Alchimia
Mario Bussagli
R. Halleux
A. Bausani
Dall'arabo al-kīmiyā', disciplina che, sulla base del ragionamento analogico, ricava dall'esperienza della pratica metallurgica, fittile o tintoria i [...] alla base di tali opere qualche cosa di autenticamente sperimentale, qualche procedimento antichissimo stesso talamo e tomba, viene generato un figlio (o figlia) che racchiude insé le qualità del padre e della madre: il suo corpo è bianco come ...
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BOCCACCIO, Giovanni
V. Branca
Nato probabilmente a Firenze nel 1313, morto a Certaldo nel 1375, B. è il fondatore della narrativa moderna, il maggior novelliere e romanziere europeo in prosa e in versi, [...] l'"uman man" di Giotto di "tanto ingegno" da poter rappresentare pienamente qualsiasi cosa, perché a lui "la bella / natura parte di sé somigliante / non occultò nell'atto in che suggella" (IV, vv. 13 ss.). E poi più esplicitamente nel Decameron ...
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BELLINI, Giovanni, detto Giambellino
Terisio Pignatti
Nacque a Venezia attorno al 1427, stando al Vasari, che lo dice morto novantenne nel 1516.
La questione ha dato luogo peraltro a differenti opinioni, [...] nettamente "rinascimentali", e la cosa presenta singolare interesse in una Venezia ove quegli esempi nell'articolato svolgimento delle Storie di Drusiana: e si ricorderà in particolare che se il B. intraprese il viaggio attorno al 1470, ebbe ...
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Antropomorfismo
Sante Di Giorgi
Marco Aime
Marco Bussagli
Il termine antropomorfismo (dal greco ἄνθρωπος, "uomo" e μορϕή, "forma") designa, in senso lato, la tendenza a conferire aspetto umano alla [...] della scelta tra cosa riprodurre e cosa invece lasciare agli abissi dell'oblio. Nel momento in cui prendono una risoluzione il periodo delle mestruazioni. Il villaggio-corpo dogon racchiude insé entrambi i sessi: le pietre dove vengono schiacciati i ...
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FALCONETTO (Falconeto), Giovanni Maria
Enrico Maria Guzzo
Figlio del pittore Iacopo (I), nacque a Verona nel 1468 c.: è il più famoso rappresentante di una vera e propria dinastia di artisti (cfr. la [...] antichità, cavando in ogni luogo tanto che potesse vedere le piante e ritrovare tutte le misure, né lasciò cosain Roma, o al F. tardo dal Burns (1980), ipotesi accettabile solo se si suppone, per l'esecuzione delle figure disegnate sui sarcofagi ...
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BAROZZI (Barozio), Iacopo (Giacomo), detto il Vignola
Stefano Bottari
Nacque a Vignola (Modena) da Bartolomeo, il 10 ott. 1507.
Dai più autorevoli biografi (Vasari, Danti), e per sua stessa ammissione, [...] problema delle tarsie di S. Domenico, eseguite in vari tempi a partire dal 1528,è insé, anche per gli artisti che direttamente o i monumenti antichi era,, per un artista del Rinascimento, una cosa assurda: ed uno dei biografi del B., il Danti, ...
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CADES, Giuseppe
Antonhy M. Clark
Figlio di Giovanni, nacque a Roma l'8 dic. 1750, Come risulta da una scritta anonima sul retro del suo Autoritratto giovanile, oggi nella Galleria dell'Accademia di [...] a canoni e modi neoclassici.
Se questo miglioramento effettivamente ci fu (ma la cosa non risulta poi così evidente), esso e fu disegnatore prolifico. I suoi disegni, validi inse stessi, erano eseguiti con tutti gli accorgimenti perché potessero ...
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KOUNELLIS, Jannis
Giorgia Gastaldon
Nacque al Pireo il 23 marzo 1936, da Grigoris e da Evaggelia Venou.
Nella Grecia dei conflitti
La famiglia d’origine apparteneva, negli anni antecedenti la seconda [...] insé ovvi riferimenti all’arte classica e, in particolare, alla statuaria equestre. Era così messo in scena uno scontro ideale tra materia e cultura, storia e natura, come sottolineò lo stesso artista in una sua intervista più tarda: «la cosa ...
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CERQUOZZI, Michelangelo, detto Michelangelo delle Battaglie
Giuseppe Scavizzi
Nacque a Roma il 18 febbr. 1602 da Marcello e da Lucia Vassalli, ambedue romani. Fu battezzato nella parrocchia di S. Lorenzo [...] gli fece geniale una cosa, che forse non gli sarebbe stata, se si fosse trovo sollevato alla nobiltà dell'idee col possesso delle lettere...".
Il fatto è che il C. è uno dei primi, se non il primo, ad introdurre in Italia un tipo di pittura di genere ...
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Ejchenbaum, Boris Michajlovič
Pietro Montani
Teorico e storico russo della letteratura e delle arti, nato a Krasni il 4 ottobre 1886 e morto a Leningrado il 24 novembre 1959. Nel 1918 aderì alla Società [...] di Storia delle arti dell'Università di Leningrado. Anche se viene in genere ricordato come uno dei rappresentanti più radicali del discorso'. Si tratta dunque di determinare in primo luogo su che cosa si fonda questa peculiare discorsività e ...
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cosa
còsa s. f. [lat. causa «causa», che ha sostituito il lat. class. res]. – 1. È il nome più indeterminato e più comprensivo della lingua italiana, col quale si indica, in modo generico, tutto quanto esiste, nella realtà o nell’immaginazione,...
se
sé pron. rifl. [lat. sē] (radd. sint.). – 1. Forma forte della declinazione del pron. rifl. di 3a pers.; si usa soltanto quand’è riferito al soggetto (maschile o femminile, singolare o plurale) o nelle frasi enunciate con verbo all’infinito...