VERHAEREN, Émile
Diego Valeri
Poeta belga di lingua francese, nato a Saint-Amand, presso Anversa, il 21 maggio 1855, morto, travolto da un treno, a Rouen, il 27 novembre 1916. Finiti gli studî di giurisprudenza, [...] intendere e ad amare ogni cosa, la terra e il cielo, il bene e il male, in un inesauribile impeto di entusiasmo panteistico Les Blés mouvants (1912) insistono su motivi già noti, se non esauriti, e si differenziano dalle precedenti soltanto per il ...
Leggi Tutto
GRASS, Günter
Luigi Quattrocchi
Scrittore tedesco, nato a Danzica il 16 ottobre 1927. Ha esordito come lirico, e ha proseguito poi su un suo filone, ben caratterizzato dalla predilezione per temi e [...] Onkel, Onkel (1965). Più felice, anche se macchinoso, il dramma più noto, Die Plebejer . è più di ogni altra cosa romanziere: il suo primo romanzo G. Cusatelli, G. Grass: Il tamburo di latta, in Il romanzo tedesco del Novecento, Torino 1973; pp. 471- ...
Leggi Tutto
WINTHER, Christian Ferdinand
Giuseppe Gabetti
Poeta danese, nato a Fensmark, presso Næstved, il 29 luglio 1796, morto a Parigi il 30 dicembre 1876. Fu, anche nella realtà quotidiana dell'esistenza, [...] , di raccolta in raccolta, oscillando fra la lirica pura e la romanza e la novella in versi. Ma una cosa rimane costante, e a trasformarsi o a morire - abbia avuta in Europa: e resta opera notevole, anche se il W. s'illuse invano di diventare così ...
Leggi Tutto
WALSCHAP, Gerard
René F. Lissens
Scrittore belga, nato a Londerzeel il 9 luglio 1898, morto ad Anversa il 25 ottobre 1989. Dopo una vocazione missionaria, poi venuta meno, fu giornalista, e dal 1940 [...] rimette in dubbio ogni cosa, forse per effetto dei turbolenti anni Sessanta, in Het gastmaal ("Il banchetto", 1966) e in Het uomo nella sua profondità e intensità; l'arte non ha significato se non cerca di scoprire il significato della vita. W. non ...
Leggi Tutto
ZEDLITZ, Joseph Christian, barone Nimmersatt
Carlo Grünanger
Poeta austriaco, nato nell'avito castello di Johannisberg in Slesia il 28 febbraio 1790, morto a Vienna il 16 marzo 1862. Condiscepolo, nel [...] entrato nella cancelleria di stato, se ne fece il portavoce nelle sue sentita come un vincolo d'amore e di fede che stringe in una sola famiglia i grandi e gli umili, la natura e Nächtliche Heerschau, che rimarrà la cosa sua più bella.
Ediz.: ...
Leggi Tutto
WILDER, Thornton
Salvatore Rosati
Scrittore americano, nato il 17 aprile 1897 a Madison (Wisconsin). Nel 1906 seguì la famiglia in Cina, rimanendovi sette anni e iniziando gli studî che proseguì in [...] soggetta a tali costrizioni, per dedicarsi al teatro. In realtà, i suoi intenti spirituali fanno di lui uno scrittore di apologhi assai più che un romanziere e se The Bridge of San Luis Rey deve qualche cosa a Le carosse du Saint Sacrement di Mérimée ...
Leggi Tutto
TOFFANIN, Giuseppe
Critico letterario e scrittore, nato a Padova il 26 marzo 1891; insegna dal 1928 letteratura italiana nell'università di Napoli, disciplina che aveva prima insegnata nelle università [...] in Tacito, che spesso non è se non un Machiavelli travestito. È questo il cosiddetto "tacitismo" fenomeno definito e descritto per la prima volta dal T. In L'eredità del Rinascimento in i suoi studî posteriori (Che cosa fa l'umanesimo, Firenze 1929; ...
Leggi Tutto
Il Rinascimento. Il ritorno della scienza antica
Sebastiano Gentile
Il ritorno della scienza antica
Petrarca e il ritorno del 'Cicerone scettico'
Per comprendere la svolta fondamentale che la nostra [...] ), di cui però non ci sono giunte ulteriori copie.
Se a Salutati in un primo momento poté interessare specialmente il testo tolemaico, con "alcuni codici greci piuttosto rari" e che la stessa cosa avevano fatto altri patrizi. Dal momento che l'unico ...
Leggi Tutto
Tradizioni ecclesiastiche e letterarie copte ed etiopiche
Paola Buz
Alessandro Bausi
La tradizione copta e quella etiopica rappresentano due momenti della cristianità alessandrina: la prima quello [...] se gli concederà di avere la giovane, la fa rapire. Bartanuba, giunta in Persia e comprese le intenzioni del sovrano sasanide, chiede e ottiene un giorno per dedicarsi alle cure del corpo in un luogo appartato e lì riprendersi dal lungo viaggio, cosa ...
Leggi Tutto
Temistio
Città e dinastia
Federico Fatti
Costantino è, in Temistio, il creatore di Costantinopoli1. Non è l’uomo mandato dal Dio dei cristiani per la salvezza dell’Impero, come in Eusebio di Cesarea [...] e alla sua stirpe. Fa parte del suo codice genetico. Cosa che rappresenta, per l’imperatore, una garanzia di stabilità e di ove rese omaggio alla tomba di Giuliano, rivendicando in tal modo anche per sé quel legame con la linea costantiniana di cui ...
Leggi Tutto
cosa
còsa s. f. [lat. causa «causa», che ha sostituito il lat. class. res]. – 1. È il nome più indeterminato e più comprensivo della lingua italiana, col quale si indica, in modo generico, tutto quanto esiste, nella realtà o nell’immaginazione,...
se
sé pron. rifl. [lat. sē] (radd. sint.). – 1. Forma forte della declinazione del pron. rifl. di 3a pers.; si usa soltanto quand’è riferito al soggetto (maschile o femminile, singolare o plurale) o nelle frasi enunciate con verbo all’infinito...