TACCUINO
U. Jenni
Piccolo album con disegni, schizzi, abbozzi.I t. permettono un esame in profondità della produzione artistica medievale, essendo tra i più importanti strumenti di trasmissione di modelli. [...] di lavorazione, spesso si sono consumati: se ne sono conservati pochi esemplari, in particolare tra quelli di epoca più antica notevole differenziazione nella resa degli oggetti rappresentati, cosa che corrispondeva al rapporto di recente acquisizione ...
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MARCHESINI, Pietro, detto l'Ortolanino
Sandro Bellesi
Figlio di "un povero uomo che lavorava l'orto de PP. Gesuati di San Girolamo" (Tolomei), dall'attività del quale gli derivò in seguito il soprannome, [...] a suo tempo evidenziato dal biografo F.M.N. Gabburri nelle opere giovanili del M.: se "il suo colorito corrispondesse al disegnar non sarebbe cosa veruna da desiderarsi in questo […] buon Professore".
Il M. morì a Firenze il 24 ott. 1757 (Hugford) e ...
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Vedi CAPITOLIUM dell'anno: 1959 - 1994
CAPITOLIUM
F. Castagnoli
Dal nome di uno dei monti di Roma, Capitolium, oggi Campidoglio, prendeva nome il tempio di Giove, Giunone, Minerva, innalzato sulla sommità [...] ritiene che esso non fosse a tre celle come quello capitolino. Se dunque l'origine del culto di questa triade è romana, o come a Roma, in excelsissimo loco unde moenium maxima pars conspiciatur (Vitr., 1,7, 1 come a Segni, Cosa, ecc.), ma soprattutto ...
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LODOLI, Carlo
Piero Del Negro
Nacque a Venezia il 28 nov. 1690 ultimogenito di Bernardo e di Anna Maria di Giovanni Battista Alberghetti, entrambi appartenenti a famiglie dell'ordine dei cittadini originari [...] del resto un'incidenza diretta molto limitata, se si esclude, forse, la piazza del segno che non sieno che una cosa sola", sicché la "rappresentazione -64), pp. 194-243; E. Kaufmann jr., Memmo's L., in The Art Bulletin, XLVI (1964), 2, pp. 159-176; G. ...
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HESTIA (῾Εστία, ῾Ιστία)
W. Fuchs
La dea greca del focolare e della casa. L'etimologia ne è ancora oscura, difficilmente si può mettere in rapporto con la Vesta romana (v.), sebbene questa abbia funzioni [...] che vide in ogni cosa essenziale la divinità, il focolare poté diventare il centro della casa solo in quanto la dea a fondo bianco del Pittore dello Splanchnoptes (v.), a Londra, se è esatta l'interpretazione della scena di nozze fatta dal Brückner.
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CALDERONE
R. Peroni
In archeologia preistorica e protostorica (per le civiltà classiche v. invece lebete) si usa denominare così un tipo di recipiente di bronzo laminato generalmente adoperato per la [...] primo elemento della serie evolutiva dei lebeti a tripode ellenici.
Ancora al II millennio risale in parte un altro gruppo di calderoni, quello centro-europeo. Se si trascurano i grandi recipienti su ruote, come quelli di Skallerup, Milaveč, ecc. (v ...
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NIMBO (νέϕος, nimbus)
M. Collinet-Guérin
Disco luminoso collocato attorno alla testa di alcuni personaggi o di figure allegoriche.
Occorre per prima cosa precisare le diverse interpretazioni del termine [...] zodiaco.
Anche a Roma Mithra è raramente nimbato, ma lo è sempre Sol, sia che se ne rappresenti soltanto il busto (v. tav. a colori) o che lo si figuri, stante o in ginocchio, davanti al dio che gli consegna il n. raggiato.
Più ancora il n. compare ...
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Vedi ZIQQURAT dell'anno: 1966 - 1973
ZIQQURAT (v. vol. vii, p. 1270)
R. Ghirshman
La ziqqurar di Choga Zanbil. Le ricerche archeologiche che si susseguono da più di un secolo nella valle dei due fiumi, [...] È per questo che, davanti alla porta SE della z., sulla pavimentazione leggermente in discesa, si trovava una doppia fila di sette solo non avevano accesso ai piani superiori della z. (cosa che anche il testo del rituale lascia comprendere), ma pochi ...
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LUINI, Aurelio
Pietro Marani
Figlio di Bernardino e di Margherita Lomazzo, nacque a Milano nel 1530.
Quarto figlio di Bernardino, era fratello di Tobia, Evangelista e Giovan Pietro. Lavorò con quest'ultimo, [...] un "suo mirabile paese che aveva in casa, il qual, subito visto, stimò Aurelio una cosa empiastrata, ma poi ritiratosi, da lontano tale divieto, anche se il suo coinvolgimento nell'Accademia della Val di Blenio, irriverente e in odore di eresia, ...
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CAPRA, Alessandro
Loredana Olivato
Non possediamo documenti che indichino con precisione i termini cronologici della sua vita. Tuttavia, da alcuni dati indiziari, è legittimo ritenere il C. nato da [...] "scienza che pone i veri principi, e documenti per fare una cosa bene aggiustata, e s'accosti alla perfezione più che sia possibile, le ultime sue meditazioni. Resta alquanto dubbio se si debba riconoscere in questo quel figlio del C. che abbandonò ...
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cosa
còsa s. f. [lat. causa «causa», che ha sostituito il lat. class. res]. – 1. È il nome più indeterminato e più comprensivo della lingua italiana, col quale si indica, in modo generico, tutto quanto esiste, nella realtà o nell’immaginazione,...
se
sé pron. rifl. [lat. sē] (radd. sint.). – 1. Forma forte della declinazione del pron. rifl. di 3a pers.; si usa soltanto quand’è riferito al soggetto (maschile o femminile, singolare o plurale) o nelle frasi enunciate con verbo all’infinito...