MANARA, Prospero Valeriano
Marica Roda
Nacque a Borgo Val di Taro, nel Ducato di Parma, il 14 apr. 1714, primogenito di Marcello e Caterina Pellegrini. Famiglia di notabili di provincia, i Manara erano [...] a essere commissario, anche se l'iniziativa di fatto si sovrano nella direzione della cosa pubblica, ma che, dalla 1959; G. Allegri Tassoni, P. M., un ministro di Ferdinando di Borbone, in Arch. stor. per le provincie parmensi, s. 4, XVII (1965), pp. ...
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LOMBARDI, Antonio
Franco Arato
Nacque a Modena il 22 sett. 1768 da Venerio e da Barbara Zerbini. Laureatosi nell'Università cittadina in matematica, ottenne il titolo di perito ingegnere ed esercitò [...] qui la scelta controversa: "procurerò, se non avrò potuto accertarmi da qual parte , lasciando ai lettori il giudizio della cosa" (pp. XI s.). Entro limiti apr. 1847.
Lettere del L. si trovano in Modena, Biblioteca Estense universitaria, Fondo M.A. ...
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PINTOR, Giaime
Andrea Landolfi
PINTOR, Giaime. – Nacque a Roma il 30 ottobre 1919, da Giuseppe e da Adelaide Dore, in una famiglia della buona borghesia sarda.
Il padre (1889-1941), quinto e ultimo [...] all’abilità retorica (pp. 10 ss.). Anche sein parte deluso nelle proprie aspettative, a Roma Pintor ebbe stupidamente in questioni senza valore […]. Essere in Grecia almeno servirebbe a qualche cosa», p. 82).
La tragica morte, in un incidente ...
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DI CROLLALANZA, Giovanni Battista
Guido Fagioli Vercellone
Nacque il 19 maggio 1819 a Fermo (prov. di Ascoli Piceno), dove suo padre, il nobile Pietro, abbandonata l'avita Chiavenna (Sondrio) a causa [...] vari articoli è assai diseguale, ma nel complesso abbastanza dignitoso, anche se lontano dal rigore di certe analoghe pubblicazioni straniere. Comunque nel genere fu la sola cosa duratura in Italia a quel livello, ed ebbe larga diffusione.
Il D. vi ...
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FANTI, Sigismondo
Giovanna Ernst
Le notizie riguardanti la vita e la figura del F. sono molto scarse e si ricavano per la maggior parte da quanto l'autore dice di sé nelle due opere che ci sono pervenute. [...] Scala fortunae, De ludis diversis, Super laminas planetarum. Ma anche se nel novembre 1526, con la licenza di stampa per il Triompho reso conto "ogni cosa essere fantasme, bararie, finctione, tradimenti" e che "in verità ogni cosa è summa stulticia, ...
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DELLA LANA, Iacopo, detto il Laneo
Giancarlo Casnati
Nacque a Bologna, sicuramente dopo il 1278, da Uguccione di Filippo.
Il Gualandi rilevò la contemporanea presenza a Bologna fra il sec. XIII e il [...] se non messer Passerino". Sapendo che Rinaldo Bonacolsi, detto Passerino, fu signore di Mantova sino al 1328, anno in cui fu ucciso, possiamo riconoscere in quell'anno un probabile termine ante quem per la stesura del commento. E la cosa trova ...
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FERRUCCI, Luigi Crisostomo
Lidia Maria Gonelli
Nacque a Lugo (Ravenna) il 31 dic. 1797, da Filippo Ferruzzi, proprietario terriero e da Violante Malerbi.
A partire dal 1824,il F. (insieme con il fratello [...] battaglia di Gavinana, Francesco Ferrucci. In seguito (20 maggio 1836), il F. riuscì ad ottenere per sé e per la sua famiglia al F. di narrare favole mitologiche e di discettare su ogni cosa: l'invenzione del parafulmine, l'origine del mal francese, ...
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Dante Alighieri, Opere minori: Detto d'amore - Introduzione
Gianfranco Contini
Titolo, estratto dai primi versi a cura del suo scopritore, il filologo triestino Salomone Morpurgo (1860-1942), e rimasto [...] 438 de l'École de médecine de Montpellier». La cosa è la pura verità, ma il Morpurgo per suo qualche sospetto deve averlo avuto se, come rileva un'importantissima dantesca, è assai suggestivo, col Gorni (ora in Il nodo della lingua e il verbo d'amore ...
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ALBONESI, Teseo Ambrogio degli
Giorgio Levi della Vida
Antesignano dello studio delle lingue orientali nella prima metà del sec. XVI, nato a Pavia, o nei dintorm, nel 1469, morto ivi quasi certamente [...] aiuto, il tedesco Johann Potken aveva dato alle stampe il Salterio etiopico), si procurò nozioni di etiopico. Tornando in patria, recava con sé, oltre a vari manoscritti per lo più arabi, un esemplare del Salterio siriaco, o "caldaico", come allora ...
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MALERBI (Malermi, Manermi), Nicolò
Edoardo Barbieri
Nacque verosimilmente poco dopo il 1420; nulla sappiamo sulle sue origini e sul periodo della formazione e della maturità. Probabilmente "Venetus" [...] allo stile moderno e arricchita di note", è in realtà altra cosa.
Fu invece Jenson a dare alle stampe nel lascive fabule poetice", delle quali egli doveva comunque possedere solida esperienza se, nell'epistola a fra Lorenzo, le aveva definite "l' ...
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cosa
còsa s. f. [lat. causa «causa», che ha sostituito il lat. class. res]. – 1. È il nome più indeterminato e più comprensivo della lingua italiana, col quale si indica, in modo generico, tutto quanto esiste, nella realtà o nell’immaginazione,...
se
sé pron. rifl. [lat. sē] (radd. sint.). – 1. Forma forte della declinazione del pron. rifl. di 3a pers.; si usa soltanto quand’è riferito al soggetto (maschile o femminile, singolare o plurale) o nelle frasi enunciate con verbo all’infinito...