Il Contributo italiano alla storia del Pensiero: Economia (2012)
Debito pubblico e banca pubblica
Fausto Piola Caselli
Origine e legittimità del debito pubblico
Il primo debito pubblico, nella forma di prestito volontario o forzoso, è documentato a Genova e a Venezia [...] proponendo di conseguenza misure drastiche ma, realisticamente, irrealizzabili:
Certa cosa è che per far calare il cambio non vi è altro solo sui cittadini più facoltosi: e anche in questo caso, se le spese militari si presentavano con un’urgenza ...
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CARLI, Filippo
Silvio Lanaro
Nacque a Comacchio (Ferrara), l'8 marzo 1876, da Lorenzo e da Aventina Gentili. Laureatosi in giurisprudenza, fu nominato giovanissimo segretario della Camera di commercio [...] una maggior sintesi della società europea" (p. 301).
Sein La ricchezza e la guerra, scritto nei mesi della neutralità quello del proletariato" entrambi si contentassero "di essere qualche cosa" (Nuove forme di organizzazione…, p. 65), occorreva da ...
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Finanza dei derivati
Paolo Savona
di Paolo Savona
Finanza dei derivati
sommario: 1. Definizione, finalità e proprietà dei contratti derivati. 2. Caratteristiche strumentali e funzionali dei derivati. [...] e, in talaltre, opererà in direzione opposta. L'abilità dell'analista sarà appunto quella di intuire che cosa stia accadendo più solide le basi decisionali della politica monetaria e, anche sein minor misura, di quella fiscale.
Tra i vari modi di ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero: Economia (2012)
Cooperazione
Stefano Zamagni
Un fatto da tempo acquisito è che nell’epoca attuale, che si è soliti definire postindustriale o posttayloristica, il fattore di sviluppo principale è la cooperazione, sia [...] cooperazione, prima ancora che di conflitto di interessi. Solamente se si ha chiaro questo punto si può comprendere la celebre profezia è un beneficio intrinseco nel fare una certa cosa o nel comportarsi in un certo modo. Chiaramente, l’esistenza di ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero: Economia (2012)
Scuola di demografia e statistica
Rosella Rettaroli
Parlare di una scuola di demografia e statistica individuandone genesi ed evoluzione nel periodo tra l’unificazione italiana e la metà del secolo [...] acquisizione delle statistiche sulla popolazione e sui macro e microfenomeni in cui essa è coinvolta, che continuamente cercano di rispondere alle nuove esigenze di interpretazione.
Se si guarda all’evoluzione della statistica nel Paese, si comprende ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero: Economia (2012)
Giammaria Ortes
Alighiero Erba
Studioso esperto in più campi dello scibile, Giammaria Ortes fu interessato alla distribuzione delle risorse e agli effetti sociali della concentrazione delle ricchezze. [...] forti e più frenetici, non men che dai più deboli e più servili. Per la qual cosa e non per altro mi sono indotto a stenderle in carte, procurando pur, se è possibile, di produrre in altri per gli stessi mezzi gli effetti che ho provato e che provo ...
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FASIANI, Mauro
Domenico Da Empoli
Nacque a Torino il 17 febbr. 1900 da Annibale e Battistina Randone.
La famiglia era originaria di Garessio (Cuneo), dove aveva dimorato per diverse generazioni, ed [...] " (p. 21). Sostiene quindi il F. che "se non esiste un movimento tendenziale retto dalle leggi proprie della . Einaudi, Scienza e storia, o dello stacco dello studioso dalla cosa studiata, in Rivista di storia economica, VII (1942), 1, pp. 30- ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero: Economia (2012)
Usura
Nicola Lorenzo Barile
La proibizione dell’usura fra scolastica medioevale e scienza economica
Ripercorrendo le origini del moderno sistema bancario, l’economista Giuseppe Garrani ricorda l’invito [...] leciti e illeciti, e l’ammissione dei cosiddetti titoli estrinseci. Se usura è chiedere qualsiasi cosa oltre al capitale prestato, è tuttavia permesso pretendere una compensazione in virtù di titoli non inerenti il prestito stesso. L’Ostiense ne ...
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FANTUZZI, Marco
Alfeo Giacomelli
Nacque a Roma il 15 ag. 1740 dal nobile ravennate Costantino e dalla contessa Diana Ippoliti di Gazoldo di Mantova e fu battezzato in S. Pietro il 18 agosto, primogenito [...] dopo l'esempio teresiano in Lombardia, se ne era discusso ampiamente negli stessi anni anche in Bologna, per allora senza risultare vanificato e lo stesso F. doveva abbandonare la cosa pubblica.
La causa principale di tale abbandono sarebbe stata ...
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FALCK, Enrico
Mario Fumagalli
Unico figlio di Georges Henri e di Barbara Noblat, nacque nel dicembre (forse il 13) 1828 a Cernay, presso Mulhouse (Francia), accolto nella Chiesa riformata locale - cui [...] del processo (acciaierie e laminatoi) ma non in testa al ciclo (il primo altoforno italiano alimentato Badoni, lo aveva chiamato presso di sé a Castello (Lecco), per sovraintendere ai a 884 mila nel 1860: poca cosa rispetto ai 3,83 milioni della Gran ...
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cosa
còsa s. f. [lat. causa «causa», che ha sostituito il lat. class. res]. – 1. È il nome più indeterminato e più comprensivo della lingua italiana, col quale si indica, in modo generico, tutto quanto esiste, nella realtà o nell’immaginazione,...
se
sé pron. rifl. [lat. sē] (radd. sint.). – 1. Forma forte della declinazione del pron. rifl. di 3a pers.; si usa soltanto quand’è riferito al soggetto (maschile o femminile, singolare o plurale) o nelle frasi enunciate con verbo all’infinito...