CAROLINGIA, Arte
A. Petrucci
Il concetto di arte c. si riferisce all'arte prodotta durante la dinastia carolingia, così definita dal nome del più eminente fra i suoi rappresentanti, Carlo Magno. Sotto [...] un fenomeno chiuso inse stesso, che si differenziava del tutto dall'arte dell'epoca delle Migrazioni, in quanto "nuovo organismo Hinks (1935) avvertiva la differenza tra cosa si debba vedere o capire in o attraverso una pagina miniata. Altri hanno ...
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Buddhismo
Giuseppe Tucci
di Giuseppe Tucci
Buddhismo
sommario: 1. Il Buddha e la sua dottrina. 2. Il buddhismo e la nuova situazione politica in Asia. 3. Il buddhismo in Asia: a) Sri Lanka (Ceylon); [...] che non hanno l'obbligo del celibato; il Buddha è immanente in ciascun essere o cosa, nel perpetuo divenire dell'universo; su questo si deve meditare per attuare inse medesimi l'unità della nostra personalità, indissolubile coesistenza di materia e ...
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Greca, Arte
R. Bianchi Bandinelli
Le principali opere d'arte della civiltà greca si trovano menzionate in questa Enciclopedia sotto gli esponenti dei nomi di luogo dove esse si trovano conservate o [...] del distacco dal vincolo sociale, l'arte diviene cosa gratuita, e non è più sentita, se non retoricamente, come cosa alta, nobile e, soprattutto, indispensabile. È per questa via che in una società raffinata si arriva alle caratteristiche esperienze ...
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Decadentismo
Mario Praz
sommario: 1. Termini del decadentismo. 2. Diverse fasi del decadentismo? 3. Estensione della parola ai tempi moderni. 4. La nevrosi. 5. Precursori. 6. Flaubert, Gautier, Baudelaire. [...] , poi nel Poema paradisiaco lo stesso anno) la donna fatale adunante insé tutta l'esperienza sensuale del mondo, reincarnazione di Elena e di Saffo ingrandire il piccolo, impiccolire il grande (‟cosa di più tipicamente decadente, anticlassico?"). Ma ...
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ARABI
A.M. Piemontese
Una trattazione sistematica del contributo degli A. alla civiltà artistica del Medioevo è data sotto le voci specifiche dedicate all'argomento (dinastie e aree geografiche), ove, [...] se continuarono a usare la propria (aramaico, siriaco, greco, copto, ebraico, berbero, lingue romanze, ecc.). La cosa permise loro, in di calcolo e tracciato modulare delle lettere (insé marcate da puntuazione diacritica), strutturate per punti ...
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BRAMANTE, Donato (Donnino o Donino, come lo chiamavano i suoi genitori e Leonardo da Vinci)
Arnaldo Bruschi
Figlio di Angelo di Antonio di Renzo da Farneta e di Vittoria di Pascuccio da Monte Asdrualdo, [...] (Vasari, p. 158), che era in realtà una specie di spiritoso rebus. La viva curiosità di ogni cosa lo faceva, dice sempre il Vasari, . Estremamente significative del suo carattere fiducioso inse stesso, presuntuoso e attivista, sono certamente ...
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LUCE
G. Federici Vescovini
Nel Medioevo la l. è stata considerata secondo angolazioni molteplici e diverse.
Religione della luce
Nelle religioni iraniche dualistiche, come lo zoroastrismo, il mitraismo [...] , che manifesta l'incongruità del simbolo rispetto alla cosa significata. La l. come simbolo mistico è un dallo splendore che è nel sole, come la differenza tra ciò che è insé e ciò che è derivato come un rivolus dalla sua fonte (Tract., XIV ...
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GIULIO Romano (Iulius de Pippis, de Ianutiis; Giulio Pippi, Giannuzzi)
Enrico Parlato
Figlio di Pietro de Pippis de Ianutiis, nacque a Roma nel rione Monti, a macel de' Corvi, vicino alla colonna Traiana, [...] indignata dell'autorità pontificia, turbata non dalle immagini insé, quanto dal mezzo di rapida replica e diffusione dell'architettura di Marmirolo, giudicata a corte "una bellissima cosa et edifitio de grandissimo ingenio et de grande delectatione", ...
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Paolo Soleri
Ecoarchitettura
Metamorfosi verdi
E se ci impegnassimo davvero?
di
1° febbraio
La Commissione Europea premia il progetto di edilizia residenziale sociale a basso impatto ambientale SHE [...] esplode nella realtà dello spazio e nel suo divenire. Sein ciascuna e in tutte le circostanze e gli eventi, cosmici e nostre origini, recenti e remote. Maggiore è l’ignoranza sul cosa ci ha plasmato, maggiore sarà l’incoerenza del nostro lavoro ...
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DANTE ALIGHIERI
L. Miglio
Poeta e scrittore, nato a Firenze nel 1265, morto a Ravenna nel 1321.La presenza di D. nella cultura dei secc. 13°-14° si commisura, anche in rapporto alle arti figurative, [...] " (v. 101) dello "scaglion primaio" (v. 94), ma possiede insé la stupefacente novità d'essere figura e parola, poesia visiva e bassorilievo alitante preminentemente l'esistenza d'una simultaneità di cosa vista e assieme udita che ha indotto a ...
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cosa
còsa s. f. [lat. causa «causa», che ha sostituito il lat. class. res]. – 1. È il nome più indeterminato e più comprensivo della lingua italiana, col quale si indica, in modo generico, tutto quanto esiste, nella realtà o nell’immaginazione,...
se
sé pron. rifl. [lat. sē] (radd. sint.). – 1. Forma forte della declinazione del pron. rifl. di 3a pers.; si usa soltanto quand’è riferito al soggetto (maschile o femminile, singolare o plurale) o nelle frasi enunciate con verbo all’infinito...