice indoeuropea] (pres. indic. sto /stɔ/ [radd. sint.], stai, sta [radd. sint.], stiamo, state, stanno; pres. cong. stia [poet. ant. stèa], stia [poet. ant. stie], stia [poet. [...] 9. [essere in un certo stato, detto di una persona o di una cosa, anche con la prep. in: s. in buone condizioni; dimmi vedere che arriva tardi anche oggi; staremo a vedere se gli riesce di farla franca) o in altri usi (e ora non starmi a dire che ...
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Fabio Rossi
Fede. Finestra di approfondimento
Tipi di fede - Diversi termini indicano il credere in qualcosa o in qualcuno. Tra questi, f. designa una convinzione piena, talora senza bisogno di prove, [...] si riferisce spesso al credere in Dio (cosa ha a fare la libertà del pensare e dello scrivere in poesia, colla teologia, . rispetto a fedeltà e a fiducia è devozione che, se riferito a persona, sottolinea una fiducia incrollabile quasi come quella ...
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Fabio Rossi
parlare. Finestra di approfondimento
Volume e tipi di voce - P. è il verbo più generico per indicare l’atto dell’emettere parole. I vari sinon. sono tutti più specifici, circoscritti ora al [...] filosofare un poco, o forse sofisticare (G. Leopardi). Se invece si parla in modo meno rilassato, di argomenti più impegnativi o con e perciò si chiamano termini perché determinano e definiscono la cosa da tutte le parti. Quanto più una lingua abbonda ...
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NOUMENO
Guido Calogero
. Termine filosofico, originario della filosofia platonica ma messo in uso specialmente da quella kantiana. Per Platone, νοεῖν ("intelligibili") o "intellette": participio presente passivo del verbo νοεῖν "intelligere")...
Potere di fatto sulla cosa che si esprime attraverso il compimento di atti corrispondenti all’esercizio di un diritto reale (art. 1140 c.c.), per cui un soggetto, indipendentemente dal fatto che sia o no titolare del diritto di proprietà o di...