Luna
Lara Albanese
Il fascino del cambiamento
La Luna, il nostro unico satellite naturale, ha da sempre affascinato gli abitanti della Terra diventando la protagonista di tanti miti e leggende, oltre [...] mannaro) e ancora oggi questo corpo celeste riappare in espressioni caratteristiche: se una persona è arrabbiata si dice che ‘ha la perché l’aria non scherma né attenua i raggi solari.
Cosa vediamo della Luna
Vediamo la Luna perché è illuminata dal ...
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simbolismo
Eugenia Querci
L’immaginazione e il sogno al servizio dell’arte
Il termine simbolismo indica in primo luogo un movimento letterario e artistico sviluppatosi in Francia e in Europa verso la [...] una confraternita di artisti formatasi in clima ancora romantico – nel 1848, anche se molte loro opere saranno poi ormai in pieno clima simbolista: sono dunque non solo precursori, ma anche protagonisti del movimento.
L’opera simbolista
Cosa permette ...
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FIORENTINO, Pier Angelo
Giuseppe Monsagrati
Nacque a Napoli da Giacomo e da Elisabetta Durelli il 5 marzo 1811 (la data di nascita fissata al 18 marzo 1809 e ricavata dall'epigrafe posta sulla lapide [...] fondato molte speranze su di lui e sulla sua propensione agli studi se, più tardi, deluso dalle sue "monellerie", aveva deprecato quel " trasformava la penna in un'arma e metteva la scrittura al servizio di questo o quell'interesse, cosa peraltro non ...
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COSTA, Lorenzo
Paolo Petroni
Di nobile famiglia spezzina, originaria di Sarzana, nacque a La Spezia il 18 ott. 1798 da Giovanbattista e Angela Picedi dei conti Vezzano.
Il C. trascorse la prima infanzia [...] economico, per essersi "invescato in questa pece dello scrivere e peggio dello stampare", se chiede ai corrispondenti di aiutarlo avvilito e privo di speranza.
Resta da citare un'ultima cosa, il Cosmos, poema ricalcato su quello omonimo dello Humboldt ...
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BIAGIOLI, Niccolò Giosafatte
Gian Franco Torcellan
Nato a Vezzano Ligure (La Spezia) il 18 maggio 1772, per volere del padre entrò nella casa genovese dell'Ordine del Calasanzio, ove vestì l'abito col [...] il modulo ormai noto. Se poco rilievo hanno la canzone B. dal dar seguito alla cosa.
Dava ancora alla luce nel 192, 301-302 (lettera del B.), 321 (un duro giudizio sul B. dantista in una lettera a G. Scalvini), 344, 354, 397 (lettera del B.), 500; VI ...
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BIANCIARDI, Luciano
Francesco Maria Biscione
Nacque a Grosseto il 14 dic. 1922 da Atide, cassiere di banca, e Adele Guidi, maestra elementare. Conseguita la maturità classica presso il liceo "Carducci-Ricasoli", [...] successo di pubblico e di critica.
Fra le traduzioni del B., pur se la scarsa autonomia verso le molte case editrici per le quali lavorò e in mano ad intellettuali dei ceti medi, con la sua angosciosa solitudine metropolitana e, sopra ogni cosa, con ...
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CAPORALI, Cesare
Claudio Mutini
Nacque in data tradizionalmente fissata al 20 giugno 1531, a Perugia, da Camillo.
Secondo le notizie forniteci dal Cavallucci riguardo alla sua formazione intellettuale, [...] , in tono moralistico: "Due cose in corte non mi fer mai danno, / l'Odio e l'Invidia perché non trovaro / Cosa mai il marchese Ascanio a chiamare presso di sé il vecchio scrittore.
A lui si rivolgeva in questi termini Scipione Tolomei: "Il signor ...
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BELCARI, Feo
Mario Marti
Nacque a Firenze il 4 febbr. 1410 da Feo di Coppo, appartenente a famiglia dell'alta borghesia fiorentina, ma di origine senese (Feo è più probabilmente accorciativo di Maffeo [...] il suo inserimento nel governo della cosa pubblica; sicché, oltre che priore nel in un ambiente familiare, di vita quotidiana, in un mondo di sentimenti elementari ed inunecliati, in cui ogni spettatore in fondo poteva ritrovare una parte di se ...
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ALBERGATI CAPACELLI, Francesco
Alberto Asor Rosa
Nacque a Bologna il 19 apr. 1728 dal marchese Luigi e da Eleonora Bentivoglio d'Aragona. Sebbene appartenesse ad una delle più nobili famiglie bolognesi, [...] di pace.
La vita privata dell'A. non importa peraltro, se non in funzione della sua passione per le scene. Nel complesso multiforme della cosa pubblica durante il penodo napoleonico. Nel 1798 pubblicò a Milano l'opuscolo Della drammatica, in cui ...
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COSSA, Pietro
Giorgio Petrocchi
Nacque a Roma il 25 genn. 1830, da Francesco, benestante di Arpino, e dalla torinese Marianna Landesio. La nascita avvenne nel palazzo Avila, in via del Governo Vecchio; [...] " che è stata osservata, in mezzo alle tensioni pseudo-veristiche, nella "noia" del protagonista "per ogni cosa" e che "lo spinge del Plauto o nelle tesi spietate del Giuliano l'Apostata (se non deviate, come di consueto, nella storia amorosa di ...
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cosa
còsa s. f. [lat. causa «causa», che ha sostituito il lat. class. res]. – 1. È il nome più indeterminato e più comprensivo della lingua italiana, col quale si indica, in modo generico, tutto quanto esiste, nella realtà o nell’immaginazione,...
se
sé pron. rifl. [lat. sē] (radd. sint.). – 1. Forma forte della declinazione del pron. rifl. di 3a pers.; si usa soltanto quand’è riferito al soggetto (maschile o femminile, singolare o plurale) o nelle frasi enunciate con verbo all’infinito...