Dante Alighieri, Opere minori: De vulgari eloquentia - Introduzione
Pier Vincenzo Mengaldo
Scritto successivamente all'esilio (I, VI, 3) e alla pace di Caltabellotta (II, VI, 4), preannunciato anzi [...] il lettore che solo con tanti “huiusmodi exempla” può indicare che cosa esso sia (e i poeti volgari vi sono chiamati, si badi, e moderni - col Guinizzelli presumibilmente in posizione di cerniera: perché se i siciliani eccellenti sono proclamati del ...
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CAVRIANI, Filippo
Gino Benzoni
Nacque a Mantova, da Antonio, nel 1536.
Nobile e ricca famiglia, quella del C., eminente già nel sec. XIII e destinata ad imporsi, nel sec. XVIII, come la più ricca proprietaria [...] di Navarra vorrà perdere così bella gioia per una sola opinione". Tutto suona per lui verifica della convinzione che, "secosa alcuna muove gli animi in questo mondo, è il desiderio di avere e di comandare s. Animato da una sincera riverenza per la ...
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Galileo Galilei: Opere - Introduzione
Ferdinando Flora
La vita di Galileo non è la vita raccolta e intima d'un pensatore assorto nel suo pensiero, ma quella intensa e combattiva dell'innovatore, che, [...] riserva, l'ipotesi che la cometa sia «non cosa reale, ma solo apparente», come gli arcobaleni e Ufficio, il 17 maggio veniva chiesto all'Inquisitore di Padova se nel processo in corso contro il peripatetico Cesare Cremonino, accusato di ateismo ed ...
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FEDERICO II, ATTIVITÀ POETICA
SStefano Rapisarda
Sono sei i componimenti che, con vario grado di attendibilità, diversi testimoni assegnano al nome di Federico. Pressoché certa è l'attribuzione della [...] è vile) altro non è che la "possession d'avere" e se la ordinata costumanza che produce gentileça dei vv. 7-8 è cosa non troppo diversa dai "reggimenti belli" citati da Dante. In ogni caso, l'autore del sonetto non parrebbe prendere posizione circa ...
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Cultura cavalleresca
Maria Luisa Meneghetti
Nell'arco dei cent'anni che precedono gli inizi della Scuola poetica siciliana, un genere letterario del tutto nuovo ‒ il romanzo cortese-cavalleresco ‒ nasce, [...] . 9-11: "che li ochi rapresenta‹n› a lo core / d'onni cosa che veden bono e rio, / com'è formata natural‹e›mente").
Se è dai versi del Cligès che emerge, in tutta la sua sottigliezza, la spiegazione 'scientifica' di quel processo d'innamoramento che ...
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Poeti del Duecento: Testi arcaici, Scuola siciliana, Poesia cortese, didattica, popolare e giullaresca, Laude, Dolce StilNovo
Gianfranco Contini
Poeti del Duecento: Testi arcaici, Scuola siciliana, [...] a fortiori per la parodia di Cenne), se una parte, che qui non compare, cade anche più in là, quella accolta non sembra anteriore al in cui venne incluso, il Ritmo Laurenziano pareva sicuramente, a norma della dichiarazione Cesareo-Mazzoni, cosa ...
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LETI, Gregorio
Emanuela Bufacchi
Nacque a Milano il 29 maggio 1630 da Girolamo e da Isabella Lampugnano.
Le notizie certe sulla famiglia si fermano al nonno paterno, Marco, che fu per due anni al servizio [...] qualche novella amorosa e qualche cosa di poesia ad istanza della nostra Accademia in Italia"; inoltre nell'Avvertimento romanzate, genere letterario che confermò la sua fortuna in Europa. Se ottenne un primo notevole successo con il romanzo galante ...
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PALLAVICINO, Ferrante
Mario Infelise
PALLAVICINO (Pallavicini), Ferrante. – Nacque, settimo di 8 figli, a Parma il 23 marzo 1615 da Giangirolamo, marchese di Scipione, e da Chiara Cavalca, figlia del [...] sino a quando si protrasse il soggiorno genovese e soprattutto cosa fece prima di rientrare a Venezia, probabilmente verso il Giovanni Soranzo, eletto bailo a Costantinopoli, in grado di condurlo con sé nella capitale ottomana, o di Francesco Bibboni ...
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DATI, Agostino
Paolo Viti
Nacque a Siena da Niccolò e da Angela ai primi del 1420.
Il D. risulta infatti battezzato il 18 febbr. 1420 (Arch. di Stato di Siena, Biccherna 1132, c. 384v); la famiglia, [...] trovò buona accoglienza nella nuova dimora e presso il principe, anche se là non gli mancarono contrasti con alcuni uomini di corte. perché nell'evidente proposito di far cosa gradita ai Piccolomini e ai suoi concittadini in generale, il D. accentua ...
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GREGORIO da Città di Castello
Stefano Pagliaroli
Nacque a Città di Castello nel 1414, da Ventura e Angela.
Una biografia di G. è conservata in un'epistola contenuta alle cc. 157r-161v del codice conservato [...] greci nel convento di S. Chiara in Napoli e di averli portati a Roma con sé - cita G. come testimone. un ignoto mediatore, presso il papa: tuttavia non spiega di cosa si tratti, solo affermando genericamente ogni suo tentativo essere stato vano ...
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cosa
còsa s. f. [lat. causa «causa», che ha sostituito il lat. class. res]. – 1. È il nome più indeterminato e più comprensivo della lingua italiana, col quale si indica, in modo generico, tutto quanto esiste, nella realtà o nell’immaginazione,...
se
sé pron. rifl. [lat. sē] (radd. sint.). – 1. Forma forte della declinazione del pron. rifl. di 3a pers.; si usa soltanto quand’è riferito al soggetto (maschile o femminile, singolare o plurale) o nelle frasi enunciate con verbo all’infinito...