CARDILE, Vincenzo
Salvatore Nigro
Nato a Savoca (Messina) il 16 apr. 1761 da Niccolò Paolo e da Rosa Garufi, compì i primi studi di grammatica e di retorica con l'abate Antonino Puliatti, il quale, [...] Gessner), aveva saputo recuperare per sé e per i propri allievi lu nenti l'aiu, mi manca la cosa", soleva ripetere. Di questa postrema indigenza ., I, Palermo 1875, sub voce. Appena un accenno al C. è in G. Di Giovanni, La vita e le opere di G. A. De ...
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BALLI (Balle, Ballo), Tomaso (Masi)
Enzo Noè Girardi
Nato a Palermo nella prima metà del sec. XVI da Antonio, nobile palermitano, giureconsulto e maestro razionale del tribunale del Regal Patrimonio, [...] una volta tagliò con un rovescio una gamba: onde per tal cosa ancor è restato il motto de', 'rovesci di Masi Ballo'" (Di Giovanni). Fu in rapporto con gli Alterati di Firenze, se non proprio anche loro socio; membro dell'Accademia palermitana degli ...
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ARMANI, Vincenza
Ada Zapperi
Nacque nella prima metà del sec. XVI a Venezia di famiglia trentina (il D'Ancona la ritiene figlia d'arte, facendola discendere dalla nota famiglia di comici D'Armano).
Cosa [...] fu "retore insigne, musica sublime, ...da se componeva i madrigali e li musicava e li italiani, I, Firenze 1897, pp. 202-211; B. Croce, V. A. e Adriano Valerini,in Poeti e scrittori del pieno e del tardo Rinascimento, II,Bari 1945, pp. 170-181; I. ...
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BOSSI (Bosso), Gerolamo
Piero Floriani
Figlio di Francesco e di Francesca della stessa famiglia, nacque a Milano in data imprecisabile. Non si conosce il curriculum dei suoi studi; solo si sa che intraprese [...] ci farebbe pensare a un suo stato di agiatezza, se nella prima delle sue opere (I primi cinque cosa che giova notare, segno anche questo dei tempi, è che cambiano i destinatari di alcuni elogi: scomparso Carlo V, il suo posto spetta a Filippo II; in ...
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CESENA, Antonio
Gaspare De Caro
Nacque a Varese Ligure, presso La Spezia, presumibilmente al principio del sec. XVI. Presi gli ordini religiosi divenne, in data imprecisabile, parroco del paese natale. [...] casa Fiesca", la quale, secondo il C., "è cosa da essere in eterno pianta". All'origine di questa luttuosa conclusione, la congiura , seppure minore, alla conoscenza dell'episodio, se il cronista nella intenzione di giustificare i protagonisti ...
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ARNIGIO, Bartolomeo
Simona Carando
Nacque a Brescia nel 1523 da un fabbro ferraio dal quale ereditò il mestiere e forse il desiderio di disfarsene al più presto. Sembra che alcuni amici lo incoraggiassero [...] sé come lettore di filosofia: la qual cosa gli permise di tornare a Brescia e di restaurare alquanto la sua fama in 2, Brescia 1753, pp. 1109-1112; G. B. Passano. I novellieri italiani in prosa, Torino 1878, pp. 28 s.; M. Rosi, Scienza d'amore, Milano ...
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BERTANI (Bertanni), Giovanni Battista
Nicola De Blasi
Nacque a Venezia negli ultimi anni del sec. XVI e quivi trascorse l'adolescenza e la giovinezza, dedicandosi dapprima agli studi letterari e filosofici [...] fama dové essere abbastanza diffusa negli ambienti letterari del tempo, se l'imperatore Mattia chiamò il poeta, verso il 1617 o sviluppando in particolare le trame amorose fra Armida e Rinaldo, Erminia e Tancredi, ma trasse interi versi, cosa di ...
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ABBRACCIAVACCA, Bartolomeo (Meo)
Ghino Ghinassi
Nacque probabilmente a Pistoia, non sappiamo in quale anno, da un Abbracciavacca di Guidotto, appartenente alla famiglia pistoiese dei Ranghiatici, del [...] in quell'anno si trovava in Pistoia; se così, gli sarebbe stata risparmiata, forse in considerazione della sua giovane età, la condanna all'esilio che in quegli anni aveva colpito, in accompagnatoria; "Pensando ch'ogni cosa aggio da Dio", preceduto da ...
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ADALBERTO di Samaria (Alberto di Samaria, Adalberto Samaritano)
Ovidio Capitani
È il primo "magister"di ars dictandi della scuola bolognese che si possa identificare con una certa sicurezza. Pur non [...] costituiscono l'esemplificazione del genere epistolare prosaico.
Se queste lettere, illustrate dallo Haskins, possono essere precedentemente alcuni impegni a Bologna. Qui, in seguito, avrebbe perduto ogni cosa nel corso di un incendio, si da ...
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cosa
còsa s. f. [lat. causa «causa», che ha sostituito il lat. class. res]. – 1. È il nome più indeterminato e più comprensivo della lingua italiana, col quale si indica, in modo generico, tutto quanto esiste, nella realtà o nell’immaginazione,...
se
sé pron. rifl. [lat. sē] (radd. sint.). – 1. Forma forte della declinazione del pron. rifl. di 3a pers.; si usa soltanto quand’è riferito al soggetto (maschile o femminile, singolare o plurale) o nelle frasi enunciate con verbo all’infinito...