FERRUCCI, Andrea (Andrea da Fiesole)
Sandro Bellesi
Figlio di Piero di Marco, nacque a Fiesole (Firenze) intorno al 1465 e giovanissimo fu iniziato allo studio delle arti plastiche. Sotto la guida di [...] i due scultori furono saldati (ibid.).
Se della cappella, eretta "nel mezzo fra quietamente che alcun'altra cosa. Gli fu allogata [inoltre da Fiesole relativi al "fonte battesimale" del duomo di Pistoia, in Riv. d'arte, II (1904), pp. 271-284; ...
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CELEBRANO, Francesco
Mario Rotili
Nacque a Napoli il 27 marzo 1729 da Nicolò, un sarto di origine barese, e da Antonia Parlato. Avviato presto alla pittura nell'"Accademia" del Solimena, si diede anche [...] pittore e scultore. Fu più fortunato in questa seconda attività, anche se probabilmente preferiva la prima dal momento che il C. dovette dedicarsi anche alla scultura.
Sappiamo - e la cosa è prova della raggiunta notorietà - che nel 1757 egli fu tra ...
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BONONE (Bononi), Carlo
Maria Angela Novelli
Secondo la concorde testimonianza delle fonti nacque a Ferrara nell'anno 1569. Le notizie e i documenti riguardanti la sua vita e la sua attività sono piuttosto [...] ), ed anche, cosa di fondamentale importanza, C. Cittadella asserisce che "troppo presto se ne stancò, perché non rendevagli subito 700, Milano 1924, p. 52; G. Medri, Il tempio di San Benedetto in Ferrara, Ferrara 1927, pp. 51, 55, 61, 63; M. Nugent, ...
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LANGETTI, Giovan Battista
Luca Bortolotti
, Nacque a Genova, probabilmente nel 1635, nella parrocchia di S. Sabina, da Giovanni Cesare e da Chiara Bagutti. Si sa che quest'ultima morì, essendo già [...] sul L. divengono un po' più consistenti. Il pittore dovette andare a vivere in laguna (per ragioni che ignoriamo) non molto oltre la metà del sesto decennio, se la Carta del navegar pitoresco di Marco Boschini (pubblicata a Venezia nel 1660) gli ...
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DELLA VALLE (de Valle, Vallense), Andrea
Christina Riebesell
Nato a Roma il 30 dic. 1463 da Filippo, archiatra pontificio, e da Gerolama Margani, il D. apparteneva a una famiglia di medici e giuristi [...] nipote Camilla Capranica. Oggi non se ne conserva più nulla, perché quello che mancava. La quale cosa fu cagione, che altri signori diario ined. degli anni 1519-1524, a cura di J. Coste, in Lunario romano, 1980, pp. 268 s.; A. Gotti, Le gallerie ...
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PASCOLI, Lione
Serenella Rolfi Ožvald
PASCOLI, Lione (Leone). – Nacque a Perugia il 3 maggio 1674, da Giandomenico e Maria Ippolita Mariottini, entrambi appartenenti a «onorate famiglie perugine» (Comolli, [...] in nulla considerato», scrisse Lione nel Codicillo al Testamento politico del 1743 (Perugia, Biblioteca Augusta, Fondo Mariotti, mss. 1410, Corollario LXXIII), soppesando l’inanità dei suoi sforzi nell’indirizzare l’amministrazione della cosa , se si ...
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AMBROGIO da Fossano (A. di Stefano), detto il Bergognone
Angela Ottino Della Chiesa
Le notizie su A. vanno dal 1481 al 1522. Figura per la prima volta nella matricola dei pittori milanesi del 1481, [...] furono quasi certamente rapporti di alunnato diretto, anche se può dirsi che le conquiste plastiche, formali, naturale è ricreato, in una prospettiva a occhio, dai tocchi del leggerissimo pennello che, come nelle predelle, crea la cosa e l'atmosfera ...
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GALLINA, Gallo
Donatella Falchetti Pezzoli
Nacque a Cremona il 15 ott. 1796 da Giovanni, sarto, e da Anna Maria Galazzi. Iniziò lo studio del disegno presso Giovanni Beltrami e si trasferì in seguito [...] attraverso la presentazione di alcuni bozzetti. Se alcuni soggetti sono in linea con le tendenze più aggiornate , ottenne una specifica patente per l'apertura di una litografia, cosa che fece nel 1833 affidandone la direzione all'esperto S. Brison ...
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CRETI, Donato
David Miller
Nacque a Cremona il 24 febbr. 1671 da Giuseppe e da Anna Caffi, sorella dei pittori Ludovico e Francesco e quindi cognata di Margherita Caffi.
Giuseppe (Gioseffo) nacque nel [...] dallo Zanotti (1739) non nella biografia del C. ma in quella del Fava: "andò a Vinegia, e seco il tendenza alla malinconia.
Anche se il meticoloso modo di dipingere sulla sua tendenza a fare "d'ogni piccola cosa ... occasione di melanconia" (p. 100) ...
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BAGLIONI, Bartolomeo, detto Baccio d'Agnolo
Luciano Berti
Nacque a Firenze il 19 maggio 1462. Già il padre (Agnolo) esercitava l'arte del legnaiolo, e fu in questo settore che Baccio dapprima si specializzò [...] grilli, e che quella macchina sì grande richiedeva maggior cosa" (Vasari). E, in effetti, la critica che si può muovere al ballatoio, e dotato, sembra, di gran talento, anche se dalle opere appare in sostanza continuatore dello stile del padre. Tra ...
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cosa
còsa s. f. [lat. causa «causa», che ha sostituito il lat. class. res]. – 1. È il nome più indeterminato e più comprensivo della lingua italiana, col quale si indica, in modo generico, tutto quanto esiste, nella realtà o nell’immaginazione,...
se
sé pron. rifl. [lat. sē] (radd. sint.). – 1. Forma forte della declinazione del pron. rifl. di 3a pers.; si usa soltanto quand’è riferito al soggetto (maschile o femminile, singolare o plurale) o nelle frasi enunciate con verbo all’infinito...