CELEBRINO, Eustachio
Marco Palma
Nacque a Udine verso la fine del sec. XV. Nulla si sa della sua famiglia e dei suoi studi (mancano prove del conseguimento della laurea in medicina cui accenna quasi [...] saper domandar ciascheduna cosain Turchesco, senza indicazione di luogo e di anno). Ma anche le novelle in versi (Esempio d il qual [sic] per voler far le corne a un contadino se ritrovo in la merda lui e il chierico ..., Venetia 1535) e i poemetti ...
Leggi Tutto
BARTOLOMEO da Brescia (Ulmus Lulmus)
Alfredo Petrucci
Nacque a Brescia nel 1506. Si diede all'arte dell'incisione, trattando non solo il rame, ma anche, a servizio dell'editoria locale, il legno. Sono [...] o meno rigoroso del contesto dei tagli modellanti in curva.
Il Lamento riassume insé lo spirito di tutta l'opera conosciuta sua vecchiaia. E prima come impiegò il suo tempo? Che cosa produsse? Il fatto che alcuni dei legni incisi del fondo Soliani ...
Leggi Tutto
CONTARINI, Gasparo
Gigliola Fragnito
Primogenito di Alvise di Federico dei Contarini del ramo della Madonna dell'Orto e di Pofissena di Tommaso Malipiero, nacque a Venezia il 16 ott. 1483 in una famiglia [...] da per nui non semo sufficienti... pur di pensar non che di operar cosa che buona sia" (Jedin, C. und Camaldoli, p. 39). prudenza, a riflessione, a temporeggiamenti, che, se lo porrà spesso in urto con lo irruente Alvise Mocenigo, gli guadagnerà ...
Leggi Tutto
FATTORI, Giovanni
Dario Durbè
Nacque a Livorno il 6 sett. 1825 (non il 25 di quel mese, come l'artista ebbe una volta a dichiarare, o nel 1828, come egli stesso ripeté due volte, anche se esitante). [...] ricordati dal F. periodo "di vita lieta, spensierata senza sapere che cosa fosse il domani") egli abbia potuto mantenere oltre che se stesso e la soffitta di via Nazionale anche uno studio in piazza Barbano (il medesimo ancora usato nel '59, quando F ...
Leggi Tutto
FONTANA, Carlo
Helmut Hager
Nacque a Rancate (Como) il 22 apr. 1638 da Francesco Amedeo e Cecilia Pizzalmore (Donati, 1942, pp. 263 s., 286 n. 3). Non si conosce con esattezza la data del suo arrivo [...] Se il F. mirava a una commissione importante in campo ecclesiastico, l'ultima speranza era che si costruisse la facciata di S. Giovanni in Laterano, per la quale, in non sappiamo tuttavia con esattezza cosa comportasse quest'ultima carica (Coudenhove ...
Leggi Tutto
CELLINI, Benvenuto
Ettore Camesasca
Figlio di Giovanni d'Andrea di Cristofano e di Elisabetta Granacci, nacque a Firenze il 3 nov. 1500. Il C. stesso cm la sua celebre Vita, i trattati e numerose lettere [...] lui congeniale, e l'insipidezza erudita del referto allegato ("cosa insulsa e melensa"). La mediazione della Frusta resta fondamentale Apuleio a s. Agostino e a Petrarca) in rappresentazione di se stessi, mimesi della propria azione. La coincidenza ...
Leggi Tutto
FILIPEPI, Alessandro (Sandro Botticelli)
Ronald W. Lightbown
Nato a Firenze nel 1444 (0 1445), era il più giovane dei figli di Mariano di Vanni, conciatore, e di sua moglie Smeralda, che avevano preso [...] e storiò un Dante in cartapecora a L(oren)zo di P(ie)ro Franc(esc)o de Medici, il che fu cosa maravigliosa tenuta" (Horne, poco dopo il loro ritrovamento nella Domus Aurea, ma se ne servì solo in questo pannello, il che fa pensare che egli sia ...
Leggi Tutto
GHERARDI, Giovanni (Giovanni da Prato, Giovanni di Gherardo, Giovanni di Gherardo Gherardi, Johannes Gerardi, Johannes de Prato)
Francesco Bausi
Nacque a Prato, da Gherardo di ser Bartolo e da Giuliana, [...] altrui mostrar visibile", e afferma che la "plebe" ha "omai perduta" ogni speranza, in quanto "ragion non dà che la cosa impossibile / possibil facci uom sine sustanza"; ma se il Brunelleschi, che "poco sa ordire e vie men tessere" (cioè, che non sa ...
Leggi Tutto
LIPPI, Filippino (Filippo di Fra Filippo di Tommaso Lippi)
Enrico Parlato
Nacque a Prato dall'unione illegittima tra il celebre pittore e frate carmelitano, Filippo, e la monaca agostiniana Lucrezia [...] dettò testamento (Milanesi, 1901) e poi presumibilmente tornò a Roma. "Se ne andò a Roma […] passando prima da Spoleto, come volse Lorenzo di Roma; la qual cosa, vedendogli, m'innamororno assai". In tale direzione si mosse in sintonia con Giuliano da ...
Leggi Tutto
CAVALLINI, Pietro
Carla Guglielmi Faldi
Pittore romano, attivo tra l'ultimo trentennio circa del XIII secolo, e, con approssimazione, il primo ventennio del XIV.
In un atto di compravendita redatto [...] nome tanto grande è operazione rischiosa, e se il bellissimo frammento è cosa da dar da pensare, è pur vero che la suggestione che emana da questo Cristo sovrano è tale da indurre in definitiva ad essere affascinati anche dalla proposta attributiva ...
Leggi Tutto
cosa
còsa s. f. [lat. causa «causa», che ha sostituito il lat. class. res]. – 1. È il nome più indeterminato e più comprensivo della lingua italiana, col quale si indica, in modo generico, tutto quanto esiste, nella realtà o nell’immaginazione,...
se
sé pron. rifl. [lat. sē] (radd. sint.). – 1. Forma forte della declinazione del pron. rifl. di 3a pers.; si usa soltanto quand’è riferito al soggetto (maschile o femminile, singolare o plurale) o nelle frasi enunciate con verbo all’infinito...