CORTESI, Alessandro (Alessandro Tommaso)
Gianni Ballistreri
Nacque probabilmente intorno al 1460 a San Gimignano, da Antonio, scrittore apostolico, e da Tita Aldobrandini.
La data di nascita, proposta [...] casa sua circondato da letterati e in familiarità con principi e cardinali, se non per la certezza di un Ferdinando scrivendo in esametri un poemetto in lode di suo genero Mattia Corvino (Pintor, p. 24);contemporaneamente, per far cosa gradita a ...
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MAISTRE, Xavier (François-Xavier-Joseph-Marie) de
Giuseppe Izzi
Nacque a Chambéry l'8 nov. 1763 da François-Xavier, presidente del Senato di Savoia, insignito del titolo di conte nel 1780 per i suoi [...] In quell'anno il M. tornò in Russia e vi trovò una società profondamente cambiata nella composizione e nelle abitudini sociali: la cosa 'Histoire d'un prisonnier français. Se nel Voyage è colto un mondo nel momento in cui sta per sparire, nell' ...
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CECCHI, Giovan Maria
Claudio Mutini
Nacque a Firenze il 15 maggio 1518da Bartolomeo o Baccio di Sano Cecchi, famiglia del quartiere di Santa Croce, e da una Sannini, figlia di un farsettaio.
Primogenito [...] del teatro classico ("...confessa Terenzio / non si poter dire cosa, la qual dettasi / non sia dell'altre fiate", se innocua nelle intenzioni e prevedibile nell'esito - ma ligia ai fini del "documento" edificante. Non vengono tuttavia meno in ...
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GRASSELLINI, Gaspare
Giuseppe Monsagrati
Nacque a Palermo il 19 genn. 1796 da Domenico, alto magistrato e poi presidente onorario del Real Patrimonio, e da Silvia Compagnone. Di famiglia appartenente [...] tra le istituzioni e i cittadini. In effetti, se anche non mutarono in profondità il vecchio apparato gregoriano, le sue Roma 1960, p. 112). Politicamente la cosa non ebbe seguito: sempre più isolato e malridotto in salute, il G. uscì di scena.
Morì ...
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GROTO (Grotto), Luigi (detto Il Cieco d'Adria)
Valentina Gallo
Nacque ad Adria il 7 sett. 1541 da Federico, discendente da una famiglia della piccola nobiltà terriera che si era dedicata a lungo all'avvocatura, [...] mentre alla fine dello stesso anno, quantunque vada mettendo "in serbo qualche cosa per la dote della Ginevra mia seconda genita amata da non anchora stampata, non più veduta se non questo Carnesciale in Hadria".
A far propendere per un'elaborazione ...
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DOLFIN, Caterina
Madile Gambier
Nacque a Venezia l'8 maggio 1736 da Giovanni Antonio e Donata Salamon, entrambi patrizi, ma appartenenti a rami poveri e cadetti delle rispettive famiglie.
Il padre, [...] figlia adolescente. Il rapporto padre-figlia era stato - cosa abbastanza insolita all'epoca - molto intenso, preoccupato Giovanni già da tempo della biblioteca della D., e proprio in quel periodo se ne era proibita la circolazione con punizioni per i ...
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COLUCCI, Benedetto (Benedetto di Coluccio)
Renzo Ristori
Nacque a Pistoia, probabilmente nel 1438.
La sua famiglia (il cui nome era forse Fetti), di umili origini, si era trasferita da Pescia, a Monsummano [...] l'adolescenza del giovane, e aggiunge che la cosa gli fu gradita perché sapeva come nella vicina Pio II a Mantova. Non sappiamo se avesse avuto in precedenza rapporti con il concittadino Forteguerri; appare in ogni caso probabile che questi, forse ...
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COLLURAFI, Antonino
Gino Benzoni
Figlio di Sebastiano, nacque nel 1585 a Librizzi, minuscolo centro della sottointendenza di Patti (prov. Messina), in una famiglia - quella dei Collura, il cui cognome [...] rappresento il vostro ritratto, acciò, mirandolo non facciate cosa indegna della vostra bellezza ed operiate conforme al vostro chiede, ove la letteratura si risolve in panegirico, a che pro rimanere a Venezia; e se non sia più munifica la corona ...
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FERRARI, Giovanni Battista
Massimo Ceresa
Nacque a Siena: la sua data di nascita oscilla, nelle fonti, tra il 1582 ed il 1585. Nei vari documenti che lo riguardano, contenuti nei Catalogi dell'Archivum [...] dove forse i giudizi dello Spinola, pur se eccessivamente malevoli, trovano qualche giustificazione nello stile Francia, alla quale sarebbe dovuto corrispondere un premio in denaro. Poussin si adoperò vanamente per l'una cosa e l'altra, e il F. attese ...
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COEN, Achille
Piero Treves
Nato da Giuseppe e da Eva Bonaventura in Pisa il 5 gennaio del 1844, fu allievo a Livorno probabilmente dell'istituto privato che il padre vi dirigeva, e tornò in seguito [...] culturale che gli è proprio, non senza (ed è cosa notabile in un toscano) la rivendicazione del romanticismo, i cui paladini al C. e ai suoi rimase poi sempre affezionato e devoto, se alle figlie di lui dedicò la propria monografia pariniana). E l' ...
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cosa
còsa s. f. [lat. causa «causa», che ha sostituito il lat. class. res]. – 1. È il nome più indeterminato e più comprensivo della lingua italiana, col quale si indica, in modo generico, tutto quanto esiste, nella realtà o nell’immaginazione,...
se
sé pron. rifl. [lat. sē] (radd. sint.). – 1. Forma forte della declinazione del pron. rifl. di 3a pers.; si usa soltanto quand’è riferito al soggetto (maschile o femminile, singolare o plurale) o nelle frasi enunciate con verbo all’infinito...