CIACERI, Emanuele
Giovanni Pugliese Carratelli
Nato a Modica (Ragusa) il 27 dic. 1869 da Giovanni e da Maria Concetta Romeo, vi compì gli studi fino alla licenza liceale; nel 1889 divenne, per concorso, [...] divenute canoniche nella storiografia moderna. Il C. dichiara la sua fede nella tradizione classica (che "ha insé qualche cosa di sacro" e "spoglia di materiali amplificazioni e d'artificiosi abbellimenti, è quasi sempre fondamento di verità ...
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ANZILOTTI, Antonio
Walter Maturi
Nacque a Pisa l'8 maggio 1885 da Francesco, professore di storia e geografia nelle Scuole Normali. Iscrittosi alla Facoltà di lettere dell'università di Pisa il 6 nov. [...] alla nazione, in La Voce, 6 giugno 1912), ma il nazionalismo per l'A. faceva una cosa sola col E, approfondendo sempre più la sua spietata analisi introspettiva, avvertiva insé (p. 18): "un individualismo eccessivo, una cultura egoistica, un ...
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CASALE, Scipione Giuseppe
Nilo Calvini
Manca ogni dato sulla sua nascita e sulla sua formazione. Nel 1740 era a Roma quale impiegato nella segreteria del rappresentante diplomatico della Repubblica [...] ecclesiastici di quel regno. Egli al contrario anche in questo manda la cosain dilazione..." (disp. del 16 dic. 1758, Fonzi che egli non dovesse ingerirsi in questioni politiche. Questa ostentata neutralità di Roma, se non fu gradita molto neppure ...
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BORGIA, Giovanni, duca di Gandía
Gaspare De Caro
Nacque nel 1476, presumibilmente a Roma, da Vannozza Catanei e dal cardinale Rodrigo Borgia, il futuro pontefice Alessandro VI, come testimoniano una [...] Rodrigo, il compito di innalzare le fortune spagnole della famiglia, cosain effetti conseguita nel 1485 con la concessione da parte di Benevento e delle signorie di Terracina e di Pontecorvo. Se il papa riuscì a soffocare ogni protesta della Curia e ...
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BARBARIGO, Agostino
Franco Gaeta
Nacque nel 1419 da Francesco e da Cassandra Morosini e si sposò con Isabetta Soranzo, dalla quale ebbe cinque figli. La sua vita si svolse in uno dei periodi cruciali [...] politica "italiana" di terraferma, il B. riassunse insé il senso di un successivo sviluppo della politica estera cosa affatto insueta nel costume dogale), che accettava in gran copia donativi e che esigeva l'appannaggio in ducati di zecca e non in ...
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Generale romano, triunviro, dittatore (Roma 100/102 - ivi 44 a. C.). Nato da nobile famiglia romana, fu bandito da Silla; prestò servizio nelle province dell'Asia Minore tra l'81 e il 78, fu questore nel [...] rivoluzionarî di Catilina, ma, prevedendone il fallimento, se ne separò in tempo, pur cercando poi di salvare i congiurati attese con eccezionale sagacia ed energia a riordinare la cosa pubblica e, soprattutto, a consolidare nello stesso tempo ...
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Russia Il più vasto Stato del mondo, esteso dall’Europa orientale all’Estremo Oriente.
Il nome R. designa lo Stato consolidatosi a partire dal 16° sec. attorno al Principato di Moscovia ed esteso al momento [...] non frutta per la massima parte dell’anno; se la situazione era in qualche modo sostenibile per le aziende collettive (kolchoz) El Lissitzky (pseudonimo di E. Lisickij) la rivista Vešč´ («La cosa») e scrive il suo primo romanzo, pieno di ironia e di ...
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Pseudonimo del rivoluzionario e statista russo V. I. Ul′janov (Simbirsk 1870 - Gorki, Mosca, 1924). Figlio di un ispettore scolastico, la sua giovinezza fu segnata dalla vicenda del fratello maggiore Aleksandr, [...] i kak oni vojujut protiv social-demokratov? ("Che cosa sono gli ‟amici del popolo" e come lottano mesi di carcere e tre anni di esilio in Siberia; qui sposò N. Krupskaja e si però univoco il giudizio sul leninismo: se lo stalinismo ne fece una sorta ...
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Generale e uomo politico francese (Lilla 1890 - Colombey-les-Deux-Églises, Haute-Marne, 1970). Uscito dalla scuola militare di Saint-Cyr (1912), partecipò alla prima guerra mondiale: due volte ferito, [...] sociali alla gestione responsabile della produzione e della cosa pubblica. Le diverse opposizioni, soprattutto quelle di regionale e quella del senato in senso para-corporativo. Nell'illusione di avere ancora dietro di sé il paese, de G. indisse ...
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Palermo Comune della Sicilia (158,9 km2 con 657.561 ab. al censimento del 2011, divenuti 647.422 secondo gli ultimi rilevamenti ISTAT del 2020), città metropolitana e capoluogo di regione, situato sulla [...] prevalentemente al movimento naturale e non all'immigrazione, poiché sein quest'epoca le condizioni di vita e l'economia centrodestra, Roberto Lagalla.
Dalla seconda metà degli anni 1990 Cosa Nostra ha abbandonato lo stragismo, che si era rivelato ...
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cosa
còsa s. f. [lat. causa «causa», che ha sostituito il lat. class. res]. – 1. È il nome più indeterminato e più comprensivo della lingua italiana, col quale si indica, in modo generico, tutto quanto esiste, nella realtà o nell’immaginazione,...
se
sé pron. rifl. [lat. sē] (radd. sint.). – 1. Forma forte della declinazione del pron. rifl. di 3a pers.; si usa soltanto quand’è riferito al soggetto (maschile o femminile, singolare o plurale) o nelle frasi enunciate con verbo all’infinito...