PERINI, Ludovico
Elena Granuzzo
(Lodovico). – Nacque il 7 marzo 1685 a Verona nella parrocchia di San Procolo, da Domenico e da Dorotea Simeoni.
Restò presto orfano del padre e «privo degli aiuti necessari [...] , citandola però un'unica volta, come se l’avesse utilizzata esclusivamente per quella occasione in Terraferma veneta in età moderna, Verona 2004, pp. 149, 156, 159; G. Mazzi, «Una cosa ben’aggiustata e che s’accosti alla perfezione», in ...
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PASSARELLI, Vincenzo
Alessandra Capanna
PASSARELLI, Vincenzo. – Nacque a Roma il 29 settembre 1904, figlio di Tullio (1869-1941), ingegnere, fondatore dello Studio Passarelli che a Roma ha accompagnato [...] paternità delle opere divenne cosa condivisa dai componenti dello Studio Studio Passarelli.
Se la scuola internazionale , Cronache di architettura, Roma-Bari 1971, pp. 320-325; V. P., in 50 anni di professione, a cura di R. Bizzotto - L. Chiumenti - ...
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FEA, Giuseppe Andrea
Rita Binaghi Picciotto
Nacque a Carignano, nelle vicinanze di Torino, il 20 ott. 1754, da Filippo Antonio e da una Maria Caterina non meglio identificata (Carignano, parrocchia [...] 'ospedale, recanti la data 26 luglio 1785 e la firma del F., in cui se ne chiedeva l'invio a Torino al Feroggio. I disegni del F. - Strade, vie, piazze, Relazione 22 giugno 1789).Qualche cosa stava cambiando per l'attività del F.: al mutare dell' ...
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CAVAROZZI, Bartolomeo (detto B. de' Crescenzi)
Luigi Spezzaferro
Nacque a Viterbo attorno al 1590, come si deduce dal Mancini che - scrivendo grosso modo nel 1620-21 - lo dice "d'età di 30 anni incirca" [...] gusto di far ritrarre dal naturale, et andava a prender qualche cosa di bello, et di curioso, che per Roma ritrovavasi di frutti prima mano − come generalmente si è ritenuto. Infatti, sein tale "accademia" si praticava certamente anche una pittura ...
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CHEVALLEY, Giovanni (Jean)
Bruno Signorelli
Nato a Siena l'11 ott. 1868 da Amedeo e Carolina Minoglio, frequentò l'istituto tecnico e la Scuola di applicazione degli ingegneri di Torino, dove si laureò [...] Giovanni a Torino (1899-1902), di modi eclettici, anche se impiegò per i solai la recente tecnologia del cemento armato ricordando "la orribile, monotona cosa che sarebbe stato questo insediamento disperatamente uniforme, in cui si accaseranno tante ...
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MANZINI, Giusto (Giusto di Andrea)
Francesco Sorce
Nacque con ogni probabilità a Firenze nel 1441 dal pittore Andrea di Giusto.
La data di nascita si ricava da un documento catastale del 1457 (Gaye, [...] si tende ad ascrivere se non altro l'impostazione generale delle scene (Padoa Rizzo, 2003, p. 179). Anche in questo caso, a dovette adeguarsi pedissequamente alla maniera del capobottega, cosa che rende ulteriormente complessa l'individuazione di ...
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CARBURI, Marino
Sergio Chiogna
Nacque dal conte Demetrio in Argostoli, capoluogo di Cefalonia, nel 1729, secondo di tre fratelli. Compiuti gli studi ginnasiali sulla Terraferma veneta, probabilmente [...] rimettere il piede in patria nel 1778, anche se il viaggio non fu dei più fortunati: perse infatti in un naufragio il figlioletto sicurezza e sorveglianza.
Le culture riuscirono, e la cosa ebbe tanta risonanza che molti viaggiatori di passaggio si ...
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MARCHIORI, Giuseppe
Claudio Stoppani
Nacque a Lendinara (Rovigo) da Ferruccio e da Concetta Callegari, il 18 marzo 1901. Appartenente a una facoltosa famiglia di farmacisti veneziani che aveva raccolto [...]
I suoi articoli in terza pagina, se all'inizio si limitarono a indagini sulla realtà artistica locale, prendendo in esame l'attività tecnica, del "fare" (e sappiamo benissimo che cosa vogliono dire). Avvicinano l'artista all'artigiano. Demoliscono ...
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COUNIS, Salomon-Guillaume
Silvia Meloni Trkulja
Nacque a Ginevra il 22 luglio 1785, figlio dell'incisore e orafo Jean-Michel e di Jacqueline-Elisabeth Favre. La famiglia, originaria di Kölleda in Sassonia [...] . Ney).
Nel 1830 il C. lasciò Parigi e si stabilì definitivamente in Toscana, dove arrivò il 14 ottobre. Non sappiamo cosa lo abbia fatto decidere a questo passo, se la necessità di curarvi i propri interessi (Elisa Bonaparte Baciocchi aveva donato ...
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LORENTINO d'Andrea (Lorentino d'Arezzo)
Angelandreina Rorro
Nacque in data incerta, convenzionalmente fissata al 1430 circa (Thieme - Becker, p. 381). Vasari, che lo chiama erroneamente Lorentino d'Angelo, [...] comunale.
L. visse e lavorò sempre in terra d'Arezzo se si eccettua un breve soggiorno a Perugia. S. Ludovico. Tuttavia rintracciare con certezza la mano di L. non è cosa facile poiché fu un pedissequo esecutore dei cartoni del maestro (Damiani, pp. ...
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cosa
còsa s. f. [lat. causa «causa», che ha sostituito il lat. class. res]. – 1. È il nome più indeterminato e più comprensivo della lingua italiana, col quale si indica, in modo generico, tutto quanto esiste, nella realtà o nell’immaginazione,...
se
sé pron. rifl. [lat. sē] (radd. sint.). – 1. Forma forte della declinazione del pron. rifl. di 3a pers.; si usa soltanto quand’è riferito al soggetto (maschile o femminile, singolare o plurale) o nelle frasi enunciate con verbo all’infinito...