GIACHINOTTI, Pier Adovardo
Vanna Arrighi
Nacque a Firenze nel 1482 da Girolamo di Adovardo e da Alessandra di Piero Corsi.
I Giachinotti erano probabilmente di origini magnatizie, provenendo - secondo [...] di Lari, una delle numerose giusdicenze in cui si articolava il dominio fiorentino. prigionieri e questa volta sotto tortura, cosa che egli dovette eseguire, mandando poi ufficiale della Repubblica fiorentina, anche se già dalla sconfitta di Gavinana ...
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BRACCI, Marco
Roberto Zapperi
Appartenente a una famiglia di mercanti originaria di Vinci, trasferitasi in Firenze nel corso del sec. XIII, nacque in data imprecisata nella seconda metà del secolo XV [...] dato che, pur essendo a vita, se la fece rinnovare ben due volte da primi successi romani ("la Sig.ra è in tanta grandezza che i vescovi li fanno Ratisbona scrisse a Cosimo "Dio vogli che facci qualche cosa di buono e non s'accordi con li luterani" ...
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FEDERICI, Vincenzo, detto Capobianco
Giuseppe Masi
Nacque nel 1772 ad Altilia, piccolo casale nei pressi di Cosenza, posto su un'altura prospiciente il Savuto, un fiume che segna il confine tra le due [...] preoccupò le autorità cosentine, le quali decisero di riferire la cosa al Manhès. Il generale dapprima lo richiamò personalmente e, sollevare la provincia di Cosenza, senza versare sangue se non in caso di estremo bisogno e proponendosi di rispettare ...
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ISABELLA d'Inghilterra, regina di Sicilia, imperatrice
Fulvio Delle Donne
Nacque molto probabilmente alla fine del 1214 a Gloucester, quarta figlia, la seconda femmina, di Giovanni, re d'Inghilterra, [...] III d'Inghilterra trovarono esito concreto: infatti, in quell'anno l'imperatore Federico II, rimasto Guglielmo Brewer, e, disposta ogni cosa, il giorno di S. Giovanni per farle visita, non poté vederla se non dopo alcuni giorni, quando Federico ...
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FALCONE, Giovan Battista
Giuseppe Monsagrati
Nacque ad Acri (oggi in provincia di Cosenza), il 23 ott. 1834 da Angelo e da Maria Antonia Salvadio. Con l'idea di aprirgli la strada alla carriera ecclesiastica [...] d'un fallimento. Comunque il F., se anche consigliò di soprassedere - cosa che appare improbabile - non fu ascoltato, c'era nella prematura scomparsa di "un'anima virile e ardita in un cuore tenero di fanciullo". Nel 1888 la città di Acri dedicò ...
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MALOCELLO, Fresone
Enrico Basso
Nacque probabilmente a Genova intorno al primo decennio del Duecento; non sono noti i nomi dei genitori. La famiglia era una delle principali della città e della parte [...] quelle del Guercio e placare la collera dell'imperatore. La cosa non doveva essere facile, anche perché è verosimile che ultima notizia diretta sulle attività del M., anche se probabilmente egli era ancora in vita nel 1281, quando suo figlio Oberto, ...
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EUSTACHI, Filippo
Nadia Covini
Figlio secondogenito di Antonio (sposato in prime nozze con una donna della famiglia pavese dei "de Iacopo"), nacque, con ogni probabilità, nel 1409 a Pavia e divenne [...] cosa, ma la sua partecipazione resta piuttosto oscura nei suoi contorni, e in una lettera di due anni dopo il Moro lo scagionò completamente. In . Fin da giovane, scrive il Corio, l'E. "se dilectò de archimia", e nel 1485 passò molte giornate chiuso ...
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FRISCIA, Saverio
Francesco M. Biscione
Nacque a Sciacca, nella provincia di Girgenti (oggi Agrigento), l'11 nov. 1813 da Michele e Michelangiola Sortino. Per volontà dei genitori, che volevano farne [...] italiana - anche se non sembra abbia svolto attività dirigente (cosa di cui lo stesso Mazzini ebbe a dolersi in una lettera a dell'Internazionale, che sancì l'adesione alle posizioni di Bakunin in polemica con la linea di Marx e di Engels.
Il ...
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COTTA, Pietro
Franca Petrucci
Di famiglia milanese, nacque da Serrando nel secondo decennio del sec. XV. Le prime notizie su di lui sono del 1428 e del 1430: giureconsulto e cosignore della Valcuvia, [...] Trivulzio. In essi tra l'altro si stabiliva che lo Sforza, se avesse conquistato Brescia, si sarebbe tenuto la città e in caso alcuni soldati sforzeschi, che li depredarono. Venuta però la cosa a conoscenza del condottiero, questi punì i colpevoli e ...
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FEDERICI, Romolo
Sandra Pileri
Nato a Roma nel 1825, studiò presso l'università romana. L'ascesa di Pio IX al soglio alimentò le speranze democratiche dei giovani romani, e il F. fu tra i promotori [...] l'esistenza di qualche cosa di stabile e permanente è incapace di trasmetterle per sé stesso. Questa unità umana collima Pavone, Le prime elezioni a Roma e nel Lazio dopo il XX settembre, in Arch. della Soc. romana di storia patria, s. 3, XVI-XVII ...
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cosa
còsa s. f. [lat. causa «causa», che ha sostituito il lat. class. res]. – 1. È il nome più indeterminato e più comprensivo della lingua italiana, col quale si indica, in modo generico, tutto quanto esiste, nella realtà o nell’immaginazione,...
se
sé pron. rifl. [lat. sē] (radd. sint.). – 1. Forma forte della declinazione del pron. rifl. di 3a pers.; si usa soltanto quand’è riferito al soggetto (maschile o femminile, singolare o plurale) o nelle frasi enunciate con verbo all’infinito...