GABETTI, Giuseppe
Lorenzo Gabetti
Nato a Dogliani, nelle Langhe, il 5 apr. 1886, da Lorenzo e da Maria Cappa, dopo aver seguito gli studi medi e liceali a Mondovì (1898-1901) e a Savona (1901-04), si [...] che davano il senso profondo di che cosa è la letteratura, di che cos' Egli volle accanto a sé dei giovani che avevano Friedrich Bischoff (ibid., pp. 345-362); da ricordare ancora Problemi in discussione: l'Italia e la poesia di Rilke (ibid., 1944, ...
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CAMPIGLIA, Alessandro
Gino Benzoni
Di antica famiglia vicentina, è sicuramente da identificare con quell'Alessandro, primogenito di Francesco, a favore del quale, purché si addottorasse, testava nel [...] a collaborare con il successore del Brulart de Leon "se questo signore haverà bisogno di cosa alcuna, di qualche reale informatione in questi paesi". Deluse dalla morte del re le sue speranze in Enrico IV di Borbone e nella sua finale volontà di ...
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DAVANCINO (Davanzino) di Giovanni
Rosario Contarino
Di lui non abbiamo alcuna notizia, se non che è indicato come l'autore del cantare trecentesco toscano Il Bel Gherardino da due postille del cod. [...] suo esordio: "Con ciò sia cosa che questo cantare / sia dei primi ch'io mai mettessi in rima / però vo' far perfetto Bel subitamente" (cant. I, str. 12, vv- 3-4); "Davagli un colpo, se 'l cantar non erra / che fu per lui si pessimo e mortale" (cant. I ...
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ARAOLLA, Girolamo
Claudio Mutini
Nacque a Sassari nel primo ventennio del sec. XVI, da famiglia nobile, che nel 1531 possedeva ancora un castello a Porto Torres. A Sassari l'A. intraprese gli studi [...] valse ad accrescere notevolmente il suo prestigio nell'ambito della vita cittadina se si pensa aRa familiarità dell'A. con i conti di Elda ayre, tottu est umi die, Et non durat in isse cosa alcuna". Scarso interesse riservano le rime encomiastiche e ...
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GIANNINI, Silvio
Fulvio Conti
Nato a Bastia, in Corsica, il 20 apr. 1815 da Agostino, commerciante, e da Lucia Bonavita, all'età di sei mesi fu condotto a Livorno, dove i suoi genitori presero residenza [...] degli scritti mazziniani, e la cosa doveva avere qualche fondamento se nel 1843, come si apprende 1956, pp. 116 s.; L. Castelfranchi, Il "Corriere livornese" (1847-1849), in Bollettino storico livornese, II (1938), 1, pp. 46-68; T. Fracassini, ...
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DEL BENE, Benedetto
Salvatore Adorno
Nacque a Verona nel 1749 da Girolamo e Barbara Cartolari. Il padre, uomo di lettere, lo educò alla lettura dei classici latini di cui divenne attento e appassionato [...] s. Francesco di Sales, pubblicata anonima a Verona: "È piccola cosa ma è costata una grande e quasi ininterrotta fatica", commenterà, fondono in un linguaggio chiaro, appropriato ed efficace. L'apparato di note esplicative rappresenta poi, di per se ...
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COMANINI, Gregorio
Marina Coccia
Nacque a Mantova verso la metà del sec. XVI. Sulla sua vita si hanno poche notizie; mentre è ampiamente menzionata dai critici del sec. XVII e del successivo la sua [...] , l. XII), più una cosa si comprende e maggiore è il diletto che se ne riceve.
Ma la grande importanza [1590], Roma 1947, pp. 221 s.; T. Tasso, Discorsi del poema eroico [1594], in Le prose diverse di T. Tasso, a cura di C. Guasti, Firenze 1875, p. ...
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CASTRIOTA, Costantino
Renato Pastore
Sono ignoti data e luogo della nascita di questo discendente indiretto di Giorgio Castriota Scanderbeg, e quindi risulta incerta anche l'attribuzione della sua paternità [...] il quale, giudicando essere il C. "atto a ciascuna cosa che comandar si potesse",ne fece il proprio fedele accompagnatore, disposizione all'avventura e all'intrigo politico se lo vediamo costretto a riparare in Francia per aver dato asilo al sicario ...
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GARGANI, Giuseppe Torquato
Fulvio Conti
Figlio di Giuseppe, nacque a Firenze il 12 febbr. 1834 e studiò alla scuola dei padri scolopi di S. Giovannino. Qui, sotto il comune magistero di padre G. Barsottini, [...] tomba dovrebbe essere per la nazione cosa sacra. […] Tutte le nazioni fanno a gara in onorare le loro celebrità, solo questa aveva concepito in funzione di un rinnovamento culturale illuministico, tendevano a restare fini a se stessi, oggetto ...
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ANTINORI, Anton Ludovico
Italo Zicàri
Nacque in Aquila il 26 ag. 1704. Compiuti i primi studi sotto la guida del proposto Niccolò Guacci, a undici anni fu mandato presso i parenti del padre a Napoli, [...] nei Rerum Italicarum Scriptores, l'A. fu incaricato della cosa e dal 1732 al 1737 gliele inviò corredate di un'ampia armonia, non si sollevano in verità sulla produzione corrente del tempo e l'A stesso ne faceva poco conto, se, molto tempo prima di ...
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cosa
còsa s. f. [lat. causa «causa», che ha sostituito il lat. class. res]. – 1. È il nome più indeterminato e più comprensivo della lingua italiana, col quale si indica, in modo generico, tutto quanto esiste, nella realtà o nell’immaginazione,...
se
sé pron. rifl. [lat. sē] (radd. sint.). – 1. Forma forte della declinazione del pron. rifl. di 3a pers.; si usa soltanto quand’è riferito al soggetto (maschile o femminile, singolare o plurale) o nelle frasi enunciate con verbo all’infinito...