Torquato Tasso: Poesie - Introduzione
Francesco Flora
Alla poesia di Torquato Tasso, qualunque genere abbia egli trattato, dalle rime d'amore o di vario tema al canto pastorale dimesso, fino a quei [...] virtù della sua femminilità. Vero è che Armida ebbe sempre insé la certezza di poter avvalersi delle sue doti femminili:
e far «adopra gli aggiunti con si raro giudizio che diffidi cosa è trovarne in tutto il suo poema un solo ozioso».
E la ...
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Poeti minori dell'Ottocento. Tomo I
Luigi Baldacci
Una strana impressione potrebbe fare al lettore (e intendiamo anche quello più avvertito) sentir dire che questa poesia minore dell'Ottocento, presa [...] stesso poeta: «Se io per avventura ero nato a qualche cosa, ero nato al pittore; e per questo se qualche cosa ci è di alle umiltà della prosa senza cader nel volgare. E poi, se si scrive in versi, è segno che il linguaggio ordinario non ci basta ad ...
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L'esperienza letteraria
Alberto Guasco
«Generazioni ne ho vedute molte...»
I confini di un problema
«Uomini, persone: generazioni ne ho vedute molte succedersi o variare da quelle originarie e via via [...] dove tu non sei e io da solo senza di te pavento.
Che cosa mi aspetta, chi governa il nulla, il non presente il non essente? «l’uomo di pena» alle pietre del Carso, lo riporta in contatto con sé («non sono mai stato / tanto / attaccato alla vita»69), ...
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Critica letteraria
RRené Wellek
di René Wellek
Critica letteraria
sommario: 1. Il termine e il concetto di critica. 2. Teoria della letteratura. 3. Critica pratica e storia della letteratura. 4. Procedimenti [...] linguaggio" (v. Barthes, 1964, p. 256).
Indipendentemente dagli sviluppi avutisi in Russia e in Cecoslovacchia, T. S. Eliot vide che forma e contenuto sono una sola cosa", anche se, come egli dice nel suo consueto stile paradossale è sempre vero ...
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Lo studio dell'antichità classica nell'Ottocento – Introduzione
Piero Treves
Quando, conformemente al modulo sallustiano dei cronisti di Guglielmo il Conquistatore, Dino Compagni delineava l'animo, [...] risorta Pompei.
Roma, dunque, già è il simbolo d'un qualche cosa di cui non si ha più oltre bisogno, di cui tanto più o un miracolo: la Rivoluzione. E non la Rivoluzione francese inse stessa, ma quanto vi s'incarna, e si concreta nella temperie ...
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Giordano Bruno e Tommaso Campanella: Opere
Augusto Guzzo
Romano Amerio
La figura di Giordano Bruno è - oltre alla potenza e originalità della sua mente - così tragica, che la coscienza italiana non [...] pensa, e che cosa tenta di dire in quel suo linguaggio roccioso, per trovar l'imbocco del corridoio per il quale egli ha camminato e il lettore deve saper seguirlo.
Del resto, il Bruno tentò, a volte, di tradurre se stesso: anzi, non è escluso che ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero: Scienze (2013)
Lingua, letteratura e scienza da Dante a Calvino
Andrea Battistini
Il sapere integrato del Medioevo
Ai tempi di Dante Alighieri, una vera distinzione tra le «due culture» non si poneva perché la stessa [...] infusa da Dio al momento del concepimento, assume insé le funzioni vegetative e sensitive che regolano la vita nulla a che fare con la nostra felicità». E dunque, a cosa serve, si domanda,
conoscere la natura delle belve e degli uccelli e ...
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Motti e Facezie del Piovano Arlotto: Prefazione
Gianfranco Folena
Le cose che a fanciulli e ad ignoranti
vanno per man, soglion perder sua forma
e mutar spesse volte soi sembianti.
Vien poi chi per [...] s'è detto, la carità («per tutta la Scrittura santa non dice altro se non carità», 143, 10), e una carità di fondo sociale e mondano. otto di grano, barili quattro di vino, posto ogni cosain Firenze, a M. Caterina di Simone, per gratitudine che ...
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LEOPARDI, Giacomo
Achille Tartaro
Primogenito del conte Monaldo e di Adelaide dei marchesi Antici, nacque il 29 giugno 1798 a Recanati, alla periferia dello Stato pontificio. Visse gli anni della fanciullezza [...] dolcezza del ricordare (indipendenti dai ricordi inse stessi), consistenti nell'illusione di Il pensiero di L., prefaz. di E.M. Cioran, Milano 1997; E. Severino, Cosa arcana e stupenda. L'Occidente e L., Milano 1997; M. Manotta, L.: la retorica ...
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Prosatori Minori del Trecento, Scrittori di religione – Introduzione
Don Giuseppe De Luca
I. La letteratura in volgare italiano del secolo decimoquarto è letteratura di estate colma, non solamente nelle [...] non ci fosse diritto né arte, né civiltà né amore: sono storie; ma erano altra cosa. Lo stesso Gregorio VII, il maggiore dei pontefici romani, che ricapitolò insé il primo millennio cristiano e creò il secondo, era squassato da sussulti di devozione ...
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cosa
còsa s. f. [lat. causa «causa», che ha sostituito il lat. class. res]. – 1. È il nome più indeterminato e più comprensivo della lingua italiana, col quale si indica, in modo generico, tutto quanto esiste, nella realtà o nell’immaginazione,...
se
sé pron. rifl. [lat. sē] (radd. sint.). – 1. Forma forte della declinazione del pron. rifl. di 3a pers.; si usa soltanto quand’è riferito al soggetto (maschile o femminile, singolare o plurale) o nelle frasi enunciate con verbo all’infinito...